Indagine Talis sulla valutazione dei sistemi scolastici: presentati gli esiti al MIUR
Interessanti i dati presentati che confermano le ragioni delle nostre posizioni contro gli attuali provvedimenti del Governo
Si è svolta stamattina, presso il MIUR, la presentazione degli esiti dell’Indagine internazionale TALIS sugli apprendimenti ed insegnamenti nella scuola di alcuni Paesi OCSE.
Dai dati lì presentati dagli esperti OCSE, abbiamo trovato la conferma ed il conforto di molte delle ragioni che ci portano a respingere le misure messe in atto da questo Governo sulla scuola pubblica del nostro paese.
Secondo l’Indagine, ai fini di un’azione di insegnamento proficuo per gli apprendimenti i relatori affermano che gli elementi che risultano efficaci sono in particolare:
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Formazione iniziale dei docenti: l’indagine evidenzia un rapporto positivo in quei paesi dove maggiore attenzione è dedicata agli aspetti educativi, pedagogici e relazionali rispetto a quelli disciplinari;
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Elevamento dell’obbligo di istruzione: gli esiti di apprendimento sono positivi laddove la scelta degli indirizzi è compiuta dopo il quindicesimo anno di età, e negativi nei paesi con scelta precoce; in tal senso gli esperti europei suggeriscono di realizzare un biennio iniziale della scuola secondaria superiore fortemente unitario e generalista;
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Numero basso di alunni per classe: è elemento anch’esso determinante,per gli esiti positivi nell’apprendimento e nei rapporti relazionali;
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Valutazione, feed back e formazione in servizio: è rilevante l‘indipendenza del soggetto che valuta ,ai fini anche della sua credibilità; la restituzione ai docenti di un feed back che li sostiene nell’affrontare le numerose sfide educative; il sostegno, economico e temporale, con percorsi di formazione in servizio, anche personalizzati, date le differenti esigenze degli studenti;
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Leadership pedagogica: rilevante una leadership che passi da funzioni prevalentemente amministrative a ruolo di proposta, sostegno e sollecitazioni di carattere pedagogico;
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Il protagonismo e motivazione dei docenti: secondo gli esperti, qualsiasi riforma deve essere realizzata attraverso un percorso partecipato, in cui tutti i soggetti, in particolare i docenti, devono essere ascoltati e coinvolti, pena l’assoluta inutilità dei soli provvedimenti legislativi.
C’è solo un punto che differenzia le nostra analisi e proposta dalle indicazioni emerse dall’indagine presentata, che non abbiamo difficoltà a riconoscere: la chiamata diretta del personale da parte delle singole istituzioni scolastiche.
Quest’ultimo punto, come altri evidenziati dall’Indagine, restano per noi materie di confronto.
Da quanto presentato, quindi, trovano conferma le ragioni del nostro dissenso sui provvedimenti di questo Governo sulla scuola pubblica ed il fatto che non sono dettate da alcun pregiudizio ideologico, contrariamente a quanto troppo spesso afferma il Ministro, per liquidare le nostre critiche e proposte.
Roma, 17 giugno 2009
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