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Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

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Elezioni CSPI (ex CNPI): un’ordinanza del MIUR per fissare le votazioni

Ad aprile 2015 si vota per l’organo di rappresentanza nazionale. Tempi difficili, se non impossibili, per le scuole. La FLC denuncia l’irresponsabilità del MIUR nella gestione dei processi democratici.

09/03/2015
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Con una convocazione urgente fatta pervenire ai sindacati il 6 marzo, questa mattina (9 marzo, ndr) al MIUR si è svolto un incontro di informativa sulle elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), ex CNPI.

Il MIUR ha comunicato alle organizzazioni sindacali che, in virtù dei ricorsi avanzati dalla FLC CGIL e vinti ad ogni grado di giudizio, il MIUR, in ottemperanza all’ordinanza del Giudice Amministrativo (Consiglio di Stato), si trova nelle condizioni di dover indire le elezioni dell’Organo consultivo nazionale della scuola per il 28 aprile 2015.

Abbiamo ribadito che a questa situazione di emergenza democratica siamo giunti per la pervicace e ostinata politica dei vari Ministri che si sono succeduti dal 2012, dal Professore Profumo alla Onorevole Giannini, che dopo aver abolito il CNPI hanno proceduto per due anni approvando una messe lunghissima di provvedimenti senza preoccuparsi dell’assenza dei pareri dell’Organo di rappresentanza della scuola.
Questo fatto ha determinato la censura e poi l’ordine perentorio al MIUR di indire le elezioni, avendo il giudice stesso fissato la data del 30 aprile 2015 come termine ultimo per lo svolgimento delle elezioni.

La FLC CGIL e tutte le organizzazioni sindacali hanno fatto presente che il MIUR si sta assumendo una grave responsabilità in tutta questa vicenda, giacché, dopo aver dilazionato di volta in volta i termini e dopo aver dimostrato di non tenere in gran conto le sentenze del Giudice, ora costringe, da un lato le scuole ad organizzare in tempi praticamente impossibili le Commissioni elettorali (entro il 13 marzo) e, dall’altro, le organizzazioni sindacali e le associazioni democratiche a preparare liste in quattro e quattr’otto. Ma i tempi della democrazia, fatti di partecipazione e di confronto, mal si conciliano con i tempi della burocrazia. Questa situazione si poteva già risolvere da molto tempo e cioè da quando nel luglio 2013 i sindacati scuola avevano chiesto con una lettera unitaria inviata al Ministro la proroga del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione in attesa “del riordino degli Organi Collegiali della scuola sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello territoriale, regionale e nazionale” proponendo al Governo e al Parlamento di “avviare un grande confronto con le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e tutti i soggetti interessati affinché si giunga quanto prima al riordino complessivo degli organi collegiali scolastici che risalgono ormai al 1974 e che sono inadeguati alle esigenze della scuola dell’autonomia”.

Purtroppo le colpevoli “dimenticanze” del MIUR e del Governo ci hanno costretto a proseguire sulla via del contenzioso legale, rimettendo nelle mani dei giudici questioni che invece potevano trovare una soluzione più efficace in ambito sindacale.

Abbiamo perciò richiesto un aggiornamento dell’incontro per domani mattina (10 marzo, ndr) anche per suggerire possibili vie d’uscita dalla situazione nel rispetto delle decisioni dei giudici e dei tempi di vita delle scuole.

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