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Sit in dei dirigenti scolastici al MIUR: restano tutte le ragioni per scioperare il 12 dicembre

Il sottosegretario Faraone assume l’impegno di rispondere alle richieste dei dirigenti scolastici sul loro salario di posizione e risultato.

04/12/2014
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Si è svolta oggi,  4 dicembre 2014 davanti al MIUR, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, la manifestazione nazionale convocata dalle organizzazioni sindacali rappresentative dell’Area V, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, per ottenere:

  • il ripristino dei livelli della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti
  • la restituzione al Fondo Unico Nazionale delle risorse dei dirigenti (RIA) indebitamente sottratte
  • la riapertura della contrattazione

Durante il sit-in, al quale hanno partecipato centinaia di dirigenti scolastici provenienti da tutta l’Italia, si è svolto un incontro dei  responsabili nazionali e regionali delle OO.SS. dell’Area V con il Sottosegretario del MIUR On. Davide Faraone e i rappresentanti dell’Amministrazione. All’incontro hanno dato un particolare contributo i dirigenti scolastici di tutte le regioni che hanno illustrato le motivazioni del gravissimo disagio dei dirigenti e le loro difficoltà quotidiane.

La manifestazione del 4 dicembre e suoi esiti non fanno venir meno nessuna delle ragioni per la partecipazione dei dirigenti scolastici allo sciopero generale del 12 dicembre.

Al termine dell’incontro è stato emanato il comunicato unitario che segue:

FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola -  SNALS CONFSAL - ANP CIDA
MANIFESTAZIONE DEL 4 DICEMBRE 2014
LA “BUONA SCUOLA” HA BISOGNO DI DIRIGENTI MOTIVATI E RISPETTATI

Davanti al MIUR stamane centinaia di dirigenti provenienti da tutt’Italia hanno manifestato per esprimere il loro malcontento nei confronti dell’iniquo trattamento retributivo loro riservato. La questione è ben nota: i dirigenti sono vittime di una duplice ingiustizia. Oltre a quella storica, consistente nella mancata perequazione retributiva nei confronti della restante dirigenza pubblica alla quale non si pone rimedio per il perdurare del blocco dei rinnovi contrattuali, giunto ormai al quinto anno consecutivo, se ne è aggiunta un’altra altrettanto pesante. All’aggravarsi delle responsabilità e dei carichi di lavoro sempre meno sostenibili, accresciuti solo negli ultimi due anni nella misura di almeno il 25 %, si ha addirittura la pretesa di ridurre la retribuzione complessiva dei dirigenti scolastici per un’errata interpretazione della norma data dall’UCB/MEF.

L’insieme delle questioni è stato rappresentato all’attenzione del Governo nella persona del Sottosegretario all’Istruzione on. Davide Faraone da una folta delegazione di cui hanno fatto parte anche i rappresentanti sindacali del territorio a livello regionale.

Il Sottosegretario  ha riconosciuto la legittimità delle richieste dei dirigenti assumendo l’impegno di affrontare la questione a livello politico attraverso un confronto col MEF all’indomani dell’approvazione definitiva della legge di stabilità. Ha anche riconosciuto che la questione non richiede un intervento legislativo e l’individuazione di risorse aggiuntive.

È stata fissata una prima data di riconvocazione del tavolo del confronto a livello ministeriale, che si riunirà mercoledì 10 dicembre prossimo venturo al fine di recuperare tutti i dati necessari per la ricostruzione della materia e per preparare l’istruttoria che faccia da supporto tecnico alla soluzione politica del caso.

La Manifestazione odierna è stata anche l’occasione per ascoltare da parte dell’Amministrazione le voci dei rappresentanti sindacali sul territorio, dalle quali sono emersi i diversi comportamenti degli uffici periferici del Ministero e delle Ragionerie territoriali, che rendono ancora più ingiusto il trattamento riservato alla categoria con decisioni fra di loro incoerenti e non coordinate.

Quello di oggi si può considerare un primo passo per la rimessa in carreggiata della questione. Ma naturalmente lo stato di agitazione continua fino alla definitiva risoluzione del caso, non escludendo se necessario il ricorso ad azioni giudiziarie.

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