I Dirigenti scolastici della FLC per il cambiamento del disegno di legge sulla scuola
Il testo della legge uscito dalla Camera ridisegna il sistema delle relazioni nella scuola limitandone l’autonomia e lo sviluppo.
Una analisi del ddl licenziato dalla Camera dei Deputati, fatta della Struttura di Comparto Nazionale dei Dirigenti Scolastici della FLC, esprime il punto di vista e le critiche dei dirigenti scolastici sul ruolo disegnato per loro dalla legge.
Ordine del giorno della Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici FLC CGIL – 20 maggio 2015
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL, riunita a Roma il 20 maggio 2015, ritiene che le modifiche apportate dalla Camera al disegno di legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione non siano sufficienti.
Resta infatti non condivisibile lo stravolgimento del profilo del dirigente scolastico operato negli articoli 8, 9, 11 e 13 del ddl 2994 perché si addossano ai dirigenti ulteriori compiti e responsabilità non sostenibili oltre che in contrasto con le funzioni fondamentali che essi svolgono nella scuola dell’autonomia.
Attribuire al dirigente oltre ai compiti di verifica e controllo del diligente adempimento degli obblighi contrattuali dei docenti, anche quello di valutare, da solo, la loro capacità didattica è sbagliato. Ancora più sbagliato è collegare un “premio” a quella valutazione e attribuire al dirigente il potere di distribuire salario accessorio al di fuori di procedure negoziali e in violazione di principi che valgono per tutto il pubblico impiego e che sono rispettati anche nel lavoro privato.
La valutazione dei risultati e della qualità dei processi di insegnamento-apprendimento realizzati dai docenti è infatti un atto complesso che richiede, oltre che una specifica competenza disciplinare, il supporto di procedure valutative sperimentate, condivise e validate. Non può dunque essere un’attività svolta da un solo soggetto, seppure sulla base di indicazioni nazionali e di criteri di un organo collegiale della scuola. Peraltro l’organo indicato dalla legge per formulare criteri di valutazione dei docenti è costituto da un soggetto non competente (consiglio di istituto) e comprende soggetti non preparati a tale compito e non chiamati in alcun modo a rispondere della qualità e degli effetti delle loro scelte.
È poi sbagliato che la legge non rafforzi invece, attraverso prescrizioni e indicazioni, la rendicontazione dell’operato di ogni scuola per la realizzazione del successo formativo e per la promozione delle pari opportunità.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL ritiene dunque indispensabile che nel passaggio della legge al Senato queste parti vengano corrette nel senso di ricondurre la valutazione dei docenti ad ambiti e soggetti in possesso della competenza e della condizione di terzietà necessarie e di costruire gli strumenti necessari per realizzarla, dotando il sistema di valutazione nazionale delle risorse professionali e finanziarie che servono e rendendo il dirigente scolastico protagonista di un processo esplicito e trasparente che coinvolge l’intera comunità scolastica.
La Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL considera grave che, dopo anni di discussione e tante sperimentazioni sulla valutazione dei dirigenti scolastici, nell’articolo 9 si preveda l’attribuzione discrezionale da parte degli organi politici dell’amministrazione di incarichi triennali rinnovabili di dirigente tecnico – anche a soggetti esterni alla scuola e in deroga ai limiti fissati dalla legge - invece della costruzione di un servizio ispettivo selezionato per concorso, stabile, competente e adeguato per quantità e qualità.
Con tale modalità di scelta dei valutatori, con l’incremento della quota di retribuzione connessa alla valutazione e con la riduzione del numero dei dirigenti a causa del mancato svolgimento del concorso pubblico si limitano l’autonomia e l’indipendenza di una funzione fondamentale per le scuole e si realizza un sistema di relazioni e poteri che ne compromette la libertà. Nello stesso modo si incide sulla libertà dei docenti attraverso i meccanismi premiali e di scelta affidati alla dirigenza scolastica nei confronti dei docenti.
E’ per queste ragioni che anche la Struttura Nazionale di Comparto dei Dirigenti Scolastici della FLC CGIL continua a impegnarsi perché in Senato la legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione sia modificata.
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