
CSPI: parere negativo sulle Linee guida sul Mobility Manager scolastico
Il CSPI esprime contrarietà sulla configurazione di un ruolo ibrido, per di più in mancanza di risorse dedicate, ed avanza una possibile proposta.


Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), durante la seduta del 23 novembre 2021, ha formulato il parere sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Linee guida per favorire l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nell’ambito della loro autonomia amministrativa e organizzativa, della figura del mobility manager scolastico” di cui all’art. 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221.
Il CSPI rileva in premessa che troppo spesso l’individuazione di figure specifiche nelle scuole, come nel caso del Mobility Manager, in risposta alle “più diverse problematiche sociali e/o culturali che si sostanziano poi in interventi normativi”, produce il proliferare di ruoli come “mero e formale adempimento rischiando di vanificare una efficace cultura del risultato”.
Il parere rammenta che progetti e soluzioni operative sono già esistenti e sono legate al un consolidato e, spesso innovativo, rapporto tra le scuole e gli Enti Locali; pertanto, non si ravvede la necessità di ricorrere all’introduzione di questa nuova figura. Inoltre, in relazione ai compiti organizzativi, si descrivono ampiamente la complessità del sistema scolastico, le ricadute sulla mobilità territoriale e la conseguente, estrema gravosità dell’incarico configurato dalle linee guida.
Pertanto, il CSPI rileva che “i compiti e gli obiettivi previsti dalla norma per la figura del mobility manager non sono in generale compatibili con l’attribuzione dell’incarico ad un docente su base volontaria”, richiamando, invece, la necessità di ricorrere a una serie di competenze e conoscenze che per di più andrebbero verificate, ventilando al Ministero la possibilità di prevedere “una figura esterna (o interna, se disponibile, sul modello del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) che fornisca una specifica collaborazione a supporto della scuola, dotata delle suddette competenze, formata e adeguatamente retribuita.”
Il CSPI ha espresso quindi all’unanimità parere negativo sul DM in discussione e sulle collegate Linee Guida.
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