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Contro la povertà educativa: il Ministero convochi i sindacati

Dopo il convegno del Mistero dell’Istruzione sul tema della povertà educativa, la FLC CGIL chiede che sull’innovazione e sulla formazione del personale sia agito il CCNL perché il miglioramento del sistema scolastico è oggetto di relazioni sindacali.

27/01/2020
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Il 21 gennaio il Ministero, in un convegno riservato per inviti, ha presentato un piano nazionale per affrontare la povertà educativa, all’interno del quale sono previsti una serie di interventi formativi per diminuire i divari di prestazioni scolastiche esistenti fra varie realtà territoriali italiane. Sulla base dei dati ottenuti ed elaborati dall’INVALSI, il Ministero ha individuato un piano di intervento straordinario su 5 regioni (Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia). Seguiranno altri tre seminari gestiti dalla Compagnia di San Paolo, INDIRE ed INVALSI.

Se pure riteniamo positivo il fatto che i dati sulle prove nazionali per una volta non vengano utilizzati strumentalmente per fare delle graduatorie e classifiche da sbandierare, riteniamo che, nel merito e nel metodo, sia necessario anche programmare gli interventi di miglioramento nell’ambito delle relazioni sindacali previste dal CCNL.

È necessario un confronto vero con le parti sindacali facendo partire finalmente l’organismo paritetico sulle innovazioni previsto dal CCNL e non ancora insediato per ritardi da attribuire alla parte pubblica, ma anche agendo il CCNI sulla Formazione, siglato di recente .

Il lancio dell’ennesima sperimentazione ha un qualcosa di già visto ed è una strada che, di solito, ha un inizio per poi perdersi nei corridoi ministeriali e nel corso del tempo. Sarebbe, invece, più utile dare l’avvio ad un investimento strutturale, in termini di risorse organiche ed economiche, sui grandi temi (la numerosità delle classi, la stabilità degli organici, il ripristino delle dotazioni organiche, la certezza dei finanziamenti, l’estensione del tempo scuola ...), su tutte le scuole italiane di ogni grado, dall’Infanzia alla Secondaria di Secondo grado, cioè su tutto il sistema, certo modulandolo per territorio. Infatti la povertà educativa è una seria minaccia di perdita culturale e civile che deve essere contrastata, con gli strumenti necessari ai bisogni individuali, in tutto il Paese, articolandola realtà per realtà.

In questo quadro riteniamo doveroso, per ragioni di merito e di metodo, che il Ministero dell’Istruzione convochi urgentemente le organizzazioni sindacali per affrontare sia il tema della Valutazione del Sistema Scolastico come indicatore per scelte politiche di miglioramento educativo, professionale e pedagogico, sia le problematiche legate alla lotta alla povertà educativa ed alla dispersione scolastica che sono problemi che attengono sì alla didattica ed alla pedagogia, ma anche all’organizzazione del lavoro ed alla formazione professionale del personale docente, ATA e dei dirigenti scolastici.

In particolare vogliamo discutere gli elementi di criticità, capire se i fattori di insuccesso e povertà educativa, nonché della dispersione scolastica, dipendano dalla composizione delle classi, dalla formazione dei docenti, dalle carenze degli edifici: sarà per noi l’occasione per mettere a disposizione dell’amministrazione le nostre idee per la “Scuola che verrà”, che restano ancora oggi valide e attuali.

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