Avvio dell'autonomia: i nodi da sciogliere
Le ricadute dei provvedimenti legislativi, regolamentari, amministrativi conseguenti all’avvio del processo di riforma autonomistica nelle scuole sono di varia natura e interpellano in modo molto stringente i Capi d’Istituto
Le ricadute dei provvedimenti legislativi, regolamentari, amministrativi conseguenti all’avvio del processo di riforma autonomistica nelle scuole sono di varia natura e interpellano in modo molto stringente i Capi d’Istituto , in termini di misure organizzative, scelte didattiche, decisioni professionali, assunzione di nuove responsabilità.
Occorre, a nostro avviso, da parte dell’Amministrazione porsi il problema di come tutti provvedimenti nuovi, concentrandosi insieme nello stesso lasso di tempo, non debbano creare un sovraccarico e un eccesso di oneri, non tanto e non solo sotto il profilo della responsabilità che c’è sempre stata, quanto sotto il profilo della quantità di misure da intraprendere e dei processi da governare.
Le note che seguono, pur nella fase di incertezza politico-governativa che stiamo vivendo, incertezza che attiene all’interlocutore e alla sua capacità decisionale in merito alle questioni sollevate, costituiscono comunque un promemoria essenziale da far vivere fra i nostri iscritti e all’interno del dibattito sindacale.
Tali questioni costituiscono comunque una base di confronto col Ministero e quanto prima le invieremo al fine di giungere a soluzioni efficaci che siano di sostegno al lavoro che i Dirigenti Scolastici stanno affrontando per una qualificata partenza dell’autonomia.
Le pratiche arretrate
Il trasferimento alle scuole delle pratiche relative alla ricostruzione di carriera e al trattamento di fine rapporto (previdenza e quiescenza) finirà per creare, soprattutto nel primo anno di avvio dell’autonomia, un aggravio non indifferente alle segreterie scolastiche: difficilmente gestibile per la quantità, l’onerosità, la preparazione stessa del personale.
Occorre dunque trovare una soluzione per cui solo i "nuovi" casi che si attivano dall’a.s. 2000-2001 sono trattati dalle scuole.
I flussi di cassa
E’ stato un cattivo biglietto da visita per le scuole che sono state invitate a sperimentare l’autonomia. La misura del controllo sui flussi di cassa ha paralizzato e continuerà a paralizzare per tutto l’anno scolastico le scuole.
Occorre sgombrare il campo da tale misura e restituire alle scuole la certezza delle risorse e la pienezza della disponibilità finanziaria.
Trasferimento del personale ata dagli EE.LL. allo Stato.
I Dirigenti scolastici hanno bisogno di essere messi nelle condizioni di aprire le scuole l’anno prossimo: nell’incertezza che regna su questo versante difficilmente la cosa sarà possibile.
Il funzionamento del servizio di segreteria.
Molte scuole non hanno personale amministrativo a sufficienza per fronteggiare le nuove incombenze che si profilano per le scuole.
Occorre dotare le segreterie di personale adeguato numericamente e preparato professionalmente.
Le graduatorie per i supplenti
Esse sono esaurite in molte scuole perché rese valide per cinque anni. Nell’anno scolastico prossimo venturo, dato l’inevitabile ritardo con cui saranno nominati i titolari, il ricorso alle graduatorie di Istituto sarà molto problematico. Le tensioni su questo piano con l’utenza potrebbero essere dirompenti.
Centri di servizio per le scuole dell’autonomia.
Il passaggio di competenze dal Provveditorato alla Direzione regionale dovrà prevedere la costruzione di centri di supporto alle scuole dell’autonomia.
I centri di servizio potrebbero costituire un punto di supporto per le scuole e per i Dirigenti scolastici impegnati nello sviluppo del processo riformatore.
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