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Avvio anno scolastico. Punto per punto le posizioni sostenute dalla FLC nell’incontro con il Ministro Fioroni

La FLC ha posto al tavolo del confronto le questioni che ancora non hanno una chiara identificazione negli atti del Ministro, rivendicando precise indicazioni in merito.

01/09/2006
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L’esigenza di fornire in tempi brevi un resoconto dei fatti più importanti che hanno scandito la giornata di ieri con, al centro, l’incontro delle organizzazioni sindacali con il ministro Fioroni sulle problematiche di inizio anno, ha fatto privilegiare, nella comunicazione, l’informazione relativa ai contenuti dell’incontro.

Forniamo ora un resoconto, punto per punto, delle nostre posizioni sostenute nel confronto con il ministro. Infatti pur cogliendo come un dato positivo, frutto anche delle lotte che le scuole e la FLC hanno condotto in questi anni, il cambiamento di clima politico che si registra negli interventi del ministro, dobbiamo però rimarcare tutte le esitazioni che ostacolano ancora il processo di cambiamento, sulle quali continueremo a sollecitare il ministro per un più chiaro e deciso cambio di rotta.

Insieme alla Nota fornita dal ministro alle scuole e firmata dal Capo di gabinetto, prendiamo ora anche in considerazione l’atto di indirizzo con cui il ministro Fioroni ha voluto accompagnare la nota.
Tale atto di indirizzo infatti informa sul pensiero e le intenzioni politiche del ministro, in tal senso offre elementi di analisi e di proposta su cui intendiamo interloquire.

Nel merito abbiamo fatto i seguenti rilievi:

Obbligo scolastico: l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni di età è obiettivo irrinunciabile per la FLC, che lo individua comunque come obiettivo intermedio rispetto all’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni. Il Programma dell’Unione, con il quale la coalizione si è presentata ai suoi elettori, pone chiaramente l’obiettivo dell’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni, così come il programma del ministro Fioroni, presentato alla Camera nel mese di giugno e la Direttiva del 25 luglio. Molto più appannato appare invece tale obiettivo nel capitolo della sua nota di indirizzo intitolato “Qualificare la formazione di base”, annegato in un generico proseguimento dell’istruzione e formazione obbligatoria, che allude ad un’integrazione con la formazione professionale che deve essere esclusa in questa fascia di età. Abbiamo chiesto al ministro di correggere l’espressione, continueremo a lavorare, insieme alle scuole, per un obiettivo che consideriamo qualificante per una vera scuola dell’inclusione sociale, anche se il ministro non ha ritenuto di correggere quanto scritto nella nota.

Indicazioni Nazionali: la FLC prende atto con soddisfazione della chiarezza con cui si assume l’autonomia scolastica e il rispetto delle sue prerogative, come concetto che deve orientare i comportamenti di tutti e dunque la netta priorità che si deve riconoscere alla scuola autonoma nella scelta dei percorsi didattici. La nostra richiesta però, che il ministro non ha inteso accogliere, era di dire con chiarezza che, fin da subito, non agiscono vincoli che derivano dalle Indicazioni Nazionali. Spetta soltanto alle scuole scegliere le continuità e le discontinuità più opportune con l’attività didattica condotta in precedenza.
La FLC sarà impegnata fin dalle prossime settimane in iniziative per rivendicare l’immediata cancellazione delle Indicazioni Nazionali.

Portfolio: Positivo il superamento del portfolio e il chiaro riconoscimento alle scuole della competenza a individuare la documentazione dei processi formativi. La FLC ha però rivendicato che non solo la certificazione delle competenze, alla fine del ciclo, ma anche la certificazione annuale sia compilata dalle scuole su documenti identificati dal ministero e uguali per tutte le scuole del Paese. Il ministro ha accolto tale richiesta promettendo che avrebbe provveduto.

Tempo scuola: l’orario spezzatino, imposto dai provvedimenti Moratti e chiaramente contraddittorio con l’autonomia scolastica: la suddivisione dell’orario in moduli predefiniti, interferisce nelle scelte didattiche delle scuole, è una delle eredità più pesanti perché interviene sulla qualità del fare scuola, comprimendo i tempi distesi in pillole insignificanti di attività.
Abbiamo rivendicato una parola chiara sul rispetto di questa prerogativa dell’autonomia e il ministro nel capitolo “Valorizzazione dell’autonomia scolastica” ha inserito una chiara indicazione sulla unitarietà dell’orario scolastico.

Anticipi scuola dell’infanzia: abbiamo chiesto di destinare finanziamenti certi e secondo un piano prestabilito per la generalizzazione della scuola dell’infanzia. In quanto poi agli Orientamenti della scuola dell’infanzia, stilati nel ’91, essi possono costituire fin da ora riferimento certo per i POF di tali scuole, in quanto strutturati non in forma di programmi, ma di cornice normativa coerente con l’art. 8 del DPR 275/99. Il ministro ha accolto la nostra osservazione.

Anticipi scuola elementare: abbiamo chiesto il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che giudica illegittimi gli anticipi in assenza di ruolo delle Regioni che hanno la competenza a dire la propria sulla modulazione degli anticipi. Qualora comunque ci fosse la presenza di alunni anticipatari, devono essere garantite le condizioni di qualità, per il rispetto di tutti i bambini e delle loro esigenze

Esami di idoneità: la nota del ministro non dice come comportarsi con quegli alunni che, avendo sostenuto l’esame di idoneità a giugno, oggi chiedono l’iscrizione all’anno scolastico 2006/07.

Continuità con l’istruzione superiore: la FLC ha chiesto di ricomprendere nel progetto, contenuto nel Disegno di legge sugli esami di Stato, di raccordo dell’istruzione secondaria con l’università e l’alta formazione artistica, anche i percorsi degli IFTS, per completare la gamma dei possibili raccordi.

Investimento nella scuola: FLC ha chiesto l’impegno per un serio investimento politico e finanziario nella scuola, risorsa strategica del Paese per vincere le sfide che ostacolano il miglioramento sociale ed economico.

Superare la precarietà: la precarietà nella scuola è ancora una grossa emergenza che è stata appena scalfita dalle 23.000 assunzioni di quest’anno. Occorre un piano serio di 150.000 assunzioni, sono necessarie alla scuola, rispettano i diritti delle persone e non costituiscono un onere aggiuntivo.

Roma, 1 settembre 2006

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