Autorizzata l'emanazione del bando per il concorso dirigenti scolastici
Con Nota del Governo diffusa il 4 ottobre 2002 si apprende che il Consiglio dei Ministri nella stessa giornata ha varato il provvedimento che, dopo una lunga attesa di 16 mesi dall’insediamento della nuova compagine ministeriale, autorizza il Ministro dell’Istruzione ad emanare il bando di concorso per Dirigenti Scolastici.
Con Nota del Governo diffusa il 4 ottobre 2002 si apprende che il Consiglio dei Ministri nella stessa giornata ha varato il provvedimento che, dopo una lunga attesa di 16 mesi dall’insediamento della nuova compagine ministeriale, autorizza il Ministro dell’Istruzione ad emanare il bando di concorso per Dirigenti Scolastici.
L’autorizzazione riguarda 1500 posti riservati ai Presidi Incaricati con tre anni di incarico.
Riteniamo tale provvedimento anche il risultato della nostra incalzante iniziativa che, nel corso di questi mesi si è esplicata attraverso assemblee nazionali e locali, denunce alla stampa, interrogazioni parlamentari e, da ultimo, attraverso una diffida al Ministro (nel mese di luglio) seguita da un ricorso al Tar del Lazio (mese di settembre) a tutela dei Presidi Incaricati e dei Docenti aspiranti.
Il provvedimento, che risponde alle nostre rivendicazioni di far svolgere il concorso per i Presidi Incaricati triennalisti in tempi ravvicinati e anticipati in modo che essi siano preposti alle scuole dal 1 settembre 2003 da Dirigenti Scolastici, deve essere completato con la stessa o altra contestuale misura contenente l’indicazione dei tempi e del numero di posti del concorso ordinario.
Infatti, le scuole che hanno bisogno di un Dirigente Scolastico stabile, nel triennio concorsuale, ammontano a circa 4000.
L’azione della CGIL Scuola, a partire dai prossimi giorni, sarà di attenta vigilanza affinché il concorso riservato venga effettivamente bandito in tempi tali che possa dispiegare i suoi effetti dal 1 settembre 2003. Nel contempo, proseguiremo nella nostra iniziativa perché, nel rispetto delle leggi vigenti, che prevedono, oggettivamente e non ad arbitrio del Governo, quanti sono i posti da mettere a concorso, vengano contestualmente previsti il numero dei posti e i tempi certi per soddisfare l’intero fabbisogno delle scuole e corrispondere alle attese degli aspiranti.
Roma, 5 ottobre 2002
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