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Settimana Ata: seminario di formazione ATA dedicato agli Assistenti amministrativi

Secondo appuntamento: anche per gli Amministrativi è stata registrata una notevole partecipazione, dove protagonisti sono stati il confronto sulle esperienze dirette e la discussione allargata delle problematiche.

29/07/2020
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Nel pomeriggio del 28 luglio 2020, si è tenuto il secondo dei seminari dedicati al lavoro ATA, promossi dalla FLC CGIL in collaborazione con Proteo Fare Sapere Nazionale.

Al centro di questa giornata seminariale è stato proposto il profilo professionale di Assistente amministrativo, un’occasione per avviare un confronto con i lavoratori, con gli ospiti esterni e con tutta la FLC CGIL, partendo dalle esperienze concrete di lavoro e dalle problematiche emergenti nei contesti reali.

Grande la partecipazione dall’inizio alla fine:100 persone si sono collegate in videoconferenza per ascoltare ed intervenire. Il riscontro, anche in questa seconda giornata seminariale, è stato molto positivo, nonostante il periodo complicato, perché forte è l'esigenza di condividere e discutere gli aspetti e le criticità del lavoro da parte della categoria.

Come da programma, si sono succeduti gli interventi dei quali riportiamo le sintesi.

Stefania Chiodi – FLC CGIL centro nazionale

Durante l’emergenza sanitaria il lavoro degli Amministrativi ha subito dei cambiamenti rilevanti con l’introduzione del lavoro agile per conciliare due esigenze fondamentali: il contenimento del contagio e la prosecuzione degli adempimenti amministrativi e contabili indispensabili al funzionamento dell’istituzione scolastica, anche rispetto alla gestione stessa dell’emergenza.

Questa forma lavorativa inedita, improvvisa e senza una formazione pre-acquisita, ha rappresentato la risposta all’esigenza di assicurare la continuità dell’erogazione del servizio scolastico, pur all’interno di un processo di lavoro completamente nuovo.

Tutto ciò ha fatto emergere delle criticità poiché il lavoro agile non è, ancora, contrattualmente regolato, non ha un orario e degli obiettivi definiti, non è prevista formazione sugli strumenti e software informatici. Inoltre, le spese della connettività sono state a carico dei singoli, i quali non percepiscono nemmeno la card. L’eventuale continuazione dell’impiego del lavoro agile da parte degli Amministrativi, non può prescindere da una una regolazione chiara e declinata per via contrattuale, che contempli riferimenti precisi all’attività formativa, agli orari di lavoro e al diritto alla disconnessione.

La formazione in ingresso e l’aggiornamento costante in servizio, soprattutto sul piano tecnologico, sono gli elementi strategici e distintivi per acquisire le conoscenze ed le abilità indispensabili allo sviluppo della professionalità.

La modalità agile da casa non ha costituito né un alleggerimento dei carichi di lavoro né una semplificazione delle procedure burocratiche: il profilo dell’assistente amministrativo si sta dimostrando sempre più caratterizzato dalla richiesta di maggiore specialismo e responsabilità, assimilabili a quelli di un funzionario della pubblica amministrazione, ma senza quelle dinamiche di carriera utili a valorizzarne la professionalità (oggi sono ferme le posizioni economiche e la mobilità professionale).

La delicata fase che sta attraversando la scuola esprime, sempre di più, l’esigenza di operare una revisione del profilo di Assistente amministrativo: dal lavoro istruttorio avviato all’ARAN, ci aspettiamo un’accurata e concreta innovazione dell’attuale sistema di classificazione, per inquadrare in modo coerente la funzione effettivamente svolta nell’ambito dei processi amministrativi odierni.

Enzo Bistolfi – Assistente amministrativo

L’intervento ha messo in evidenza criticità ancora irrisolte e nuovi problemi emersi durante l’emergenza sanitaria.

È ineludibile la necessità di una formazione specifica di tipo informatico già in entrata, sia sugli applicativi che sull'hardware. Va posta particolare attenzione anche alla trasformazione del lavoro degli Assistenti amministrativi con l’assunzione di responsabilità decisionali che implicano una conoscenza più approfondita delle normative e delle tecnologie informatiche, nonché maggiore professionalità e specializzazione nelle aree.

Occorre affrontare anche il problema della stabilità dei lavoratori e della continuità del servizio, della inadeguatezza numerica dell’organico, oltre al tema dell’adeguamento retributivo che deve tenere in considerazione la crescente richiesta di competenza.

Non di minore importanza, il rispetto delle misure di sicurezza, anche pre-esistenti alla pandemia, a tutela dei lavoratori ovvero la dimensione degli spazi negli uffici, l’ergonomicità delle scrivanie e delle sedie, gli strumenti informatici obsoleti, la sovraesposizione davanti ai videoterminali.

Pierluigi Mastrogiuseppe – ARAN

Va sottolineata l’importanza di questa occasione seminariale per un confronto diretto con i problemi realmente vissuti dalle persone.

Nel corso dei lavori istruttori della Commissione paritetica sul tema della revisione dei profili ATA è chiara la rilevanza che investe la modifica dei sistemi di classificazione professionale: un tema da affrontare con grande consapevolezza poiché ci sono aspettative di crescita retributiva e professionale dopo molti anni di blocco contrattuale.

L’attività di revisione dovrà partire proprio dai cambiamenti rilevanti del lavoro amministrativo, sottolineando le maggiori responsabilità, dovute all’introduzione delle innovazioni tecnologiche, che hanno cambiato radicalmente l’approccio al lavoro, dal momento che è richiesto di occuparsi dei processi nella loro interezza, e non solo di una parte. C’è quindi bisogno di specializzazione nelle varie aree tematiche della scuola.

La proposta dell’ARAN è quella di una standardizzazione dei processi del lavoro per aumentarne l’efficienza, superando la descrizione analitica dei compiti, ma tenendo in considerazione le funzioni e le competenze richieste e le responsabilità professionali connesse a queste.

L’istituto delle posizioni economiche organizzative potrà essere utile ad attuare una differenziazione dei lavori e delle retribuzioni senza codificare in modo rigido i profili.

Questo obiettivo è richiesto dall’evoluzione dei contesti sociali e implica un miglioramento della qualità delle condizioni di lavoro. La richiesta di maggiori competenze e di formazione richiede investimenti e risorse aggiuntive al fine di rendere concreta la revisione dei profili, con la valorizzazione delle persone nei contesti lavorativi.

Per eliminare le molestie burocratiche, realmente esistenti, bisogna standardizzare il sistema scolastico che è un sistema a rete, e mettere in comune, migliorando il governo della rete medesima.

Sul tema centrale del reclutamento, infine, passa buona parte delle potenzialità innovative della pubblica amministrazione: la professionalità non può più essere legata solo ai titoli formali, condizione, questa, che va superata per arrivare al concetto di “competenza” che si esplica nei contesti lavorativi concreti.

Sono stati 9 gli interventi dei partecipanti che hanno presentato la loro esperienza nei luoghi di lavoro. Alcune questioni sono fondamentali e devono trovare soluzione: la mancanza di formazione in ingresso, ma anche l’inadeguatezza di quella fornita che non risulta funzionale ai compiti da svolgere e l’assenza di competenze informatiche aggiornate. Poi il permanere di una contraddizione tra la flessibilità richiesta ai lavoratori, anche per l’insufficienza degli organici, con una struttura dell’organizzazione troppo rigida e sottoposta a rigorosi interventi normativi; la necessità di una revisione del modello organizzativo; la difficoltà dettata dalla notevole disuguaglianza degli applicativi gestionali nelle scuole; il problema della valorizzazione professionale che oggi è assente; la modifica del sistema di reclutamento.

Anna Maria Santoro – FLC CGIL Nazionale Responsabile politiche contrattuali settore scuola

Gli Assistenti amministrativi si sono impegnati al massimo durante tutto il periodo di chiusura delle scuole “in presenza” per l’emergenza sanitaria, e con il loro lavoro hanno consentito il pagamento delle retribuzioni e dei compensi al personale, oltre a tutti gli altri adempimenti necessari al funzionamento del sistema. Ora, in occasione della ripartenza di settembre, dovranno continuare ad avere questo approccio responsabile, condizione essenziale per rivendicare i diritti.

Al tavolo della Commissione paritetica all’ARAN, l’obiettivo è arrivare ad un punto di sintesi per consegnare alla trattativa, e poi al tavolo per il rinnovo del contratto, una proposta concreta di revisione innovativa dei profili ATA.

La semplificazione del sistema di classificazione non deve essere intesa come riduzione delle aree professionali. A nostro avviso, occorre ripartire dalle posizioni economiche e dal transito tra le aree per ottenere un avanzamento professionale e retributivo da tradurre nel contratto.

La riqualificazione dei profili richiede finanziamenti aggiuntivi ancora non previsti. Gli Amministrativi sono attualmente sotto-inquadrati, perciò abbiamo proposto all’ARAN di utilizzare, in prima battuta, le risorse delle posizioni economiche già nel contratto, poi ulteriori nuove risorse, affinché tutti gli amministrativi e i tecnici possano passare nell’area C e fare un’operazione di valorizzazione.

I servizi generali ed amministrativi sono sempre più connessi ai processi di innovazione tecnologica (ne è di esempio la situazione determinatasi durante il lockdown) e questo comporta l’esigenza di una formazione continua, quale diritto imprescindibile ed esigibile di tutti i lavoratori fin dal primo giorno di servizio a scuola.

La ripresa di settembre non dovrà escludere un richiamo alla valorizzazione dei profili ATA, in termini di intensificazione nell’impegno e nella disponibilità a svolgere lavori con differenti modalità e con maggiore carico.

Tra i nostri obiettivi:

  • un organico stabile e il consolidamento dei 10.000 posti in deroga dati sistematicamente ogni anno.
  • la revisione dei parametri di organico
  • la card per la formazione
  • le scuole a 900 alunni con un Dsga in pianta stabile
  • il concorso riservato per i facenti funzione
  • la sburocratizzazione dei processi amministrativi
  • la sostituzione del personale per assenze fin dal 1° giorno

Si va sempre più affermando un’idea di scuola partecipata, eliminando flessioni dequalificanti e spinte esternalizzatrici. Le nostre rivendicazioni contrattuali restano le stesse riguardo agli orari, all’esigibilità degli istituti contrattuali, all’organizzazione del lavoro, agli aumenti retributivi e l’importanza fondamentale del rinnovo del contratto, perché è sempre nell’affermazione forte del settore pubblico la prima risposta ai momenti di emergenza.

Il 29 pomeriggio il ciclo di seminari prosegue con la giornata dedicata al profilo dei DSGA.

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