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Preoccupazioni dell’ETUCE sul costituendo Istituto Europeo di Tecnologia

L’Etuce rilancia, rafforzandole, le sue perplessità sull’EIT che dovrebbe nascere in seno all’Unione Europea e la FLC ribadisce le osservazioni già fatte un anno fa

24/04/2007
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Nel mese di marzo Etuce ha espresso la propria opinione sul progetto della Commissione Europea di istituire un Istituto Europeo di Tecnologia (EIT), ribadendo le perplessità fatte conoscere quasi un anno fa e che la FLC aveva pienamente condiviso.

A distanza di un anno non solo il progetto non è ancora decollato, ma anche le previsioni di un avvio nel prossimo anno sono molto incerte soprattutto per la difficoltà a deliberare nel settore dell’istruzione (in questo termine a livello europeo si intende sia la scuola che l’università) che non è competenza esclusiva della Unione Europea ma responsabilità degli stati membri, a differenza dei settori della ricerca e dell’innovazione.

Ricordiamo che l’EIT dovrebbe nascere per colmare il gap, esistente in tutta l’Europa, tra mondo della ricerca e dell’alta formazione e imprese che costituisce un ostacolo alla competitività.

Oggi, come già scrivemmo come FLC, Etuce esprime seri dubbi sul valore aggiunto che tale organismo potrebbe avere, anche per l’esiguità dei fondi europei messi a disposizione, rispetto a quelli che sono disponibili nell’ambito del VII PQ che sta partendo. C’è anche una ridotta fiducia in consistenti investimenti da parte delle imprese.

E’ concreto il rischio di togliere finanziamenti ad iniziative già sperimentate per una scelta ancora dubbia e non certamente promettente.

Vengono inoltre espresse serie perplessità sulla struttura ipotizzata per l’EIT che non sarebbe coerente con i principi della Carta Europea dei Ricercatori che prevede la piena partecipazione di questi a tutte le decisioni da assumere su piano scientifico. Esisterebbe anche un forte rischio di non riuscire a garantire la proprietà intellettuale per il forte ruolo che verrebbero ad assumere le imprese.

Condividendo queste valutazioni, la FLC invita il Ministro dell’Università e della Ricerca ed il Governo a considerare queste preoccupazioni ed a svolgere un ruolo forte nell’ambito della Unione Europea nell’interesse del mondo della conoscenza italiano già sufficientemente maltrattato sia a livello di scarsità delle risorse sia a livello di riduzione della sua autonomia.

Roma, 24 aprile 2007