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Precari della ricerca: le azioni necessarie per le stabilizzazioni nell’INAF

Massimizzare in questa fase l’immissione del personale precario utilizzando tutte le risorse possibili.

11/05/2018
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La FLC CGIL, da quando è iniziato il ricorso sistematico negli EPR ai contratti a TD, assegni di ricerca co.co.co, borse varie etc., oltre a denunciare la sostanziale immoralità ed insostenibilità sociale del meccanismo, ha sempre richiesto e ribadito in tutte le sedi istituzionali che l’unica soluzione al fenomeno del precariato fosse possibile con una azione combinata di più fattori:

  1. Un adeguato finanziamento degli enti di ricerca
  2. Una stabilizzazione della massa di precari storici che si è creata nel tempo
  3. L’inserimento di un meccanismo a regime di reclutamento solido, esigibile su base pluriennale e con un obiettivo di crescita del sistema della ricerca e non di sola sopravvivenza e mero recupero di turn over.

Abbiamo lottato con tutti i lavoratori per ottenere merito delle nostre richieste e negli ultimi due anni abbiamo ottenuto nuove norme generali che hanno permesso di uscire dalla logica delle piante organiche, dei processi autorizzativi riconsegnando all'autonomia degli enti la possibilità di riprogrammarsi il futuro.

Sempre con una forte mobilitazione siamo riusciti ad ottenere una serie di norme e finanziamenti ad hoc per stabilizzare il personale precario e per concorsi aggiuntivi per giovani ricercatori. Per la prima volta siamo riusciti a far considerare l’assegno di ricerca come un contratto di lavoro (ricordiamo anche la battaglia per il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione dis.coll.) ed a far valorizzare tutti i contratti parasubordinati.

Sempre con le nostre proteste siamo riusciti anche a far ricondurre alcuni finanziamenti come i fondi distratti al FOE degli enti per i progetti premiali e farli riassegnare in via stabile sul FOE stesso.

Chiaramente non è tutto ciò che chiedevamo sia come stabilizzazioni, sia come finanziamenti speciali sia come rilancio a regime dei processi assunzionali e di finanziamento degli Enti.

Ciononostante grandi passi sono stati fatti ed ora sta all’INAF come agli altri enti agire al meglio, con gli strumenti a disposizione, per un obiettivo che riteniamo debba essere comune: massimizzare in questa fase l’immissione del personale precario utilizzando tutte le risorse possibili, considerando per prima cosa i diritti e le aspettative degli individui, coloro che in questi anni sono stati organici e fondamentali per il nostro ente, ma trattati da “diversi”.

La legge L.75/2017, però, è intervenuta su questo panorama introducendo anche motivi di difficoltà (procedure differenziate tra TD e altri contratti) e, al contempo, mitigando vecchie incrostazioni, introducendo concorsiriservati per tutte le tipologie di contratti flessibili.

Come FLC CGIL abbiamo sempre ritenuto che non ci siano differenze tra anni di precariato prestato come TD e/o Assegnista (o altro). Per questo abbiamo sempre auspicato e richiesto  procedure che non introducessero divaricazioni inaccettabili ai fini della la stabilizzazione dei precari.

Questo non è  completamente avvenuto e questa nostra posizione deve essere quindi calata con la realtà creata dal pregresso storico dell'INAF e con il quadro normativo che si è delineato.

 Per questo motivo chiediamo che parallelamente e contestualmente nell’arco del triennio:

  1. L'Ente applichi il Comma 1 come declinato nelle circolari interpretative della legge di riferimento includendo coloro che completano il requisito dei 3 anni anche con altri contratti oltre al TD (per noi non esiste comma 1 ristretto e/o allargato, ma solo comma 1)  stabilendo una graduatoria in base alla sola anzianità totale (TD più altre tipologie contrattuali).
  2. L’ Ente applichi il Comma 2 predisponendo come chiaramente scritto nella legge concorsi riservati (non contingente di  riserva in concorso aperto), disgiunti da logiche di sedi con forte valorizzazione dell’anzianità totale.
  3. L’ente bandisca un numero di concorsi aperti (o scorrimento di graduatorie pregresse nelle quali tanti dei nostri precari sono già in posizione utile per avere soddisfazione), come previsto da legge pari al numero di concorsi riservati al Comma 2

Per ulteriore chiarezza  la FLC CGIL ritiene che man mano che si rendono disponibili le risorse economiche per stabilizzazioni e reclutamento in generale, queste dovranno essere allocate in egual misura per il Comma 1, per il Comma 2, per i concorsi esterni/scorrimenti di graduatorie attive.

Per quanto riguarda la validazione dei requisiti di accesso chiediamo che INAF applichi la lettura inclusiva della formula “servizi prestati presso enti e istituti di ricerca” considerando chiaramente gli assegni di ricerca universitari ed anche i periodi fatti presso università e istituzioni di ricerca estere, e quantomeno, per diritto comunitario, quelle europee.

Ad oggi risultano accertati dai dati forniti dall’ amministrazione almeno 144 aventi diritto al Comma 1 e 162 al Comma 2.

Ci aspettiamo che dalla ricognizione in atto in questi giorni ci sarà un aumento di questi numeri ma ricordiamo che già tra le liste presentate ci sono molte persone che già hanno posizioni stabili in altri o addirittura nel nostro ente e che quindi verosimilmente non saranno più interessate a queste procedure.

A questo punto tutto quindi diventa un problema di allocazione di risorse e tempi di procedure. Rapidamente riportiamo per chiarezza i numeri generali che ci permettano di condividere l’impianto e le ragioni delle proposte.

Ricordiamo che l’unico vincolo e limite numerico che oggi impone all’INAF la legislazione in materia di assunzioni è l’80% della media del budget degli ultimi 3 anni che da fonte certificata, il pta INAF, risulta essere 124.447.110 euro contro una spesa del personale a TI di 60.366.090 euro pari al solo 48.8% . Attenersi ad altri parametri come vincolo è una scelta politica dell’ente non un dettato legislativo.

Per informazione il FOE 2017 è stato di 77.8Meuro+ 6.8M+3M di altri finanziamenti ministeriali.

Appurato che grazie alla mobilitazione messa in campo per la finanziaria  a partire dall’ 1-1-2019 saranno disponibili 4.59M euro  da cofinanziare necessariamente per poterli prendere almeno al 50%  si arriva a 6.88 M euro

Il turn over non utilizzato nel periodo 2011-2015 per vincoli di legge e quelli non ancora utilizzati  degli anni successivi sono riportati in tabella:

Anno

Fondi da cessazioni relative  all’anno non utilizzati in M euro

Fonte dei dati

2011

  1.8

PTA 14-16

2012

1.4

PTA 14-16

2013

0.5

PTA 14-16

2014

0.23

PTA  15-17

2015

0.72

PTA   16-18

2016+2017

>0.8

PTA    17-19

Per un totale di 5.45M euro più i residui del restante turn over impiegato per assunzioni negli anni la cui quantificazione non è immediata per mancanza di un quadro riassuntivo.

A questi si aggiungeranno le risorse del turn over 2018 e 2019 e 2020 che per una valutazione solamente anagrafica in ns possesso possiamo valutare considerando che ad oggi 23 dipendenti hanno più di 65 anni ed altri 21 più di 64 anni  almeno come 44 posti medi.

L’accordo che è stato riferito essere stato fatto tra ASI ed INAF libera sicuramente almeno 1.6M euro.

Il ministero mette a disposizione anche risorse ulteriori per coprire 24 nuovi giovani ricercatori.

La  legge di stabilità al comma 647 rimette a disposizione  una quota parte di 68M euro nel FOE degli enti che per INAF  sarà circa 7 M euro, con una dicitura ben precisa

Al  fine  di  incentivare  gli  investimenti  in  regime   di cofinanziamento  per  le  assunzioni  di  cui  al  comma  671  e   di semplificare la gestione  delle  risorse  destinate  alla  promozione dell'incremento qualitativo dell' attività scientifica degli enti[…]”

(Il comma 671 è quello con cui arrivano i 4.8M a regime per stabilizzazioni da cofinanziare).

Se vogliamo fare 2 conti assumendo il costo medio di una unità di personale a 54k euro  possiamo fare il seguente riassunto

Da turn over 2011-2017

100

Da turn over 2018-2020

44

Da finanziamenti da legge di stabilità

85

Da accordo con ASI

31

Da fondo per nuovi giovani ricercatori

24

Usando solo 2 milioni dal comma 647 legge stabilità

37

tot

321

Non abbiamo fatto riferimento ad altri stanziamenti aggiuntivi pluriennali che arriveranno all’ INAF come ad altre economie che nel corso degli anni l’ente ha fatto per norme legislative.

Questo semplicemente dimostra che lo spazio per dare soddisfazione nel triennio a tutti gli aventi diritto alla stabilizzazione c’è, resta solo il fatto di  sedersi ad un tavolo e costruire il cammino che nel triennio dia il contratto a tempo indeterminato  a tutti coloro che  da anni lavorano nell’ INAF.

Chiaramente nei prossimi 2 anni la FLC CGIL continuerà a mobilitarsi come è stato fatto nell’ultimo decennio per ottenere soldi aggiuntivi per il FOE e per procedure assunzionali e garantire agli enti un respiro più ampio della attuale strozzata attività di ricerca.

Attendiamo di essere convocati quanto prima e di avviare una discussione come avviene in tutti gli altri enti di ricerca.

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