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Istituto superiore di sanità: arriva finalmente la firma dei CCNI definitivi 2017 e 2018

Il 17 novembre si firma. Ora si aprirà il confronto sulle annualità 2019-2021.

16/11/2020
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Il prossimo martedì, 17 novembre, siamo convocati per la firma dei Contratti integrativi dell’ISS relativi agli anni 2017 e 2018. 

Fondamentale risulta il CCNI 2018 che chiude definitivamente la fase “Del Favero & Co”, caratterizzata dai contratti “sanatoria”, mai firmati dalla FLC CGIL, in cui l’Amministrazione gestiva unilateralmente alcune parti del salario accessorio. Altri hanno la responsabilità di aver avallato tale comportamento. 

Con il Contratto integrativo 2018 una quota importante del vecchio “conguaglio” è stata stabilizzata nelle parti fisse e ricorrenti del salario accessorio del personale ISS: un aumento del 10% dell’indennità di ente mensile per il personale IV-VIII (la IEM al VI livello, ad esempio, passa da 611,35 euro a 672,49 euro mensili) e un significativo incremento della indennità per oneri specifici dei Ricercatori e Tecnologi (sempre a titolo di esempio, la IOS per il III livello passa da 910,89 euro a 1650,00 euro annui). Questi vantaggi retributivi sono già stati attribuiti al personale dal gennaio 2020, momento in cui l’Amministrazione ha adeguato le voci fisse del salario accessorio a quanto previsto dal CCNI 2018. 

Un tale risultato è stato possibile solo grazie all’azione convinta di FLC CGIL, CISL FSUR e Fed. UIL Scuola RUA, che hanno neutralizzato quel “Documento Programmatico” del 2015 voluto da “Del Favero & CO” e collocato al primo posto della propria piattaforma l’aumento della IEM e della IOS, con l’unica ragione di consolidare parte del conguaglio, consapevoli che presso i Dirigenti della Funzione Pubblica non fosse ancora del tutto tramontata l’ideologia brunettiana della premialità. 

Infatti questa azione di Funzione Pubblica si è prontamente manifestata! 

Una quota del salario accessorio (all’incirca equivalente a quell’incremento avvenuto nel 2015 e grande vanto per qualcuno) sarà ripartita su una pseudo premialità che abbiamo cercato di attenuare quanto più possibile. Diversamente da quanto riportato in altri comunicati sindacali, in cui la smania propagandistica ha preso il sopravvento rispetto alla ragione, questo è avvenuto non perché il CCNL Istruzione e Ricerca preveda tale eventualità (infatti nella sezione Ricerca non è prevista alcuna disciplina relativa all’erogazione dei premi!), ma perché, come dicevamo prima, qualche dirigente dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Ministero vigilante di ispirazione brunettiana non consente l’applicazione di Contratti integrativi nei quali sia prevista l’erogazione in maniera generalizzata di quote del salario accessorio. 

Ora si aprirà il confronto sulle annualità 2019-2021: il nostro impegno sarà orientato, da una parte ad una più corretta regolamentazione delle voci del salario accessorio legate alla effettiva prestazione resa e dall’altra a incrementare quanto più possibile le voci fisse e ricorrenti, sottraendo risorse destinate alla differenziazione salariale dei dipendenti. 

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