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ISPRA, precari: per la FLC CGIL il Verbale d'intesa presentato dall'Amministrazione è insufficiente

Disponibilità alla firma solo a fronte di impegni certi rispetto alle risorse e agli strumenti proposti. Resta necessaria una road map per il superamento del precariato.

10/05/2011
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La FLC CGIL è convinta sostenitrice della necessità di definire una road map per il superamento del precariato in ISPRA.

Pur apprezzando l'impegno dell'Amministrazione, valutiamo il Verbale d'Intesa (che alleghiamo) presentato ai sindacati nei giorni scorsi insufficiente e privo di elementi di esigibilità:  un "arretramento" rispetto al Protocollo d'intesa sul precariato firmato a gennaio 2010 col Ministero dell'Ambiente.

Confermiamo la disponibilità alla firma solo a fronte di impegni certi rispetto alle risorse e agli strumenti proposti con la reciproca assunzione di responsabilità dei ruoli.

Nel documento che pubblichiamo di seguito un approfondimento del Coordinamento Nazionale ISPRA sulla vicenda.

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A cura del Coordinamento Nazionale ISPRA

Il senso di responsabilità assunto dalla FLC CGIL viene corrisposto con un atteggiamento ricattatorio che impedisce il confronto tra le parti, presupposto imprescindibile per lo svolgimento di corrette relazioni sindacali. La vicenda del Piano d’Azione, ora Verbale d’intesa, è solo l’ultimo atto che ripropone di fatto lo “scarso” confronto messo in campo sul nuovo regolamento sull’orario di lavoro.

A questo atteggiamento e a questi metodi la FLC CGIL si oppone e dice BASTA!

Al Piano d’azione inizialmente proposto dall’Amministrazione il 4 aprile furono chieste osservazioni entro 48 ore e, in considerazione dell’importanza delle materie contenute, la FLC CGIL nonostante i tempi strettissimi ha rispettato i tempi presentando un’analisi puntuale con proposte migliorative e palesando la propria disponibilità alla firma.

Dopo un mese di silenzio incomprensibile e a seguito di reiterate richieste finalmente viene consegnato il nuovo testo in occasione dell’incontro del 3 maggio. Pur apprezzando lo sforzo profuso dall’Amm.ne per delineare una “road map”, come FLC CGIL  abbiamo chiesto di introdurre “cifre e tempi” rispetto alle risorse e agli strumenti proposti. Nessun passo significativo in avanti, solo un testo “blindato” e la riconvocazione per la sottoscrizione dopo 24 ore, con il ricatto che “l’assenza di una sola firma avrebbe reso nullo il testo”.

Per agire la pratica della democrazia, a noi particolarmente cara, abbiamo voluto discutere e condividere nel merito il Piano d’azione con le lavoratrici e i lavoratori e per questo la FLC CGIL ha chiesto lo spostamento della riunione, peraltro fissata impropriamente alla vigilia dello Sciopero Generale della CGIL.  Nessuno spostamento è stato concesso e il documento è stato firmato solo da alcune OOSS.

La FLC CGIL ribadisce il suo giudizio critico sul metodo utilizzato e nel merito del documento, fumoso e privo di elementi di esigibilità, come già espresso nelle precedenti note di commento e conferma la propria disponibilità alla FIRMA solo in presenza dei seguenti fattori:

  •  numeri e qualifiche delle posizioni per i bandi a TD previsti entro giugno 2011
  •  mantenimento in servizio dei TD di cui al punto 4 del verbale d’intesa
  •  applicazione dell’art. 5 del CCNL superando nei fatti le richieste e i riferimenti ad altri soggetti istituzionali
  •  mantenimento in servizio dei contratti di collaborazione e degli Assegni di ricerca in scadenza
  •  aggiornamento del piano assunzionale entro il mese di luglio a valle dell’assestamento di bilancio
  •  confronto e pianificazione dei contratti atipici, anche sulle attivazioni afferenti progetti di ricerca e con la messa a disposizione dei relativi dati

Poche e concrete richieste nell’ottica di relazioni sindacali improntate sulla trasparenza e correttezza e sul rispetto reciproco dei ruoli. Un sistema di relazioni sindacali che ancora attende di essere discusso all’interno di un Regolamento condiviso.

La FLC CGIL chiede dunque al Presidente e al Direttore Generale con un atto di responsabilità la riconvocazione delle parti e l’accoglimento delle nostre richieste nell’interesse esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto.

                                                                                           

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