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ISPESL: interrogazioni parlamentari, notizie di stampa e futuro dell’Ente

La posizione della FLC Cgil sulla crisi dell'ISPESL e le proposte per uscirne.

03/05/2010
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Nell’ultimo periodo l’ISPESL è stato oggetto di una interrogazione parlamentare da parte dell’On.le Cuomo e di un articolo apparso sul settimanale “L’Espresso”.

Al di la del merito contenuto nell’interrogazione e nell’articolo, sul quale torneremo più avanti, precisiamo subito che la CGIL e la FLC Cgil non sono assolutamente coinvolte nella promozione delle iniziative suddette, delle quali rispondono ovviamente gli estensori: l’On.le Cuomo e il giornalista de “L’Espresso” firmato E.F.. Questa precisazione, oltre che ovvia, è doverosa, viste le insistenti e anche autorevoli ”voci” di provenienza interna all’Ispesl che indicano nella CGIL e in altra O.S i soggetti ispiratori delle due iniziative; scaricando strumentalmente su di esse le responsabilità di possibili conseguenze nefaste che le due iniziative, improvvide secondo le stesse voci, potranno causare all’Ente. Ricordiamo alle lavoratrici, lavoratori e dirigenti dell’ISPESL che come CGIL, essendo l’Organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa nei settori pubblici della Conoscenza e quindi anche nella Ricerca, siamo abituati a rispondere e a pubblicizzare con la nostra sigla le iniziative che assumiamo nell’interesse dei lavoratori.

Nel merito la Cgil e la FLC sono in totale disaccordo con quanto prospettato dall’interrogazione parlamentare circa l’accorpamento dell’ISPESL all’INAIL e solo come subordinata sulla nomina dei vertici. Su questo ricordiamo la nostra posizione di contrarietà che, senza ombra di dubbio, portò la FLC Cgil insieme a CISL e UIL al noto incontro del 4 marzo u.s. con il ministro Fazio per chiedere un intervento a difesa dell’ente per la modifica del DDL 1441 quater. Così come sul commissariamento dell’ISPESL, da ben due anni e in maniera piuttosto isolata, continuiamo a sollecitare i vari ministri sulla urgenza della nomina dei vertici per far uscire l’ente dalla situazione di debolezza in cui si trova.

Tuttavia la FLC Cgil, pur non condividendo il tentativo di addossare le responsabilità esclusivamente in capo all’attuale Sub Commissario, non può non ribadire il suo giudizio negativo sulla disastrosa gestione fatta negli ultimi anni dai vertici dell’Ente, intendendo per questi sia le responsabilità politiche che gestionali.

La mancanza di una conduzione trasparente ed efficiente rispetto agli impegni istituzionali chiamati ad assolvere, più volte da noi denunciata, finisce per danneggiare l’Istituto esponendolo alla critica. Già in passato ci sono state interrogazioni e articoli sull’ISPESL e nostro avviso il problema non è l’ultima interrogazioni parlamentare o l’ultimo articolo sul giornale, quanto le evidenti difficoltà in cui naviga l’Ente per come è stato condotto negli ultimi anni. Basti pensare al tema delle risorse umane, del reclutamento, della valorizzazione professionale, della capacità complessiva di assolvere ai propri compiti istituzionali.

Si può negare che a fronte di una pianta organica di circa 1380 posizioni vi siano 860 lavoratori in ruolo e un vuoto di oltre 520 unità di personale?

Si può negare che nel 2005 erano state autorizzate procedure concorsuali per 100 posti e che ad oggi non sono state fatte?

Si può negare il fatto che le risorse umane siano state reclutate solo come collaborazioni coordinate per fronteggiare il pesantissimo turn-over di questi ultimi anni e per giunta di durata semestrale?

Si può negare il fatto che i risparmi per cessazione del 2008, pari a circa 3,3 mln €, non siano stati ad oggi utilizzati? E che del turn over del 2007 a fronte di risparmi per 3,2 mln € ne siano stati spesi solo 0,5 mln € per assunzioni e stabilizzazioni??? Stiamo parlando di risparmi netti di 6 mln € nel biennio 2007/08 non utilizzati, mentre tutti gli altri Enti del comparto, pur tra mille difficoltà normative, hanno proceduto ad assumere perché avevano bandito concorsi.

Si può negare che a fronte di 85 unità di personale in comando, alcuni dei quali da oltre 10 anni, l’ente non abbia voluto procedere alla definizione delle tabelle di equiparazione necessarie alla loro immissione in ruolo?

Si può negare che la ricerca non decolla ed il personale impiegato nelle attività di ricerca è spesso umiliato e non ascoltato, come nel recente piano di reclutamento del febbraio 2010, o per la carenza di opportunità di sviluppo professionale offerte dall’applicazione ex art.64 e ex art. 15?

Si può negare che nella totalità dei dipartimenti del centro nord non si riesce a far fronte alle attività di servizio previste a causa della cronica carenza di personale?

Si può negare che l’ente non abbia operato al meglio per evitare la “cessazione” a soggetti privati delle attività di servizio, anzi l’abbia infine incentivata per propria incapacità, pur essendo sconveniente per l’Ente, visti gli introiti economici derivanti da queste attività?

Si può negare che vi sono azioni non fatte e scelte non compiute da parte di chi ha governato l’Ente, che hanno portato a questo disastro?

E’ chiaro che occorre un’inversione di rotta rispetto a tutto ciò. Continuare ad avere un atteggiamento sordo da parte dei vertici dell’Ente alle critiche e negare la realtà finisce inevitabilmente per esporre l’ISPESL agli attacchi che sta subendo, con inevitabili ricadute negative sui lavoratori e soprattutto su quelli più deboli, cioè i precari. In questo senso non condividiamo le posizioni di chi continua a sostenere “che tutto va bene”, come qualcuno sta facendo, negando l’evidenza dei fatti e non aiutando l’Ente ad uscire dalla grave crisi in cui versa. In questo modo si finisce per compromettere seriamente il suo futuro.

Come FLC Cgil riteniamo che sia giunto il momento di una seria riflessione sull’ente e sul suo futuro, al quale nessuno può sottrarsi: per primo chi ha avuto la responsabilità della conduzione, poi chi ha avuto compiti di vigilanza, e per finire tutte le OO.SS. Chiediamo pertanto l’apertura immediata di un tavolo di confronto con tutte le OO.SS. dove si possano analizzare con serietà e trasparenza le varie problematiche, a partire da quelle del personale precario, per individuare soluzioni legittime e condivise che gettino le basi per un rilancio dell’ISPESL.

Roma, 3 maggio 2010

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