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INSEAN: chiusura o rilancio per questo ente pubblico di ricerca, unico e strategico nel suo settore?

Iniziativa della FLC Cgil in difesa del ruolo dell’ente. Richiesta di un urgente intervento risolutore

07/03/2006
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Iniziativa della FLC Cgil in difesa del ruolo dell’ente. Richiesta di un urgente intervento risolutore

L’INSEAN (Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale) è al momento a rischio di bancarotta perché non è in grado di formulare un bilancio in pareggio per il 2006.

A breve mancheranno i fondi per pagare gli stipendi del personale (circa 160 persone), ma anche per far fronte agli impegni presi nei progetti di ricerca europei e internazionali ai quali l’Ente partecipa.

L’INSEAN è un ente pubblico di ricerca, l’unico che si occupa di ricerche teoriche e sperimentali nel settore dell’idrodinamica navale e marittima, posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa e del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

L’INSEAN riceve annualmente un contributo ordinario attraverso un capitolo di bilancio allocato presso il Ministero della Difesa e fino al 2002 ha ricevuto il contributo per i programmi di ricerca fondamentale nel campo dell’idrodinamica navale e marittima da parte del Ministero Infrastrutture e Trasporti. L’INSEAN è comunque in grado di autofinanziare la propria attività in una misura pari circa al 30% delle spese, che ammontano a circa 10 milioni di euro anni, grazie ad attività conto terzi ed alla partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali.

Allo stato attuale il contributo ordinario di 4 milioni di euro è in grado di coprire non più del 60% delle spese di personale, che sono pari a circa 7 milioni di euro; l’equilibrio di bilancio non risulta possibile nemmeno considerando la ripresa del finanziamento dei programmi di ricerca fondamentale da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in quanto tale finanziamento complessivo (previsto dalla legge n13/2006) per l’INSEAN ed il CETENA spa è di appena 1 milione di euro annui.

I ministeri vigilanti più volte sollecitati dalle organizzazioni sindacali e dagli amministratori dell’Ente non hanno ritenuto di dover intervenire per impedire che la crisi diventasse irreversibile e a tutt’oggi non hanno fatto niente per fornire l’Ente di mezzi di sussistenza adeguati a portare avanti la propria missione e a salvaguardare il prestigio internazionale di cui gode.

La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL ritiene importante che l’INSEAN continui ad operare facendo crescere il livello scientifico e tecnologico del settore come avvenuto fino ad oggi. La collocazione dell’Italia in mezzo a tre mari, l’importanza per la sua economia della cantieristica, settore in cui il Paese è stato leader a livello mondiale e la necessità di sviluppare ricerche che permettano di competere con gli altri paesi impongono di non perdere questo ente, la cui specificità richiede una tutela particolare.

Per questo l’8 marzo 2006 la FLC organizza una discussione sul futuro dell’ente con la presenza di esponenti del mondo politico e sindacale allo scopo di riaffermare il ruolo di questo ente e per richiedere un intervento urgente e risolutore.

Roma, 7 marzo 2006

Il programma dell’iniziativa

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