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INFN: uno start-up grant per i giovani ricercatori dell'INFN

Arriva un premio ai ricercatori neo assunti per avviare delle ricerche in autonomia. Ma per ora l'ente si dimentica dei precari.

27/06/2017
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In arrivo ventimila euro (a testa) per un totale di un milione e mezzo di euro per i neo ricercatori dell'INFN, che potranno utilizzare per fare ricerca e partecipare a bandi. Una bella notizia perché dei giovani verranno valorizzati. Ma i precari?

Di seguito il comunicato della FLC CGIL.
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I 73 neoricercatori INFN, assunti con i concorsi previsti dalla finanziaria 2015, hanno avuto una bella sorpresa quando gli è stato comunicato che avranno a disposizione 20 K€ a testa (per un totale di 1,46 M€) per portare avanti una propria idea di ricerca all'interno dell'INFN, attraverso quello che è stato definito uno Start-Up Grant.

Forse per la prima volta nella storia di un Ente pubblico di ricerca, viene data fiducia ai propri giovani, mettendoli nella condizione di poter ricercare nel vero senso della parola, mettendo a frutto la propria fantasia e voglia di fare. Sarà interessante vedere alla fine dei tre anni previsti per concludere il progetto, il modo con cui saranno stati impegnati questi soldi, con l'auspicio anche di assistere a nuove interessanti scoperte.

Come FLC CGIL facciamo i nostri migliori auguri ai 73 ricercatori, linfa vitale per il futuro dell'Ente e della ricerca italiana in generale, ricordando loro che hanno anche l'onere di immaginare e realizzare una nuova vita per l'Ente. Un INFN che vogliamo smart e dinamico, proiettato nel futuro e rispettoso con tutto il suo personale.

Se da un lato ci complimentiamo con il management dell'Ente per questa scelta dei grant ai ricercatori, non possiamo non ricordare al Presidente, alla Giunta e a tutto il Direttivo che, ricerca, amministrazione e sviluppo tecnologico dell'INFN sono retti da un numero consistente di personale precario i quali permettono di portare avanti la ricerca scientifica dell'Ente, su cui si dovranno investire risorse economiche perché, è noto a tutti, la ricerca si fa grazie ai lavoratori che a vario titolo contribuiscono ogni giorno con il loro operato.

Oggi ci sono finalmente delle leggi che permettono una programmazione seria del reclutamento. Alla luce delle nuove norme (d.lgs 75/2017 in particolare) si possono stabilizzare tutti coloro che da anni lavorano nell'Ente, hanno superato selezioni (al plurale) e ora hanno il diritto di avere un contratto a tempo indeterminato. Come FLC CGIL continuiamo a sostenere che si deve partire con una serie di incontri di trattativa per definire il prossimo piano triennale in cui si attui quella che, nel Testo Unico del Pubblico Impiego, va sotto il titolo di superamento del precariato.

Facciamo festa perché abbiamo 73 nuovi ricercatori, ma ricordiamoci che 320 tra ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi precari hanno il diritto di sapere cosa accadrà loro domani, e l'Ente ha il dovere di riconoscergli il lavoro che hanno svolto in questi anni; sapendo anche che se l'INFN oggi è in grado di stanziare 1,46 M€ per dei giovani ricercatori lo si deve al fatto che ogni singolo dipendente non ha mai smesso di fare il proprio dovere (nonostante i blocchi contrattuali, le carriere bloccate, la mancata corresponsione della polizza INA per i "neo" assunti) e gran parte di questo lavoro è stato fatto proprio dal personale precario. Siamo convinti che questi premi daranno maggiorni frutti se tutta la comunità scientifica sarà messa nelle condizioni di accompagnare questi lavori anche nel futuro con personale stabile e gratificato. Altrimenti il grant sarà solo un bel gesto, ma estemporaneo e senza prospettiva.

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