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INAIL/ISPESL: dove va la ricerca sulla prevenzione e sicurezza del lavoro?

La FLC CGIL chiede discontinuità con il passato e scrive al neo Commissario dell’INAIL, oltre che al direttore generale e al Comitato di Indirizzo e Vigilanza.

08/05/2012
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Con una nota indirizzata al neo Commissario Massimo De Felice, oltre che al Direttore Generale Lucibello, al Presidente e ai componenti del CIV (Comitato di Indirizzo e Vigilanza), la FLC CGIL denuncia la mancata emanazione ancora ad oggi dei decreti attutivi previsti dalla  L. 122/2010, con i quali si sarebbe dovuto completare il processo di “trasferimento” e di incorporazione del soppresso ISPESL nel nuovo INAIL.

In questa transizione interminabile, intanto, purtroppo languono le attività ed in particolare quelle di ricerca e di certificazione. Il risultato è lo svilimento delle funzioni primarie dell’ex-ISPESL che si volevano salvare con l’accorpamento nell’INAIL, che si aggiungono al già certificato taglio di 40 mln di € al finanziamento destinato all’ex-ISPESL, cioè alla ricerca sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro, e delle 400 posizioni di pianta organica dell’ente soppresso. Cosa intendono fare il governo e i ministri competenti per salvaguardare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, visti i tristi primati del nostro Paese a riguardo? 

____________________

Roma, 4 Maggio 2012

Al Commissario dell’INAIL
Prof. Massimo De Felice

Al Direttore generale dell’INAIL
Dott. Giuseppe Luicibello

Al Presidente del CIV
Dott. Francesco Lotito

Ai componenti del CIV

Oggetto: dove va la RICERCA sulla PREVENZIONE e SICUREZZA del LAVORO?

E’ quello che si chiedono i lavoratori e la comunità scientifica dell’ex-ISPESL, l’ente soppresso e accorpato nell’INAIL con il dl 78/’10, ma che si chiederanno a breve anche i lavoratori italiani e il Paese.

Con questa domanda ci rivolgiamo ai vertici dell’INAIL perché possano essere rimosse le condizioni di difficoltà che impediscono il pieno svolgimento delle funzioni già dell’ex ISPESL nel nuovo ente, a partire dalla predisposizione dei Piani della Ricerca e di Attività di certificazione e controllo.   

E’ infatti da quasi 2 anni, per l’esattezza 23 mesi, che s’è avviato il processo di incorporazione dell’ex-Ispesl nell’INAIL, ma al momento non sono stati ancora emanati i decreti attuativi da parte del governo che avrebbero dovuto completare il processo di trasferimento, come previsto dalla norma. Le stesse linee guida dell’INAIL sul nuovo assetto organizzativo, approvate recentemente, appaiono piuttosto, in assenza dei suddetti decreti, l’ennesima bozza di un possibile organigramma. Intanto, dal 2010 ad oggi sono stati tagliati dagli interventi governativi 40 mln di € e 500 posti di lavoro, previsti prima nella pianta organica dell’ex-ISPESL. Quaranta mln di € non trasferiti all’INAIL e 500 posti di lavoro che mancano alla prevenzione e sicurezza sul lavoro.

Ovvio che il guado organizzativo in cui versa il processo di incorporazione, che sembra non finire mai, rischia di uccidere il malato che era l’ente soppresso e di far naufragare le ipotesi di rilancio delle attività ad esso assegnate e confermate nel nuovo INAIL. E’ il caso dell’indeterminatezza organizzativa e funzionale che colpisce tutte le attività di ricerca, ma anche le attività operative di certificazione e controllo dei dipartimenti territoriali dell’ex-Ispesl.

Emblematico sotto questo profilo il vuoto che si è creato intorno al Piano della Ricerca, di cui si sono perse tracce e nulla è dato sapere sul suo futuro. Ma analoga riflessione riguarda il Piano delle attività di Certificazione e Controllo.

Dunque, in attesa che si completino i piani strategici dell’incorporazione, quello che si chiedono i ricercatori e i lavoratori, e con loro la FLC CGIL, è di sapere come si stia procedendo alla stesura dei Nuovi Piani. Infatti, com’è noto al mondo della ricerca, il Piano è l’atto prevalente della programmazione di un ente di ricerca, alla cui stesura provvedono i vertici con l’ausilio composito delle comunità scientifiche che, una volta approvato dagli organi preposti, giustifica il bilancio e determina il fabbisogno.

In questa fase di passaggio l’unico Piano della Ricerca noto è ancora quello del triennio 2008-2010, già prorogato per ben due anni. Le note difficoltà organizzative non possono giustificare una latitanza di questo tipo, pertanto raccogliamo e condividiamo le preoccupazioni della comunità scientifica, e chiediamo ai vertici dell’Ente di avviare da subito le procedure per la stesura dei Piani, a partire dalle priorità e dalle linee d’intervento che l’’INAIL vorrà individuare.

Ovvio che senza questi atti determinanti per le attività di ricerca e di controllo, qualunque discorso su fabbisogno, bisogni organizzativi e piani di reclutamento sarebbe velleitario, al punto tale da compromettere alla lunga anche la permanenza degli attuali collaboratori precari. Precari che, è bene ricordare, sono garantiti per il momento grazie alle “disponibilità” dell’INAIL, ma per i quali diventa sempre più urgente l’inserimento in un percorso di programmazione che, a partire dalla predisposizione di piani di attività certi ed efficaci, possa prefigurare una prospettiva per la loro stabilizzazione.

Anche gli aspetti logistico organizzativi, sui quali l’INAIL sta intervenendo con decisione e senza alcun confronto di merito con le OO.SS. (pensiamo alla razionalizzazione delle sedi di lavoro), non può essere disgiunto da un ragionamento di sistema sul piano delle attività per i prossimi anni, necessario ad assicurare un futuro alla ricerca nel campo della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per questo rivolgiamo un appello ai vertici dell’Istituto, ma analoga iniziativa sarà assunta nei confronti dei ministri vigilanti, perché sia immediatamente superato questo vulnus, che rischia di far scomparire la ricerca in questo settore e di mortificare irrimediabilmente le competenze maturate in campo scientifico e tecnico, che sono patrimonio di tutti i lavoratori italiani.

Chiediamo all’INAIL di procedere in tal senso alla predisposizione dei Piani suddetti e di riprendere il confronto con le OO.SS. sullo stato dell’incorporazione dell’ex-ISPESL  nell’INAIL (le quali attendono peraltro la ripresa delle relazioni sindacali sui temi della contrattazione, da troppo tempo ferma o in attesa di verifica da parte dei soggetti preposti).

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