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ENEA: nuove minacce di tagli e chiusure. Dichiarato lo stato di agitazione

Le RSU si preparano a fronteggiare l’ennesimo tentativo del Commissario di tagliare le attività e i servizi dei Centri di Ricerca.

08/02/2013
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Sotto accusa non solo la spending review, ma una disastrosa gestione e 4 anni di commissariamento. Le RSU dei Centri ENEA in prima linea per questa ennesima battaglia. Urgente voltare pagina.

All’inizio di ogni anno dal suo insediamento, che doveva essere transitorio e per legge non doveva superare i tre anni, il Commissario è solito salutare i dipendenti dell’Enea, che con fatica e fra mille ostacoli esterni ed interni riescono a fare miracoli per essere all’altezza delle sfide che le filiere di ricerca internazionali e nazionali dei settori dello sviluppo sostenibile, dell’ambiente, della ricerca energetica, impongono. Il saluto annuale è ormai abusato e consiste nel reiterare il solo ritornello al quale sembra essere affezionato, cioè preannunciare tagli ai centri di ricerca, al precariato, ai servizi e alla funzionalità del sistema. Politiche lungimiranti di rilancio, di prospettiva e di crescita delle attività istituzionali, che sappiano motivare il personale di ricerca non ci sono. In compenso la gestione del Commissario ha portato a relazioni sindacali scadenti, alla spaccatura del tavolo contrattuale con le OO.SS. e al frutto avvelenato di accordi separati, che contano a malapena il 30% di rappresentanza (agli esperti del calcolo della rappresentatività che rivendicano “primati di rappresentanza”, ricordiamo che questa si calcola in base alla media aritmetica del numero delle deleghe o iscrizioni, con il numero dei voti ottenuto alle RSU. Quindi è scorretto usare solo uno dei due dati per sostenere il proprio piazzamento…). Insomma in una situazione difficile di blocco salariale l’unica cosa che si è perseguita è stata quella di mortificare e spaccare il personale, ingigantire artificiosamente la struttura gestionale, sino a raddoppiare il numero di incarichi di responsabilità, giunti ad un livello che non ha eguali con gli altri enti di ricerca, il tutto in spregio al Regolamento del personale Enea in vigore e alle raccomandazioni del Rapporto della Corte dei Conti, in assenza di qualsiasi procedura compartiva e di valutazione. 

L’ultimo tema della discordia è stato il recente tavolo di confronto sul bilancio di previsione per il 2013, tenutosi lo scorso 4 febbraio. In premessa va segnalato che erano stati consegnati solo due giorni prima dell’incontro, i materiali relativi ai bilanci annuali, inutilmente richiesti per tempo da anni. Ovviamente gli specifici bilanci dei vari centri di ricerca, quindi più analitici delle spese e della gestione, restano criptici e sostanzialmente intelligibili. La struttura gestionale dei centri di ricerca di fatto è diventata una sorta di sovrastruttura che, con logiche prefettizie, nega autonomia e responsabilità ai Centri, con ricadute penalizzanti rispetto all’attività tecnico scientifica. Ma è la stessa situazione di gestione commissariale dell’Enea che si ritiene depositaria di “poteri straordinari” e che nega trasparenza a tutta l’attività dell’ente, riverberando così i suo influssi negativi anche sulle attività dei Centri. Infatti l’ente non risponde adeguatamente nemmeno alla richiesta di accesso agli atti e tutta la governance, la conduzione dei centri, l’apparato gestionale è ormai da rivedere. Ma l’Enea di oggi riflette un po’ l’Italia malaticcia che stiamo vivendo e rinuncia lentamente al proprio futuro!

In questo contesto, mentre il paese si aspetta inversioni di rotta, si apre questa nuova pagina di “strangolamento” delle attività di ricerca operato dai vertici e la sostanziale riconferma di antichi privilegi interni.

La FLC CGIL non si ferma, entrerà nel merito delle proposte con il chiaro intento di rigettare ipotesi di taglio della attività e dei servizi. Il confronto sul bilancio e sui tagli è rinviato al momento al prossimo 12 febbraio, ma intanto inizia un percorso di mobilitazione e di contrasto.

L’ennesima stagione di tagli non è altro che il bilancio fallimentare di una gestione commissariale, giunta all’insopportabile durata di 4 anni a causa di un governo connivente o incapace di scegliere per il bene della ricerca in campo energetico, che non sa cosa fare dell’Enea costretta a vivacchiare per la propria sopravvivenza a scapito del futuro dell’ente e di qualsiasi scelta di rilancio.

Non staremo a guardare e contrasteremo questa deriva.

Le RSU dell’Enea di fronte alla ventilata nuova fase di “razionalizzazione della spesa” che intende strangolare le condizioni operative e di funzionalità dei centri di ricerca e far ricadere sui lavoratori i tagli lineari alla ricerca e una gestione dell’ente disastrosa, hanno assunto l’iniziativa e già lo scorso 31 gennaio si sono convocate e hanno dichiarato lo stato di agitazione. La prossima convocazione per 14 febbraio alle 9 e 30 con assemblea intercentri per valutare quanto sarà emerso nell'incontro del 12 febbraio.

Questa la mozione approvata dall’assemblea del 31 gennaio.

MOZIONE ASSEMBLEA INTERCENTRI 31 GENNAIO 2013

I lavoratori dei Centri ENEA, riuniti in assemblea, dichiarano lo stato di agitazione e respingono ancora una volta l’ “aggiustamento contabile” operato attraverso i tagli ai bilanci dei Centri di Ricerca ENEA.

Per questi motivi i lavoratori chiedono:

  • la fine del Commissariamento per il ritorno ad una gestione ordinaria;
  • l’attuazione di politiche di gestione sostenibile dei Centri ENEA realizzate attraverso i progetti sviluppati anche dalle competenze interne;
  • l’impegno alle OO.SS. di esigere il bilancio consuntivo analitico dell’ultimo biennio anche se in versione non definitiva relativamente all’anno 2012 e di non prendere in considerazione nessun piano di tagli.

I lavoratori si riuniranno in Assemblea intercentri dopo l’incontro del 4 febbraio 2013 entro e non oltre la settimana stessa, per valutare proposte alternative ai tagli che l’Agenzia vorrebbe imporre e per decidere le mobilitazioni da mettere in campo.

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