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Dov'è l'autonomia del CNR?

Inaccettabile intervento di MEF e del Dipartimento della Funzione Pubblica sull'art. 54 del CCNL1998/2001.

06/11/2015
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Il Ministero di Economia e Finanza e il Dipartimento della Funzione Pubblica hanno inviato il 14 ottobre al CNR le loro ferali osservazioni, in relazione allo stralcio del CCNI riguardante l’individuazione e l’utilizzo del fondo per il trattamento economico accessorio finalizzato alle progressioni economiche di cui all’art. 54 CCNL 21.02.2002. Tali osservazioni sono state comunicate ai sindacati con nota solo il 5 novembre, nonostante in più occasioni, l’ultima lo scorso 26 ottobre nel corso di un incontro ufficiale, i sindacati hanno sollecitato l’inetto Direttore Generale a tener conto dell’art. 3 della Legge 124/15 in vigore dal 28 agosto scorso che prevede: "nei casi in cui è prevista l'acquisizione di assensi, concerti o nulla osta le amministrazioni o i gestori competenti comunicano il proprio assenso, concerto o nulla osta entro trenta giorni dal ricevimento dello schema di provvedimento Decorsi i termini senza che sia stato comunicato l'assenso, il concerto o il nulla osta, lo stesso si intende acquisito”

Le osservazioni stravolgono completamente l’impianto sul quale si era raggiunto l’accordo. In particolare:

  1. Vietano l’utilizzo dello scorrimento della precedente graduatoria
  2. Fissano la decorrenza dal 1° gennaio dell’anno di approvazione della graduatoria
  3. Impongono una riduzione del peso del criterio di anzianità
  4. Obbligano ad una rideterminazione del fondo.

Qual è l’autonomia di un Ente che non è neanche libero di decidere il peso dei criteri adottati in una selezione interna del suo personale? Peraltro previsti, in applicazione del dispositivo contrattuale ex art. 54 CCNL 1998-2001. Straordinari dirigenti della Funzione Pubblica colpiscono il CNR e il suo personale facendosi scudo della Legge Brunetta, nonostante opulenti consulenze fornite all’Ente.

Uno scatto d’orgoglio imporrebbe a questa Amministrazione di difendere il suo personale e rivendicare il proprio ruolo rispedendo al mittente le osservazioni. Invece, con la nota inviata ieri alle organizzazioni sindacali, i vertici dell’Ente, da bravi scolari, informano che stanno provvedendo alla nuova determinazione del Fondo. La FLC CGIL auspica che gli ignavi dirigenti dell’Ente si limitino alla rideterminazione del Fondo e che la nuova bozza del CCNI non presenti altre sgradevoli sorprese!

Nel frattempo, il personale Tecnico e Amministrativo da oltre un anno aspetta un’applicazione contrattuale a cui ha diritto e che, ricordiamo, è l’unica che consente a questo personale la possibilità di una progressione economica.