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Delega enti pubblici di ricerca, i sindacati chiedono importanti modifiche

Il comunicato unitario a seguito dell’incontro del 6 settembre 2016 con il Prof. Marco Mancini e i rappresentanti di Funzione Pubblica e dei Ministeri vigilanti interessati.

08/09/2016
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FLC CGIL - FIR CISL - UILRUA

Incontro al MIUR sul decreto semplificazione degli Enti Pubblici di Ricerca
Richieste unitariamente rilevanti modifiche al testo

In data 6 settembre si è tenuto l’incontro con le OO.SS., convocato dal MIUR sull’attuazione dell’art. 13 della legge n. 124 del 7 agosto 2015, avente all’ordine del giorno il decreto “Semplificazione degli enti pubblici di ricerca”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 agosto u.s. e trasmesso alla Camera per l’avvio del percorso di approvazione parlamentare.

All’incontro ha partecipato il Prof. Marco Mancini, responsabile del Dipartimento del MIUR Università, AFAM e Ricerca ed erano inoltre presenti i rappresentanti di Funzione Pubblica e dei Ministeri vigilanti interessati.

Le OO.SS. hanno stigmatizzato al MIUR la mancanza di confronto in fase di predisposizione del testo.

Rilevando l’assenza al tavolo di “figure politiche” e il carattere tecnico dell’incontro, FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA hanno sottolineato come il testo licenziato dal Governo, al limite della scadenza della delega, appaia distante dalle attese e dalle esigenze e, soprattutto, si possa configurare come “un’occasione mancata” nella migliore delle ipotesi o in alcuni casi un vero pericolo.

Intervenire sulle criticità degli Enti di Ricerca attraverso una delega specifica era stata accolta positivamente dalla comunità scientifica e dagli operatori del settore a tutti i livelli, in quanto indice di una rinnovata attenzione verso un settore chiave per lo sviluppo sociale ed economico del Paese, in forte affanno in termini di risorse umane ed economiche.

Nello specifico FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA hanno sottolineato:

  1. l’insostenibilità del limite alla spesa del personale all’80% del contributo per il funzionamento erogato dallo Stato che, operativamente, si tradurrebbe per molti Enti nell’impossibilità di assumere nuovo personale, vanificando così il ripristino del turn-over al 100% per ricercatori e tecnologi, Considerato che per molte realtà tale limite è già oggi abbondantemente superato, si prefigura un sostanziale blocco delle assunzioni per i prossimi anni;
  2. l’insostenibilità del limite del 30% per le assunzioni di personale tecnico e amministrativo, a prescindere dalle esigenze dei singoli enti e dall’esercizio della propria autonomia e l’assurda separazione tra ricercatori e resto del personale figlia di una idea primitiva del lavoro negli enti di ricerca;
  3. l’assenza di misure per la soluzione del problema del precariato a fronte dell’innalzamento del tetto per la chiamata diretta, con contratto a tempo indeterminato e inquadramento fino al massimo livello contrattuale, al 10% dell’organico di ricercatori e tecnologi per personalità di altissima qualificazione scientifica;
  4. la contrarietà alla costituzione del fondo per la premialità a spese del fondo ordinario, già oggetto in passato di tagli lineari e base di calcolo per il limite di spesa del personale;
  5. il riferimento eccessivamente generico alla Carta Europea dei Ricercatori, il cui recepimento è demandato agli statuti e ai regolamenti dei singoli enti ai quali è riconosciuta nel merito piena autonomia, senza un rafforzamento della presenza di R&T quali componenti negli organi degli enti.

Riguardo alle questioni generali FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA hanno rilevato il mancato superamento della frammentazione degli EPR al fine di una Governance complessiva del Sistema Ricerca e, nell’ambito dell’esercizio dell’autonomia, la mancata estensione del Dlgs 213/2009 alla totalità degli EPR che avrebbe potuto mettere fine alle differenze fra EPR vigilati e non vigilati dal MIUR.

In merito al richiamo della legge delega alla valorizzazione contrattuale non esiste alcun riferimento alla costituzione di uno specifico comparto di contrattazione per la ricerca e l’università, peraltro in controtendenza rispetto al tentativo di costituzione di uno specifico comparto per le Agenzie Fiscali.

FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA hanno, infine, chiesto come il MIUR intenda procedere in vista dell’avvio della trattazione nelle competenti commissioni parlamentari.

Nella replica il Prof. Mancini ha sottolineato come il testo sia frutto di un lavoro complessivo dei Ministeri interessati, con il contributo dei Presidenti degli Enti, e che tuttavia molte cose possono essere migliorate attraverso il lavoro nelle Commissioni parlamentari a partire dall’esercizio dell’autonomia degli Enti.

Riguardo al complesso delle problematiche che impattano sulle disponibilità finanziarie il Prof. Mancini ha assicurato un’azione incisiva del MIUR affinché il decreto sia accompagnato da un adeguato finanziamento che deve trovare necessariamente spazio nella Legge di Stabilità.

FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA  presenteranno richieste di audizione alle competenti Commissioni parlamentari finalizzate alla modifica del testo.

Per una maggior efficacia della prosecuzione del confronto avanzata al MIUR nel corso dell’incontro e per rafforzare le richieste di modifica è opportuna la più ampia mobilitazione del personale.

Roma, 7 settembre 2016