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CREA: il commissario straordinario adotta un decreto per la stabilizzazione del personale precario che non include gli operai agricoli

Nessuna novità, da parte della ministra Bellanova (MIPAAF), rispetto al ruolo che l’Ente assumerà nel settore della ricerca agricola e agroalimentare.

18/03/2020
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Il “mistero” dell’avanzo finanziario costituito dalle risorse assegnate al Bilancio CREA 2018 non era un mistero.

Ad un anno di distanza dal commissariamento, il decreto 39 del 16 marzo 2020 adotta finalmente un atto di programmazione del fabbisogno di personale, sia per quanto riguarda il completamento della stabilizzazione “Madia” che per lo sviluppo professionale dei ricercatori e tecnologi.

Il decreto conferma che era pienamente utilizzabile l’avanzo di amministrazione costituito dalle risorse finanziarie assegnate per la stabilizzazione CREA da una specifica norma della legge di bilancio dello Stato (art. 1, comma 673, legge 27 dicembre 2017 n. 205).

Infatti, il decreto commissariale 39/2020 (Prospetto n. 3) comprende, tra le risorse disponibili per la stabilizzazione, anche i dieci milioni di euro dell’avanzo del bilancio previsionale CREA per l’anno 2018 in quanto «riconosciuto dal Mipaaf in sede di approvazione del bilancio di previsione anno 2019.»

Un avanzo sulla cui esistenza si è dibattuto per oltre un anno, riferendo a tale “incertezza” contabile l’impossibilità di completare la stabilizzazione “Madia” (art. 20, d.lgs. 75/2017). Una tesi (quella dell’impossibilità di utilizzo dei dieci milioni dell’anno 2018) la cui fondatezza è stata contestata sin dalla sua prima, iniziale, enunciazione, da parte della FLC CGIL, anche con una specifica nota.

Dunque, il decreto 39/2020 conferma, sebbene a distanza di un anno, la correttezza della posizione immediatamente e pubblicamente assunta dalla FLC CGIL CREA.

Quanto ai contenuti, l’atto programmatorio del Piano di Fabbisogno vigente, comprende il completamento della stabilizzazione del precariato e lo sviluppo professionale per ricercatori e tecnologi, purtroppo in quota ancora insufficiente.

Un provvedimento sicuramente positivo, anche se tardivo, e tuttavia gravemente incompleto: il decreto 39/2020, infatti, non contiene alcun riferimento al reclutamento degli operai agricoli, figure essenziali per la conduzione delle attività di ricerca (campi sperimentali, serre climatiche, laboratori e cantine sperimentali, zootecnia).

In questo quadro generale e per nulla incoraggiante, complicato dalla situazione di emergenza COVID-19, la ministra vigilante (MIPAAF) non ha ancora ritenuto di incontrare le organizzazioni sindacali, almeno per rendere note le iniziative politiche che intende assumere a tutela del CREA, della sua missione istituzionale e del suo personale. Nemmeno per un rituale messaggio di solidarietà e incoraggiamento ai dipendenti dell’unico Ente pubblico nazionale di ricerca in agricoltura.

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