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CNR: negati diritti, democrazia e partecipazione

Dura presa di posizione del nostro sindacato in merito al confronto sulle modifiche allo Statuto e sul Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

16/05/2014
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Dopo mesi di silenzio è ripreso il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione sul Regolamento di Organizzazione e Funzionamento. Il tempo trascorso non ha però visto una risoluzione positiva delle tante criticità già emerse nel corso delle discussioni sullo Statuto.

Rileviamo infatti che nella versione dello Statuto consegnataci, che dovrebbe essere quella definitiva, sono state accolte solo parzialmente le osservazioni presentate al tavolo di trattativa dalle organizzazioni sindacali. In particolare, sono state accolte:

  • l’eliminazione del tetto al 75% della spesa per il personale
  • il limite di dieci anni per la permanenza dei precari al CNR
  • l’applicazione della tenure track, per tutte le figure professionali, come previsto dal CCNL.

Altre, importanti osservazioni non sono state recepite. Alcune anche inspiegabilmente, come, per esempio, la richiesta di includere il CUG, organismo previsto da legge di cui il CNR, come Pubblica Amministrazione, ha l’obbligo di dotarsi.
Complessivamente, resta una visione verticistica dell’organizzazione dell’Ente così che l’elezione di un componente interno nel CdA, prevista nel nuovo Statuto, appare più una concessione obbligata dalla legge, male interpretata, che una reale inversione del disegno complessivo che nega quasi del tutto la partecipazione attiva del personale negli organismi gestionali e decisionali.

Impostazione che si ritrova anche nella bozza di ROF, dove permane la mancanza di rappresentanza elettiva nei Consigli Scientifici di Dipartimento e il ruolo semplicemente consultivo dei Consigli di Istituto. Ulteriori punti critici si riscontrano sulla definizione delle “aree tematiche” (Art. 5), sull’organizzazione delle aree territoriali di ricerca (Artt. 16 -19), estremamente confuse e difficilmente gestibili se il testo non verrà modificato. Inoltre, si riscontrano possibili conflitti di competenza tra le diverse strutture e gli uffici dell’Amministrazione Centrale, a conferma della necessità di procedere all’organizzazione di quest’ultima solo dopo aver definito la struttura complessiva dell’Ente, come più volte la FLC CGIL aveva sollecitato, e non prima e in modo indipendente come invece l’Amministrazione ha voluto fare, imponendo una strutturazione che non tiene minimamente conto dei rilievi presentati al tavolo di trattativa e pubblicata senza avvisare né le organizzazioni sindacali né tutti i Direttori della Rete scientifica. Questo comportamento unito all’inaccettabile ritardo nel dotarsi dei Regolamenti conferma sempre più la scarsa attenzione alla Democrazia, alla Partecipazione e ai Diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente.

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