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CNR: lavoro agile, la FLC CGIL non sottoscrive il Verbale di Confronto con l'Amministrazione

Il documento, impreciso e incompleto, penalizza fortemente una parte del personale.

30/05/2020
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La FLC CGIL non ha sottoscritto il Verbale di Confronto ritenendo che, nonostante siano stati recepiti alcuni miglioramenti, frutto di un duro confronto, si tratti ancora di un documento impreciso e incompleto che penalizza fortemente una parte del personale.  
La FLC CGIL ha preso atto con soddisfazione che l’Amministrazione riconosciute le peculiarità dei CCNL vigenti per i R&T e visto il graduale riavvio delle attività, ha riconsiderato per queste figure professionali la possibilità di autocertificare il “lavoro fuori sede”, riducendo la rendicontazione dell’attività ad una semplice presa d’atto da parte del Direttore/Responsabile limitata per i soli giorni di lavoro agile. Era un atto dovuto: i provvedimenti governativi che introducono il lavoro agile nella P.A. per il periodo emergenziale non prevedono deroghe al CCNL. La FLC CGIL pur apprezzando questo passo attende una revisione delle circolari 9 e 16 del 2019, come più volte sollecitato, onde evitare che generino contraddizioni con il Verbale di Confronto, che chiede “il rispetto della disciplina interna per quanto concerne l’attività fuori sede”.
La FLC CGIL prende atto che l’Amministrazione, in linea con quanto già avviene in altri Enti della P.A., ha deciso di erogare a tutto il personale in lavoro agile i buoni pasto a partire dal mese di aprile. Tuttavia, non può accettare che l’erogazione del buono pasto, ad eccezione di chi è autorizzato a non presentarla, sia subordinata alla rendicontazione delle attività svolte. Il buono pasto è dovuto a fronte della giornata lavorativa, non è e non può essere merce di scambio. La rendicontazione dell’attività era, come specificato nella circolare 2/2020 di FP, a cui, misteriosamente, non si fa più cenno nell’ultima versione del Verbale, “non esclusa”, ovvero lasciata alla decisione delle singole Amministrazioni che, comunque, dovevano semplificare al massimo le procedure. L’Amministrazione non aveva l’obbligo di avviare il monitoraggio, ma una volta scelta questa via, ha il dovere di dichiarare come e chi processerà i dati raccolti, non essendo sufficiente il rimando ad una più ampia documentazione sulla privacy.  
Lo stesso vale per quel che riguarda l’erogazione del salario accessorio al personale T&A. Se lo straordinario e i turni sono strumenti "difficilmente compatibili" con il lavoro agile e con l’accordo sull’orario siglato a marzo, è pur vero, come ampiamente riconosciuto anche dall’Amministrazione, che questo personale sta lavorando anche oltre l’orario, senza un reale riconoscimento del diritto alla disconessione. Il personale T&A ha subito un significativo decremento della retribuzione, oltre a farsi carico sul proprio bilancio anche dei costi per garantire, in lavoro agile, il funzionamento dell’Ente.  
La FLC CGIL non può accettare che nel Verbale di confronto non vi sia riportato un impegno preciso con l’indicazione di una specifica indennità che riconosca al personale T&A il lavoro svolto.  
Inoltre, ha ricordato all’Amministrazione che, sia le risorse risparmiate per la mancata erogazione del buono pasto nel mese di marzo, sia le risorse relative al salario accessorio non erogato, (straordinari, indennità di turno, di sede disagiata, di rischio etc..) appartengono alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ente e l’utilizzo deve essere regolato ad un tavolo di confronto sindacale.

La FLC CGIL chiede pertanto l’avvio rapido del confronto per evitare ulteriori e significative penalizzazioni economiche al personale T&A.

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