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Importante sentenza della Corte dei Conti del Veneto: per la ricostruzione di carriera lo sciopero (solo nel preruolo) e gli scrutini successivi alla scadenza del contratto potrebbero essere computabili

Molti uffici periferici della Ragioneria di Stato assumono “in automatico” la scelta di non computare questi periodi come periodi di servizio continuativo e determinano, nei fatti, una penalizzazione, anche economica, nella ricostruzione di carriera dei singoli lavoratori.

01/08/2019
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A cura della FLC CGIL di Verona

È ovvio che dobbiamo aspettare l’esito del pronunciamento della adunanza generale della Corte dei Conti ma questo primo pronunciamento è importante.

Molti uffici periferici della Ragioneria di Stato, con una interpretazione distorta ed inusuale, assumono “in automatico” la scelta di non computare questi periodi come periodi di servizio continuativo e determinano, nei fatti, una penalizzazione, anche economica, nella ricostruzione di carriera dei singoli lavoratori.

Una DSGA facente funzioni (cioè una amministrativa che da diciotto anni!!! copre l’esigenza del suo Istituto di avere un Direttore, dal momento che il MIUR non bandisce i concorsi) decide di approfondire gli aspetti giuridici di tale comportamento dell’organo di controllo. La nostra “piccola Giusy” (nome di fantasia) studia l’argomento (ha una formazione giuridica e una quasi laurea) e insieme al Dirigente dell’Istituto (entrambi da sempre iscritti alla FLC CGIL) decidono di avanzare ricorso alla competente sezione della Corte dei Conti del Veneto. Senza il sostegno del DS, che è responsabile in toto della iniziativa, tutto si sarebbe fermato. È lui a firmare il ricorso, è lui a sostenerlo in giudizio. Una accoppiata vincente e “solidale”!! Quante volte i dirigenti delle scuole si rassegnano alla formula “meglio accettare il parere degli organi di controllo”.

Il 24 luglio la sezione veneta della Corte dei Conti sentenzia che il ricorso non è infondato e demanda alla adunanza Generale della Corte dei Conti un chiarimento in merito. UN GRANDE RISULTATO.

Ma l’ingiustizia comunque rimane

Magari la nostra “piccola Giusy” (lo stesso nome di fantasia) riuscirà a battere Golia nella sua battaglia per i diritti, ma rischia di rimanere esclusa dal suo ruolo di DSGA a tutti gli effetti, dopo i 18 anni di servizio come Facente Funzione. E questo perché il MIUR non si decide ad accettare la proposta avanzata unitariamente da tutte le OO.SS. della scuola sul concorso riservato per la stabilizzazione di quei DSGA Facenti Funzione che da 3 o 5 o 10 o 18 anni fanno consapevolmente e pazientemente e professionalmente il loro lavoro quotidiano per permettere alla scuola pubblica di funzionare.