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Ricostruzione di carriera: la Corte dei Conti del Veneto conferma la legittimità del computo dei giorni di sciopero

Un grande risultato per i sindacati. Adesso si proceda alla stabilizzazione!

17/09/2019
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Il 12 settembre scorso l’Adunanza plenaria della Corte dei Conti ha confermato definitivamente la legittimità del provvedimento emesso da un Istituto Comprensivo veronese che si era opposto ai rilievi della Ragioneria Territoriale dello Stato su una ricostruzione di carriera, in cui venivano esclusi dal computo i giorni di sciopero.

È un grande risultato quello che una AA Facente Funzioni DSGA della provincia di Verona ha conseguito con il costante sostegno del suo Dirigente. Convinta che i rilievi del MEF su una sua ricostruzione di carriera fossero immotivati, invece di “tacere” - come si fa di solito diciamo noi - ha preso carta e penna e confrontandosi con il suo Dirigente (lavorano insieme da tanti anni!) ha chiesto la registrazione dell’atto ed il riesame alla corte dei Conti del Veneto, che ritenendo le ragioni fondate e di portata generale, ha demandato la decisione all’Adunanza Generale a Roma.

Presto è arrivata la conferma che le sue ragioni erano più che fondate. In particolare, non era stato riconosciuto, per la ricostruzione di carriera di una lavoratrice precaria, un anno di servizio perché gli scrutini finali erano stati effettuati in parte entro l’ultimo giorno di lezione ed in parte nei giorni successivi e non contigui alla fine delle lezioni e i giorni di sciopero, questo aspetto lesivo di diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e dalla Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea.

Questa vittoria però non ci ha fermati. Abbiamo deciso di scrivere una lettera aperta al nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti, di cui apprezziamo l’attenzione per i problemi del settore formativo, con una precisa proposta di tutte le organizzazioni sindacali.

Da 20 anni questa lavoratrice, e con lei altre 600 persone, svolge la funzione di DSGA come precaria e ha aiutato l’amministrazione degli istituti scolastici senza veder riconosciuto il proprio diritto alla stabilizzazione e sopportando al contrario penalizzazioni retributive .

È un grande errore e uno spreco colossale di risorse e di professionalità che non è facile trovare e costruire.

La soluzione per la loro stabilizzazione c’è se la si vuole trovare e non è una generica ”sanatoria” che chiediamo.