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Appello dei precari della scuola umbri alla FLC CGIL Terni: si sospenda il concorso

Chieste soluzioni al tema del precariato che non comportino il fatto di dover mettere a rischio la propria salute.

24/10/2020
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A cura della FLC CGIL Terni

Centinaia di insegnanti precari dell’Umbria hanno sottoscritto e inviato alla FLC CGIL un appello per chiedere di non fare il concorso straordinario in piena pandemia e di trovare soluzioni alternative.

Preoccupati per lo svolgimento del concorso straordinario in piena pandemia, che nell’appello viene definito «un ennesimo schiaffo a chi ha contribuito a sostenere questo importante settore, superando ogni sorta di difficoltà», i docenti precari chiedono soluzioni al tema del precariato che non comportino il fatto di dover mettere a rischio la propria salute e continuano a chiedere l’intervento almeno a favore di prove suppletive e del giusto riconoscimento per chi da anni lavora nella scuola.

«Come FLC CGIL Terni – si legge in una nota del sindacato – raccogliamo e facciamo nostro questo appello, che condividiamo in pieno, e continueremo a chiedere, nonostante i rifiuti e i reiterati dinieghi del ministero dell’Istruzione, che si dia luogo a una procedura per titoli e prova orale finale al termine dell’anno di prova per immettere in ruolo tutti i precari di cui la scuola ha peraltro grande bisogno.

Svolgere un concorso scolastico che non avrà alcun effetto immediato, dato che se ne vedranno gli eventuali effetti tra almeno un anno, in questa situazione sanitaria, risulta davvero inconcepibile. Se poi consideriamo che la bozza del nuovo Dpcm che circola in rete parla di sospendere tutti i concorsi pubblici tranne quello scolastico, sembra davvero che il Governo si stia accanendo contro i precari della scuola. Quegli stessi docenti precari che, qualora dovessero ammalarsi o essere posti in quarantena poiché entrati in contatto con alunni positivi, non potrebbero nemmeno beneficiare di prove suppletive, vedendosi negata così la possibilità di partecipare al concorso ed essere finalmente immessi in ruolo solo per aver fatto il proprio dovere a scuola. Peraltro – prosegue la nota – quest’ultima è un’evenienza per niente improbabile, come dimostra l’aumento costante di alunni e docenti in quarantena. La narrazione governativa delle scuole sicure, purtroppo, comincia a fare acqua da tutte le parti. Per mesi abbiamo chiesto interventi precisi per riaprire le scuole in sicurezza. Interventi che nel rimpallo di responsabilità tra Governo e Regioni, in 7 mesi di tempo, non si sono visti e ora ci troviamo al punto di partenza, con i precari della scuola che per fare il proprio dovere sono costretti a mettere a repentaglio la propria salute e rischiare di non poter partecipare al loro concorso.

In ogni caso continueremo a chiedere anche l’avvio di percorsi abilitanti a regime senza selezione per tutti i docenti con almeno tre anni di servizio, in modo che, anche al di là del concorso, i docenti che lavorano da anni nella scuola possano finalmente accedere alla formazione abilitante.

Questa è una nostra battaglia storica e continueremo a portarla avanti.