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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Documento dell'Assemblea dei Precari dell'Università di Pisa.

01/03/2005
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Dall'Assemblea dei Precari dell'Università di Pisa:

CONTRO IL DDL MORATTI DIMISSIONI DEI RETTORI

Il dibattito avviato in questi giorni alla Camera dei deputati sul progetto di riforma Moratti non fa che confermare i timori espressi alla vigilia. La strategia del governo mira ad istituzionalizzare e ad ampliare l’attuale condizione di precarietà in cui versano decine di migliaia di giovani ricercatori, che forniscono ormai un apporto insostituibile per il regolare funzionamento del sistema universitario.
Se l’attuale proposta dovesse diventare legge, per i precari delle università italiane il percorso di inserimento in ruolo avrebbe tempi e modi tanto lunghi quanto incerti. Il disegno di legge prevede infatti l’eliminazione del ricercatore a tempo indeterminato e la sua sostituzione con figure atipiche di durata pluriennale: ricercatore a tempo determinato e aggregato della ricerca. Si comprende facilmente come queste trasformazioni colpiscano quindi in primo luogo il vero soggetto debole dell’università, la galassia del precariato, destinata a non poter svolgere in autonomia e con continuità il lavoro di ricerca e l’attività didattica.
Ne deriverà l’ulteriore dequalificazione del sistema universitario pubblico e a pagarne le conseguenze saranno inevitabilmente gli studenti.
Va purtroppo constatato che i vertici dell’accademia italiana non hanno opposto un’efficace resistenza a tale progetto, rinunciando di fatto a tutelare interessi e diritti della nostra categoria. Non si possono che interpretare in questo senso le obiezioni essenzialmente di natura formale mosse dalla CRUI al ministro.
Vista la gravità della situazione è necessaria dunque un’immediata assunzione di piena responsabilità da parte dei rettori.
Se davvero chi ha preteso finora di rappresentare l’intero mondo universitario ha intenzione di contrastare questa sciagurata riforma deve compiere passi concreti ed incisivi.
Chiediamo pertanto al presidente della CRUI e al rettore dell’Università di Pisa di esprimere pubblicamente il proprio dissenso, rassegnando le dimissioni.
La mobilitazione dei precari pisani continua anche dopo il 2 marzo. Ci riuniremo di nuovo in assemblea di ateneo il 9 marzo alle ore 15 presso la facoltà di scienze politiche (v. Serafini, 3).

Assemblea dei Precari dell'Università di Pisa

1 marzo 2005