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Presidio di protesta per la difesa dei diritti dei lavoratori in appalto dell’università di Firenze

Martedì 21 gennaio dalle ore 9 alle ore 11 in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico.

20/01/2020
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A cura della FLC CGIL di Firenze

La FLC CGIL di Ateneo invita a partecipare al Presidio di protesta in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto dell'Ateneo fiorentino martedì 21 gennaio ore 9 - 11. sotto Palazzo Vecchio in Piazza Signoria in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Firenze.

Chi sono? Sono le lavoratrici e i lavoratori impiegati nei #servizi #unifi #esternalizzati: front-office, pulizie, vigilanza, ecc. Aprono e chiudono le strutture universitarie, le puliscono, le sorvegliano, accolgono l'utenza, supportano la didattica. Sono il "biglietto da visita" dell'Università di Firenze, svolgono servizi strategici e strutturali: sono, o meglio dovrebbero essere, componenti a pieno titolo dalla nostra comunità educante!

Cosa è successo? In seguito all'indagine Consip (Centrale degli acquisti della pubblica amministrazione) e al conseguente blocco delle gare di appalto, l'Università di Firenze ha deciso di indire una gara interna dove l'applicazione delle tutele previste dal codice degli appalti (art. 30 e 50) non mette comunque al riparo le lavoratrici e i lavoratori dal rischio di #perdere #salario e #diritti.

Partecipiamo e sosteniamo la loro protesta perché è inaccettabile che all'interno dell'istituzione culturale e formativa per eccellenza della Città di Firenze, nel luogo che dovrebbe consentire alle persone di emanciparsi, si manifesti la regressione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori!  Attualmente il personale che garantisce l'apertura delle Biblioteche Umanistica e delle Scienze Sociali nella fascia oraria serale e del sabato pomeriggio guadagna 3,98 euro netti l'ora!

Partecipiamo e sosteniamo la loro protesta perché non possiamo accettare che il servizio prosegua a queste condizioni, che questo preoccupante precedente, in combinato disposto con le blande tutele previste nel bando di gara per il rinnovo degli appalti in Ateneo, rischi di diminuire fortemente la paga delle altre lavoratrici e lavoratori in appalto.

Partecipiamo e sosteniamo la loro protesta perché non possiamo accettare che a ogni cambio appalto si mettano in discussione stipendio, tutele, livelli di inquadramento, fino al posto di lavoro stesso, soprattutto in un momento storico in cui le altre amministrazioni pubbliche firmano protocolli virtuosi (es. Regione Toscana, Città Metropolitana e diversi Comuni) e avviano buone pratiche di uscita dal sistema degli appalti.

Ma ci sono anche altri motivi per partecipare al presidio di protesta:

La presenza del primo ministro Giuseppe Conte è significativa dell'importanza strategica del sistema universitario pubblico per la crescita sostenibile e il futuro del nostro Paese. Ma crescita e futuro di un Paese in crisi non possono prescindere dalla difesa dei diritti del personale tecnico, amministrativo, bibliotecario e lettori/cel di madrelingua che con il loro impegno quotidiano rendono possibile la tenuta del sistema universitario. Non possono basarsi su un sistema universitario in cui più della metà della didattica e della ricerca è svolta da lavoratrici e lavoratori precari.

Tante le questioni aperte e ancora non risolte, fra tutte le più importanti:

  • Garanzia di un Diritto effettivo allo studio per le nostre studentesse e i nostri studenti;
  • Rinnovo del CCNL: scaduto a dicembre 2018 e per il quale nella finanziaria di quest'anno non sono state appostate le somme necessarie per il rinnovo;
  • Revisione dei profili professionali del personale contrattualizzato, fra cui la questione dei cel ed ex lettori di madrelingua e del personale in servizio presso le Aziende Ospedaliero Universitarie;
  • Percorsi sicuri per la stabilizzazione dei precari della didattica e della ricerca negli Atenei;
  • Finanziamento adeguato del FFO da parte dello Stato Centrale (manca ca. un miliardo e mezzo di euro): l'Ateneo sta collassando per la riduzione progressiva ma costante operata a carico del FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) dallo Stato centrale.

L'alta formazione e la ricerca pubbliche sono fondamentali per uscire dalla crisi socio-economica del nostro paese e le risorse ci sarebbero con una vera lotta all'evasione fiscale, una legge patrimoniale su grandi ricchezze, un taglio delle spese militari (a partire dei 4,1 miliardi di euro indicati dalla Corte dei Conti come costo dell'acquisto dei Caccia bombardieri F-35 statunitensi). È una questione di priorità!

Per tutti questi motivi, la FLC CGIL invita a partecipare numerosi al

Presidio sotto Palazzo Vecchio
Martedì 21 gennaio
 dalle ore 9 alle ore 11
in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico
dell'Università di Firenze