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I lavoratori e gli studenti dell’Ateneo fiorentino contro il colpevole immobilismo del Ministro Giannini

Raggruppati nel “Coordinamento di Ateneo per l’Università e la Ricerca pubblica”, sindacati e associazioni scrivono al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

19/04/2016
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Il testo della lettera inviata al Ministro Stefania Giannini, sottoscritto dal Coordinamento di Ateneo dei sindacati ed associazioni dell’Università degli Studi di Firenze, denuncia lo stato di degrado e di abbandono dell’istituzione e la ricerca pubblica in termini di finanziamenti, attenzione ai diritti costituzionali degli studenti, reiterati blocchi contrattuali nazionali e decentrati, malfunzionamento di VQR e mancanza di una chiara progettualità sul sistema universitario, blocco delle retribuzioni del personale docente, ricercatore, tecnico-amministrativo e lettori/cel.

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Coordinamento di Ateneo per l’Università e la Ricerca Pubblica

(Associazione dei Ricercatori a Tempo Determinato, Comitato degli iscritti e Forum docenti FLC-CGIL, Movimento per la dignità della docenza universitaria, Coordinamento Lavoratori in Appalto, Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturati, Rete29aprile, Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU), Sinistra Universitaria – UDU, Studenti di Sinistra, UIL-RUA)

On. Ministra Stefania Giannini
Da quando Lei ha avuto il mandato di Ministra dell’Istruzione e dell’Università il sistema italiano dell’alta formazione e della ricerca ha conosciuto uno dei periodi più bui della sua storia, vedendo aggravarsi in modo drammatico tutte le criticità ereditate dai precedenti ministeri.

L'Italia infatti figura oggi ultima dei Paesi OCSE per i fondi destinati all'Università e alla ricerca con un misero 1% del PIL; solo il 7% degli studenti italiani riceve una borsa di studio mentre le tasse universitarie sono cresciute del 51%. Negli ultimi anni più del 93% delle giovani leve della ricerca è stato espulso dal sistema universitario, mentre è drammatico il generale calo delle immatricolazioni (meno 70.000 iscritti in tre anni). Il rapporto docenti/studenti è il peggiore d’Europa e la docenza è la più anziana e la peggio pagata se messa in rapporto coi principali paesi OCSE.

A fronte di questo quadro drammatico dobbiamo registrare la Sua totale assenza di azione e le inadempienze e palesi incapacità gestionali e progettuali, come:

  • inadeguati finanziamenti per il Diritto allo Studio e una completa revisione dei criteri usati per la loro distribuzione, mentre invece crescono le tasse universitarie e i “numeri chiusi” per l’accesso;
  • l’incapacità di gestire il problema ormai drammatico del precariato della ricerca;
  • il mancato avvio dal 2013 della ASN (Abilitazione scientifica nazionale) - prevista per legge - i cui termini sono stati nuovamente prorogati alla fine del 2016;
  • sono ben 4 anni - dal 2013 al 2016 - che la ricerca non viene finanziata e inoltre è scandaloso che le procedure di valutazione dei Prin, peraltro di importo miserrimo, richiedano 8-9 mesi;
  • una gestione del ministero in questi anni penosamente inchinata al volere dell'ANVUR;
  • l’incapacità di fornire un minimo di risposta politica e di interlocuzione civile a chi protesta per le assurdità del sistema di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR);
  • il blocco degli scatti stipendiali per la docenza universitaria (unica tra le categorie non contrattualizzate del pubblico impiego) nel quinquennio 2011-2015 cui si e' associato il non riconoscimento ai fini economici e giuridici del servizio prestato in questi anni;
  • un sostanziale disinteresse nei confronti del Personale Tecnico Amministrativo, anch’esso penalizzato con il contratto nazionale bloccato dal 2009, il trattamento accessorio individuale bloccato dal 2011 al 2015, il il Fondo Trattamento accessorio 2016 bloccato a quello del 2015 (che era già bloccato a quello del 2004 ridotto del 10%) e comunque ridotto ulteriormente per ogni dipendente che va in pensione e ampiamente sottodimensionato a causa del blocco delle assunzioni; e nei confronti dei tanti lavoratori in appalto costretti troppo spesso a lavorare senza garanzie e con sempre minori tutele e diritti;
  • la mancanza di una soluzione del trattamento economico e dello status giuridico dei Lettori/Collaboratori ed Esperti linguistici, ancora soggetti a discriminazioni e forte disomogeneità di trattamento negli Atenei;
  • un’incapacità assoluta di far funzionare il sistema a regime e una mortificante acquiescenza verso alcune gravi scelte strategiche (sia pur prese altrove): tra queste, la recente previsione della chiamata di 500 professori “eccellenti” o il nuovo ISEE per le borse di studio;
  • nessun programma chiaro sul sistema della ricerca e dell’Università, e un’assoluta incapacità di dialogo con la comunità universitaria nel suo complesso;
  • il cambiamento sotto i Suoi occhi della natura della ricerca pubblica italiana, reso palese dalla decisione del governo di cui fa parte di assegnare 1,5 Miliardi di € alla Fondazione privata IIT nei prossimi 10 anni, mentre il finanziamento al sistema della ricerca pubblica è stato tagliato di 1 Miliardo di € rispetto al 2008.

Per quanto su ricordato il Coordinamento di Ateneo dell’Università di Firenze esprime la totale sfiducia nel Suo operato e auspica di avere un nuovo credibile e attivo interlocutore come Ministro dell’Università e della Ricerca, con cui poter aprire un confronto serio e speriamo foriero di positive risposte alle esigenze degli studenti, delle loro famiglie, dei giovani ricercatori e di tutta la nostra comunità per far così ripartire l’università italiana dalla quale dipende il benessere materiale e morale dell’intero paese.

Firenze, 16 aprile 2016