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Docenti neo immessi in ruolo. Una lettera di protesta per i tempi e le modalità del corso di formazione

Segnalati al Ministro l'assurdità dei tempi del corso e i malfunzionamenti dlela piattaforma on-line.

05/06/2012
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A cura della FLC CGIL di Firenze

A proposito di merito e di valorizzazione dei docenti, segnaliamo questa lettera inviata da alcuni docenti di Firenze al Ministro per segnalare l'assurdità di un corso di formazione in ingresso iniziato a fine anno scolastico e i malfunzionamenti della piattaforma on-line.

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Gent. Ministro Prof. Francesco Profumo

i seguenti docenti di Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado, neoimmessi in ruolo nell'anno scolastico 2011-2012 in Provincia di Firenze, iscritti alla Classe Virtuale 496, vogliono esprimerLe tutto il proprio disappunto per le numerose problematiche connesse al Corso di Formazione gestito dall'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica, rivolto appunto ai docenti neoassunti.

In particolare vogliamo esporLe le seguenti riflessioni:

  • Il corso in questione non è un'iniziativa che ha preso il via quest'anno, ma è una proposta formativa avviata da molti anni, della cui esistenza tutti eravamo a conoscenza. Sembra quasi che gli unici a non essersene accorti siano stati gli uffici competenti, visto l'inspiegabile ritardo con cui il corso è stato avviato. Ci pare un atteggiamento poco responsabile averlo fatto partire solo a maggio inoltrato e costringerci a una stancante full immersion. A questo proposito ci preme segnalarLe che alcune persone partecipanti al corso, oltre alla fatica di cui sopra, affrontano ulteriori disagi dovuto alla loro situazione di pendolari e sono costrette a stare lontane dalle loro famiglie giornate intere, per quasi tutta la settimana, fra i normali impegni di scuola e gli incontri del corso. A nostro parere sarebbe stato molto meglio aver iniziato il corso nella prima parte dell'anno o, al massimo, all'inizio del secondo quadrimestre, così da poter diluire nel tempo gli incontri.
  • Ciò avrebbe permesso a noi corsisti di vivere questo appuntamento con maggior tranquillità e motivazione: avremmo potuto conoscerci meglio, raccontarci con calma le nostre esperienze, scambiare opinioni, condividere le buone pratiche, lavorare in team. I tempi così ravvicinati ci costringono a rispettare le scadenze con un efficientismo che va a discapito della riflessione pacata e approfondita.
  • Inoltre chi ha programmato la tempistica del corso in questione a nostro parere non conosce la scuola e le sue scadenze; non è un mistero per nessuno che tra maggio e giugno i docenti vivono uno dei momenti più impegnativi del loro anno scolastico e sono estremamente concentrati su importanti adempimenti: stesura delle valutazioni finali e incontro con i genitori, scrutini, preparazione degli esami (per i docenti della Secondaria di Primo e Secondo grado), formazione delle classi dell'anno successivo... Chiunque può capire che il grado di stanchezza accumulato e il poco tempo a disposizione riducono le energie da destinare alla proposta formativa del corso.
  • Ci pare poi altamente inspiegabile la grave disfunzione della piattaforma PuntoEdu, l'ambiente virtuale predisposto dall'ANSAS per il nostro lavoro in modalità embedded. Già all'inizio di questa settimana (lunedì 21) il nostro lavoro è stato rallentato e pregiudicato dall'impossibilità di accedere alla piattaforma; a maggior ragione adesso che veniamo a sapere del blocco totale del sistema fino a lunedì 28. E non ci pare accettabile l'eventuale spiegazione che chiami in causa l'elevato numero di accessi: qualunque addetto ai lavori era a conoscenza dell'alto numero di immissioni in ruolo effettuato la scorsa estate. Ci chiediamo poi quale sia l'ammontare del finanziamento a favore di questa piattaforma: in quanto cittadini contribuenti, oltre che insegnanti, vogliamo denunciare che i soldi pubblici destinati all'attivazione della piattaforma e, di conseguenza, alla nostra formazione, al momento non stanno ottenendo il risultato per cui sono stati investiti.
  • Tutto ciò, infine, va a discapito anche dei Tutor delle singole classi virtuali e dei Direttori dei corsi di formazione, che, nonostante il loro apprezzabile impegno, si trovano anch'essi nell'impossibilità di esercitare appieno la loro professionalità.

Vogliamo pertanto esprimerLe il nostro forte disappunto per trovarci nella spiacevole situazione di aver perso una delle rare occasioni di formazione che il Sistema pubblico d'Istruzione offre ai propri docenti: di chi è la responsabilità? non era davvero possibile fare altrimenti? Cosa pensa di fare per venire incontro al disagio che stiamo vivendo? è possibile pensare a una riduzione della mole di lavoro prevista in modalità online? cosa pensa di fare affinché tutto ciò non si ripeta e i futuri docenti neoimmessi in ruolo abbiano la possibilità di frequentare con maggior costrutto il corso di formazione?

In attesa di una Sua gentile risposta, Le porgiamo cordiali saluti

[seguono le firme]