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Mobilitazione in Sicilia a favore della scuola pubblica

Alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico, parte la campagna della Cgil siciliana per il rilancio della centralita' e del ruolo della scuola statale

25/09/2003
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Alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico, parte la campagna della Cgil siciliana per il rilancio della centralita' e del ruolo della scuola statale. Oggi sara' a Palermo nel pomeriggio il segretario generale nazionale della categoria Enrico Panini che, alle 16 al Don Orione di via Pacinotti, prendera' parte a un'assemblea delle rappresentanze sindacali della scuola. Per il 26 la Cgil ha poi organizzato volantinaggi in un centinaio di istituti di tutta la regione "contro la privatizzazione dell'istruzione sostenuta dalla Moratti e da Cuffaro" e "per garantire agli studenti siciliani il diritto sostanziale allo studio sancito dalla Costituzione Italiana". Nel giorno della riapertura delle scuole la Cgil Scuola terra' inoltre un'assemblea per il personale (docenti, Ata, dirigenti) delle scuole del quartiere Albergheria (liceo scientifico Benedetto Croce, magistrale "Regina Margherita",scuola elementare "Turrisi Colonna" scuola media "Verga". L'assemblea sara' alle 11 al liceo Benedetto Croce e vi partecipera' Enrico Panini. Al centro di queste iniziative i temi gia' sollevati nei giorni scorsi dalla Cgil: le immissioni in ruolo dei precari, la diminuzione del numero degli alunni per classe, maggiori finanziamenti per la scuola statale, la soluzione dei problemi di edilizia (il 25% delle scuole del capoluogo e' in locali in affitto; il 67,89% degli edifici scolastici regionale e' privo di certificazione di conformita' e il 57,97 di agibilita'); una scuola dell'infanzia aperta a tutti ( oggi migliaia di bambini non godono del diritto all'ingresso nella scuola materna). Secondo la Cgil, sia la riforma Moratti che i provvedimenti a favore delle scuole private del governo Cuffaro hanno come ricaduta "l'indebolimento e la marginalizzazione della scuola pubblica e la privatizzazione dell'istruzione, il tutto - dice Enza Albini, segretario regionale della Cgil scuola- a danno delle fasce piu' deboli, dell'intera popolazione giovanile della nostra regione e delle prospettive di sviluppo della Sicilia"

Questa mobilitazione era stata preparata con una conferenza stampa di cui pubblichiamo il testo:

Palermo, 17 set- Il 26, in coincidenza con l’inizio delle scuole nella regione, la Cgil avviera’ una campagna di mobilitazione a sostegno della scuola pubblica con sit in dei gruppi dirigenti del sindacato davanti agli istituti, assemblee di docenti, personale Ata, studenti. “Nostro obiettivo- ha detto Santo Inguaggiato, della segreteria regionale del sindacato, in una conferenza stampa tenuta assieme alla Cgil Scuola e all’Uds (unione studenti)- e’ il rilancio della scuola statale in un momento in cui dai governi regionale e centrale vengono inequivocabili segnali a favore dell’istruzione privata, mentre a quella pubblica vengono sottratti finanziamenti e personale e viene gettata nel caos”. Con i tagli della legge Moratti alla Sicilia vengono meno quest’anno 1.403 posti di docenti e 326 di personale ausiliario tecnico e amministrativo. E questo a fronte di un aumento della popolazione scolastica di 3.798 unita’. “Aumenta dunque il sovraffollamento delle classi- ha rilevato Enza Albini, segretario del sindacato scuola- mentre ci sono scuole, come l’istituto superiore di Gela ‘Don Sturzo’, che non potranno aprire nessun laboratorio per mancanza di assistenti”. Completa il quadro del disagio dell’istruzione pubblica in Sicilia la situazione della scuola dell’infanzia con oltre 3.000 bambini in lista d’attesa nonostante i bassi tassi di frequenza, una miriade di edifici in affitto (su 49 scuole superiori a Messina, 40 sono in affitto per una spesa totale di 10 miliardi l’anno), problemi di sicurezza degli edifici. “Noi chiediamo le immissioni in ruolo di tutti i precari nei posti vacanti- ha sostenuto Ingiaggiato- il potenziamento degli organici e la riduzione degli alunni per classe, soprattutto nelle aree a rischio di

dispersione scolastica.Inoltre, un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza delle scuole, una legge regionale per il diritto allo studio, una scuola per l’infanzia aperta a tutti”. Sono quindi finanziamenti e non tagli che Cgil e Uds sollecitano per la scuola pubblica, “per rilanciarne ruolo e centralita’, allo scopo di garantire l’inclusione scolastica e il successo sociale di tutte le fasce di popolazione e in tutte le aree della regione, comprese quelle interne”. Ma il vento non sembra per ora tirare da questa parte. La regione, sono i dati forniti durante la conferenza stampa, ha finanziato per 65 milioni di euro il buono scuola per le private per l’anno 2003 –2004, mentre ha destinato solo 38 milioni di euro al funzionamento delle scuole statali: 1.187 istituti in 4.000 plessi. Poco piu’ di 2 milioni di euro vanno poi alla piccola manutenzione della scuola dell’obbligo. “La diatriba sulla data di inizio delle lezioni- ha sostenuto Albini- ci e’ poi sembrata creata appositamente per generare caos e non garantire agibilita’ democratica nella scuola. Sarebbe stato meglio anticipare almeno di una settimana- ha specificato- per garantire le assemblee studentesche- argomento sottolineato anche da Valerio Angelini, dell’Uds- , i 200 giorni di lezioni previsti per legge e tempi distesi per le valutazioni finali”. Poi c’e’ quella che e’ stata definita la “controriforma Moratti” e altre situazioni di difficolta’ come l’aumento, stimato tra il 6 e il 10%, del costo dei libri di testo. “La politica dell’istruzione- e’ la tesi della Cgil- va ricondotta allo spirito della Costituzione, che oggi si tenta invece di stravolgere. E in questo ambito la scuola pubblica deve dunque restare centrale. Ai governi nazionale e regionale, chiediamo dunque- hanno concluso Inguaggiato, Albini e Angelini- un’inversione di rotta”.

25 settembre 2003