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Università di Messina, la mobilitazione delle università contagia lo stretto

FLC e Nidil CGIL insieme a studenti, docenti e ricercatori contro i tagli e le privatizzazioni. Il 23 ottobre assemblea a scienze politiche, il 24 a chimica

24/10/2008
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Anche l'ateneo messinese viene contagiato dalla protesta contro i provvedimenti del governo che tagliano risorse all'istruzione e propongono la trasformazione delle università pubbliche in Fondazioni.

Dopo una prima assemblea svoltasi il 22 ottobre a Lettere alla quale hanno partecipato centinaia di studenti, docenti e ricercatori, il giorno seguente è stata la volta di Scienze politiche. Ad organizzare le assemblee contro la legge 133 del 2008 che prevede tra l'altro la limitazione del turn over la sostituzione del personale andato in pensione- al 20% e la riduzione di oltre 500milioni di euro dei fondi delle università nei prossimi tre anni, la FLC e la Nidil, i settori della CGIL che si occupanodi università e di precari.

Con il blocco del turn over al 20% si azzerano di fatto le chance di una vita normale per i tanti ricercatori, precari a tempo indeterminato, che sono la mente nuova del nostro paese - spiega Daniele David, responsabile Nidil Cgil. Una scelta che pagheremo in termini di sviluppo e in termini occupazionali.

All'assemblea la presenza di docenti e ricercatori al fianco degli studenti è stata forte e numerosa. La preoccupazione è tanta - commenta Franco Di Renzo, responsabile FLC del settore università. Quella che ci viene proposta è una sorta di americanizzazione delle nostre università che, lasciate senza fondi, potranno però reperire risorse trasformandosi in Fondazioni. Le conseguenze sono chiare per tutti: l'accesso all'istruzione diventerà un privilegio riservato solo ai figli delle famiglie facoltose.

La Cgil, che aveva chiesto al Senato accademico di prendere ufficialmente posizione contro la Riforma del governo, ha poi chiesto ai vertici dell'università di schierarsi contro l'uso della forza verso i manifestanti. Per David e Di Renzo "Nessuno obbliga alcuno a protestare, ma il dissenso è un diritto. Minacciare il ricorso alle Forze dell'ordine è grave e antidemocratico".

Il movimento intanto inizia a prendere forma e si è dato un calendario delle proprie proteste: venerdì 24 ottobre, ore 12.00, assemblea al Papardo presso la biblioteca della facoltà di Chimica; mercoledì prossimo, 29 ottobre, le lezioni si trasferiscono in piazza e si svolgeranno davanti al Rettorato; il 30 studenti messinesi parteciperanno alla manifestazione nazionale della scuola contro la riforma Gelmini; il 31 ottobre sarà la volta dell'assemblea generale di Ateneo; il 7 novembre la protesta attraverserà la città con un corteo, mentre il 14 novembre anche Messina parteciperà alla iniziative annunciate dai sindacati.

Roma, 24 ottobre 2008