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Università degli Studi di Messina, statuto: importante risultato della FLC CGIL

Disponibilità da parte dell’Ateneo a prendere in considerazione le proposte inviate dalla nostra organizzazione.

30/03/2011
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All’Università di Messina continua ad essere viva la protesta contro la legge 240/10.

In vista dell’elaborazione dei nuovi statuti previsti proprio dalla Legge Gelmini, gli studenti di “UniMe in protesta” hanno occupato l’Aula ex Chimica.

Su questa occupazione e sulla composizione dei nuovi statuti d’ateneo, la FLC Messina ha inviato due note al Rettore Francesco Tomasello, una delle quali contenente le proposte della nostra organizzazione sui nuovi statuti.

Il rettore come si legge nella lettera in calce – anche in rapporto alla competenza acquisita nel tempo, in queste materie, dalla FLC CGIL – promette la più alta considerazione delle nostre proposte.

Anche sull’occupazione messa in atto dagli studenti garantisce, come richiesto dalla FLC, massima volontà di dialogo anche con riferimento, scrive - alle molte considerazioni critiche che riguardano il testo di legge 240/2010 -  e che in parte, il Rettore condivide.

____________________

Al Dr. Francesco Di Renzo
Segretario FLC CGIL
Via Peculio Frumentario 6.
Messina

OGGETTO: Proposte per il nuovo statuto dell'Università degli Studi di Messina. Occupazione dell'Aula ex Chimica da parte degli studenti UniMe in protesta.

Con riferimento alle note di Codesta Segreteria Sindacale, prot. nn. 5 e 6 del 28/03/2011, si rappresentala più alta considerazione per la proposta relativa allo Statuto.
Lo scrivente si farà promotore di un attento esame in Commissione anche in rapporto alla competenza acquisita nel tempo, in queste materie, dalla FLC CGIL. Il testo proposto sarà oggetto di un confronto diretto con Codesta Organizzazione Sindacale, eventualmente, ove necessario, con una specifica audizione.
Per quanto attiene invece alla occupazione dell'Aula ex Chimica, si conferma il valore insostituibile del dialogo e del confronto su tutti i temi che riguardano l'Ateneo, anche con riferimento alle molte considerazioni critiche che riguardano il testo di legge 240/2010 e che sono in parte ampiamente condivise dallo scrivente.
Tuttavia, nel momento in cui si garantisce la possibilità di espressione anche a piccoli gruppi e singoli, I'attitudine democratica deve tener conto delle ragioni della restante Comunità, delf interesse pubblico dell'Istituzione e della necessità di non configurare con azíoni non autorizzate una interruzione del servizio pubblico. In virtù di questi consolidati principi, è stato chiesto inutilmente agli studenti "UniMe in protesta" un atto di buon senso. Resta ferma la disponibilità di questa Amministrazione a trovare forme e modalità idonee per I'esercizio della democrazia.

Distinti saluti

Il Rettore
Francesco Tommasello