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Formazione professionale: Sicilia, recupero coatto finanziamenti extra procedura che sbaglia bersaglio

Il commento della FLC CGIL regionale: “se dovesse essere ritenuta legittima si faccia piano di rateizzazione, altrimenti occupazione a rischio”.

05/11/2013
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A cura dell'ufficio stampa CGIL Sicilia

“Una procedura assurda, mirata all’autotutela, che metterà in ginocchio gli enti creando nuova disoccupazione”: così il segretario generale della FLC CGIL Sicilia, Giusto Scozzaro, definisce il recupero coatto da parte della regione delle somme aggiuntive erogate tra il 2005 e il 2010 agli enti di formazione professionale che ne facevano richiesta. “In quegli anni - dice Scozzaro - era una prassi consolidata, peraltro da noi puntualmente criticata perché faceva lievitare il sistema, i costi, e in molti casi era un modo per aggirare il blocco delle assunzioni. Riteniamo tuttavia che responsabile di tutto ciò- puntualizza- sia non chi ha chiesto, e non certo estorto, ma chi ha concesso i finanziamenti extra, cioè gli assessori e i dirigenti di quegli anni che evidentemente hanno peccato di mancanza di professionalità e competenza”. Scozzaro contesta il fatto che “debbano essere sempre i lavoratori a pagare per i guasti del sistema. In questo modo- aggiunge- gli enti falliranno e ci sarà nuova disoccupazione”. Per il segretario della FLC CGIL, “se la procedura della regione dovesse essere ritenuta legittima si definisca almeno un piano di rateizzazione che consenta agli enti di sopravvivere”.