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Razzismo senza pietà... dove meno te l’aspetti

È accaduto in Sardegna in una scuola paritaria di Cagliari. Ferma presa di posizione del nostro sindacato.

06/10/2016
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A cura della FLC CGIL Sardegna

Consideriamo molto grave l’episodio accaduto nei giorni scorsi nella scuola paritaria gestita dalle suore Mercedarie in via Barone Rossi a Cagliari. 

La scelta di considerare “pericolosi per l’igiene” due bambini, tanto da predisporre bagni separati, solo perché migranti, confligge con la più elementare missione di una scuola, luogo di accoglienza per eccellenza. Superfluo sottolineare che i bambini in questione, un egiziano ed un etiope, possiedono un regolare certificato medico e sono sanissimi... eppure: un bagno solo per loro contraddistinto da un numero "5". 

Una scuola che subisce la pressione esterna anche se portata avanti dai genitori, clamorosamente e chiaramente razzista, non solo non aiuta la società mancando alla sua missione di educazione, ma, al contrario, fa nascere ed alimenta anche nei piccoli il timore del diverso che si sta impadronendo della nostra società. In questo caso poi, stiamo parlando di bambini soli, bambini arrivati in Italia senza accompagnatori. 

Questo non deve avvenire per nessun motivo, in nessuna scuola, e la FLC CGIL intende promuovere, soprattutto nella scuola, la proposizione di una società multietnica, cosa inevitabile indipendentemente da come la si pensi, che fa dell’accoglienza e dell’incontro la valorizzazione delle differenze. 

In una società come quella sarda che ha conosciuto il dramma dell’emigrazione, la fatica nel vivere da stranieri, la paura e la derisione in tanti paesi del mondo che hanno ospitato i nostri nonni e i nostri padri, non è comprensibile come possa venire messo in atto da sardi lo stesso trattamento subito da tanti familiari nei paesi che li hanno ospitato come immigrati. 

Qual’è la famiglia che non ha avuto un parente emigrato in Germania, Belgio o chissà dove? Come si fa a non ricordare quei racconti pieni di frustrazione, umiliazione e rabbia? 

Per questo la FLC CGIL Sardegna intende appoggiare il progetto della Cgil Sardegna, sulla falsariga dell’esperienza del Comune di Riace, che punta ad un’accoglienza degli immigrati diffusa e bilanciata, soprattutto nelle zone interne oggi in via di spopolamento, proponendo una vera integrazione tra popolazione locale e nuclei familiari di coloro che fuggono dalla guerra e da una vita di stenti. Nel patrimonio ideale della Cgil, infatti, il rispetto del diverso e la solidarietà sono concetti fondamentali che vanno declinati e tradotti in atti concreti. Semplicemente vogliamo proporre ciò che a tanti nostri emigrati non è stato permesso nei paesi che li ha accolti ma che noi italiani e sardi, allora, chiedemmo a gran voce. 

Il nostro impegno si concentrerà nella collaborazione alla stesura di questo progetto della Cgil per la parte riguardante l’istruzione, nella ricerca di quelle soluzioni tecniche che permettano un’accoglienza ed integrazione efficace a partire dalle aule delle nostre scuole. Proprio il conoscersi, il crescere insieme dei bambini, lo scambio di culture e lingue diverse può favorire un’integrazione degli immigrati, lo sviluppo e il rilancio che oggi la crisi e la denatalità sta negando a tanti nostri territori. 

Ma se la scuola cede davanti alle paure, alle pressioni, alle emozioni incontrollate di timore e diffidenza del diverso a perderci non sarà la sola scuola, ma ne uscirà sconfitta l’intera società sarda nel suo processo di crescita.