Proclamato lo stato di agitazione nelle 24 sedi dell'INFN

La scellerata politica in tema di ricerca pubblica condotta negli anni dai vari governi che si sono succeduti ha messo in ginocchio enti ed istituti.

Ai successivi tagli di finanziamento si sono nel tempo succeduti diversi disposti penalizzanti posti in atto da distinti attori istituzionali. Tutto ciò in assenza del rinnovo del contratto di lavoro del comparto ricerca, scaduto oramai da 33 mesi.

Alle già note sofferenze economiche determinate da successive compressioni o mancate rivalutazioni dei finanziamenti, si sommano diversi disposti penalizzanti. Dal decreto "mille proroghe" del precedente governo alle interpretazioni restrittive - talora di dubbia correttezza formale - di Funzione Pubblica; dal DL 112/2008 trasformato in Legge 133/2008 all'emendamento al collegato alla finanziaria 2009, attualmente in discussione, che nei fatti preannuncia il repentino licenziamento di migliaia di precari degli enti.

La combinazione delle successive restrizioni di budget e di tali disposti ci consegna uno scenario certamente penalizzante per l'intero sistema di ricerca italiano, e in particolare per l'INFN, dove la riduzione imposta della pianta organica prefigura il blocco totale del turn over e dunque delle assunzioni in ruolo di nuovo personale per almeno un triennio.

Una lenta deriva che colpisce e penalizza tutte le diverse professionalità presenti in Istituto ed a cui - tutti insieme - dobbiamo opporci, rendendo visibile all'interno e all'esterno dell'ente il nostro disagio ed il nostro malessere.

Per tutti questi motivi CGIL FLC, CISL FIR e UIL PA-UR dichiarano lo

STATO DI AGITAZIONE

invitando il personale ad articolare adeguate iniziative di protesta in tutte le 24 sedi e laboratori d'Italia dell'INFN.

Roma, 3 ottobre 2008