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La FLC CGIL Piemonte interviene sulla vicenda della legge Cota sulle scuole dell'infanzia

La richiesta che viene fatta alla nuova Giunta regionale è quella di modificare la legge che permette alle scuole paritarie di porre un veto all’apertura di nuove strutture pubbliche.

01/08/2014
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La FLC CGIL del Piemonte è intervenuta nella polemica scoppiata tra il comune di Novara che vuole aprire due nuove sezioni di scuola dell’infanzia in un quartiere della città e un istituto paritario che ha posto il veto, tramite la Federazione delle scuole materne cattoliche (Fism). In base a una legge regionale dello scorso anno, prodotta dalla Giunta Cota, la scuola paritaria deve autorizzare l’apertura delle sezioni pubbliche della scuola statale. Tale legge mette in discussione il principio costituzionale dall’accesso alla scuola pubblica e alla sua gratuità.

Casi del genere sono presenti anche in altri comuni del Piemonte, per questo la FLC CGIL del Piemonte si è espressa già a suo tempo in maniera molto critica contro la legge regionale e ora chiede alla nuova Giunta Chiamparino di modificarla.

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COMUNICATO STAMPA FLC CGIL PIEMONTE
Attivazione nuove sezioni di scuola dell'infanzia statale in Piemonte

Contro la delibera regionale dello scorso anno (Giunta Cota) la FLC CGIL Piemonte aveva già espresso con forza la propria opposizione denunciando come la norma in questione avrebbe avuto ricadute pesanti sia dal punto di vista giuridico (costituzionalità) che da quello sindacale (diritto allo studio).

Già lo scorso anno infatti la FLC denunciò come la norma si sarebbe trasformata di fatto in diritto di veto esercitabile dall’Associazione delle Scuole paritarie rispetto alla possibile apertura di nuove sezioni di scuola materna statale sul territorio piemontese, capovolgendo, paradossalmente, il principio costituzionale e negando il diritto alla libertà di scelta da parte delle famiglie invocato, peraltro, proprio dalla scuola privata cattolica.

Siamo consapevoli che la scuola paritaria, comunale e privata, in coerenza con la Legge 62/2000, è riconosciuta all’interno del sistema pubblico di Istruzione e che il servizio delle paritarie sul territorio piemontese supporta ed integra il servizio offerto dallo Stato, ma questo riconoscimento non può e non deve essere vincolante rispetto alle prerogative dello Stato, tanto più oggi dove il pagare una retta, anche minima, o non pagarla affatto, fa la differenza.

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato l’Assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, della nuova Giunta Regionale, per fare il punto sulle tante emergenze ed in quella sede abbiamo richiesto che si adoperasse per garantire le richieste delle famiglie autorizzando l’apertura delle nuove sezioni di scuola materna statale.

Anche l’USR del Piemonte (Miur), da noi successivamente interpellato, ci aveva assicurato che avrebbe provveduto, entro la scadenza del 4 agosto, all'assegnazione dell'organico necessario (docente ed ata) per le nuove attivazioni.

Su questa deprecabile vicenda la Flc Cgil Piemonte conferma la propria  posizione di denuncia della norma regionale introdotta dalla Giunta Cota e chiede il tempestivo intervento della nuova Giunta Chiamparino, in accordo con l'Ufficio Scolastico Regionale, per risolvere le situazioni problematiche emerse nelle diverse province piemontesi.

Ci attendiamo quindi che nella prossima seduta il Consiglio Regionale Piemontese cancelli o modifichi la norma in questione, in modo che "un parere dell'Associazionismo delle Scuole paritarie" non possa configurarsi come diritto di veto incostituzionale imposto dal privato.