Afam: proclamato lo stato di agitazione del personale nel Molise

A cura della FLC CGIL del Molise

Il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale nel disegno di legge di bilancio è stato semplicemente ignorato. Nessuna delle urgenze attualmente in campo è affrontata, come ad esempio la stabilizzazione dei precari e la statizzazione degli ex istituti musicali pareggiati e della Accademie di belle arti cosiddette storiche. Al tempo stesso, nessuno dei provvedimenti attuativi di leggi approvate dal Parlamento o degli impegni assunti nei precedenti contratti nazionali ha avuto seguito.

Avevamo preannunciato che la FLC CGIL, in caso di mancate risposte nella legge di stabilità, avrebbe messo in campo sia proposte, sia iniziative di contrasto, cercando la condivisione con le altre organizzazioni sindacali.

Di fronte all’immobilismo del governo, insieme alle altre OO.SS , abbiamo inviato una lettera al MIUR e al Ministero della funzione pubblica, proclamando lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle istituzioni AFAM che potrebbe sfociare in uno sciopero dell’intero settore. Conseguentemente è stata richiesta l’attivazione delle procedure conciliative previste dalla Legge 146/90.

Se lo scenario nazionale risulta preoccupante, a destare un allarme ancora maggiore sono le notizie riguardanti il rischio di accorpamento del Conservatorio “Perosi” con Istituzioni di altre regioni, nell’ambito della creazione dei cd “Politecnici delle Arti”, già previsti da un Disegno di legge che potrebbe trasformarsi in emendamento della Legge di stabilità.

Per affrontare queste ed altre questioni, in particolare quelle collegate al rinnovo del contratto, la FLC CGIL Molise ha indetto pertanto un'assemblea sindacale giovedì 16 novembre 2017 dalle ore 10.00 alle 12.00, presso il Conservatorio "L. Perosi" di Campobasso rivolta a tutto il personale del comparto A.F.A.M.

All’assemblea parteciperà il Segretario Nazionale della FLC CGIL Gigi Caramia.

Riteniamo infatti indispensabile confrontarci innanzitutto con i lavoratori, per poi cercare una interlocuzione a livello istituzionale e proseguire con eventuali azioni di mobilitazione.