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I lavoratori di tre industrie della provincia di Ascoli Piceno a sostegno della scuola pubblica

Comunicato votato dai comitati degli iscritti CGIL della Indesit e Tod's di Comunanza e della Manuli Rubber di Ascoli Piceno.

09/09/2008
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Tra le tante iniziative intraprese a sostegno della scuola pubblica, diamo notizia di quella dei lavoratori di tre industrie della provincia di Ascoli Piceno.

In un comunicato, i lavoratori della Indesit, della Tod's e della Manuli Rubber invitano a riflettere sulla grave situazione che si prospetta per il sistema dell'istruzione a causa dei recenti interventi del governo.

Continuano in questo modo le iniziative marchigiane di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, tanto nel mondo della scuola che in quello del lavoro privato.

Roma, 9 settembre 2008
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Lavoratrici e lavoratori, riflettiamo!
Scuola: il governo scommette sull'ignoranza e colpisce le fasce più deboli
Diciamo no e prepariamoci alla mobilitazione

Il Governo ha scelto di non investire nell'istruzione ma, anzi, ha previsto tagli alle spese per di circa 8 miliardi di euro, con una riduzione di 143.000 posti di lavoro in tre anni.

I provvedimenti adottati porteranno allo smantellamento della istruzione pubblica con l'intenzione di trasformare gli Istituti Superiori e le Università in fondazioni di diritto privato.

Ultima chicca è rappresentata dal DL che istituisce il maestro unico nella scuola primaria (elementari), che costringe un unico docente ad insegnare tutto ciò che fino ad ora veniva garantito da 3 docenti appositamente formati, in un momento in cui la complessità della società chiama il sistema educativo a responsabilità sempre più grandi (forte presenza di bambini stranieri, uso quotidiano di nuove tecnologie, diffusione della lingua inglese, impegno nella integrazione dei portatori di handicap). Un attacco gratuito, fatto ad un segmento di scuola che è stato sempre classificato ai primi posti nel mondo per gli esiti didattici ed educativi prodotti.

Gli interventi del Governo portano con sé aumenti del numero degli allievi in ogni classe, riduzione delle ore di lezione, scomparsa del tempo pieno.

Il tutto sulla pelle dei bambini/cittadini ai quali, di fatto, viene negato il diritto ad apprendere bene, ma anche a discapito delle donne lavoratrici e delle famiglie.

Inoltre, non si può dimenticare che i tagli avranno drammatiche ripercussioni, in primo luogo, sulle migliaia di lavoratori precari che, sempre più, vedranno assottigliate le loro occasioni di lavoro.
Sappiamo che questo non è un problema per chi è in grado di pagare le rette di scuole private, ma fino ad un certo punto: una scuola pubblica che funziona è ricchezza per tutti!!!

Pare non ci si accorga di questa evidente verità, adottando provvedimenti che fanno tornare la nostra scuola pubblica alle condizioni di 50 anni fa, riducendo il tutto alla riforma del 5 in condotta e dei grembiulini.

Il Governo tenta di smorzare il sogno dei nostri genitori: quello di poter offrire ai propri figli la possibilità di accrescere la propria condizione sociale ed economica attraverso l'istruzione.
Quello che si paventa è il ritorno al doppio regime dell'istruzione: quella di chi può permettersi studi qualificati e quella per gli altri.

Oggi la scuola, domani la sanità.

La lezione americana dovrebbe farci riflettere: negli USA il candidato presidente B. Obama vuole cambiare un modello, simile a quello che si propone qui da noi, che ha generato condizioni di grave ingiustizia sociale.

3 settembre 2008

Il comitato degli iscritti
CGIL INDESIT di COMUNANZA
CGIL MANULI RUBBER di ASCOLI PICENO
CGIL TOD'S di COMUNANZA