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Grande successo dell'iniziativa "Quale laicità nella scuola pubblica italiana?"

All'incontro che si è svolto a Savona l'8 marzo 2008 ha partecipato, tra gli altri, Gustavo Zabgrebelsky presidente emerito della Corte Costituzionale.

11/03/2008
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Sabato 8 marzo si è svolto a Savona l’incontro "Quale laicità nella scuola pubblica italiana?", promosso da FLC Cgil, Chiesa Evangelica Metodista, Associazione Professionale “Proteo Fare Sapere” ed Associazione “31 Ottobre”, “soci fondatori” del Gruppo “Scuola e laicità”, con il patrocino di Comune e Provincia di Savona.

La sala mostre della Provincia era gremita da un pubblico interessato ed attento. Il tema al centro dell'incontro era di quelli “pesanti” e ricco di implicazioni, come si è visto subito, a cominciare dagli interventi di saluto portati dalle “assessore” Lucia Bacciu (Comune) e Carla Siri (Provincia), saluti assolutamente non formali e di circostanza ma con l'accento posto sull'attualità, la delicatezza e l'importanza dell'argomento.

La prof.ssa Carla Zanasi, referente provinciale di “Proteo Fare Sapere”, ha svolto la funzione di moderatrice.

Giovanna Zunino (lavora alla CGIL nazionale e fa parte del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) ha illustrato “ragioni e scopi di una indagine e di una ricerca”, indagine (dalla quale scaturisce, tra le altre cose, anche l'iniziativa di cui stiamo parlando), promossa dalla CGIL nazionale e che si è svolta (o si sta svolgendo) in Liguria, basso Piemonte, Puglia e Basilicata ed ha ovviamente per oggetto l'insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica. Accanto ad episodi che lasciano francamente perplessi, dalla ricerca (i cui esiti saranno comunque puntualmente restituiti in prossime occasioni) emerge un'applicazione a dir poco carente ed approssimativa di una normativa che dovrebbe garantire a tutte le famiglie ed agli studenti la piena libertà di poter scegliere se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica. Ma l'aspetto peggiore è quello dell'indifferenza che rischia di relegare questo problema tra le questioni di secondaria importanza.

Il prof. Gustavo Zabgrebelsky, celebre giurista, giornalista e saggista, presidente emerito della Corte Costituzionale, ospite d'onore del pomeriggio, ha svolto una magistrale lezione di diritto. Partendo da un'analisi dell'evoluzione dei rapporti tra fatto religioso, assetto statuale ed ordinamento politico, si è soffermato ad interrogarsi sul perché possano avvenire fenomeni di involuzione e di arretramento (per esempio su come si possa cercare di svilire e demonizzare il “relativismo” culturale, preferendo ad esso concezioni più assolutistiche, oppure sul perché la secolarizzazione delle moderne società occidentali, che sembrava un dato acquisito, possa oggi essere rimessa in discussione) per giungere ad interrogarsi sui complessi e delicati rapporti esistenti tra autorità, libertà, democrazia... Ne è emersa la “conclusione” che libertà e democrazia, per loro stessa natura non sono mai acquisite per sempre e che, perché possano continuare ad esistere e ad evolvere, necessitano sempre di grande tensione morale ed impegno civile.

Il dott. Franco Becchino, già presidente del Tribunale di Savona e pastore della Comunità evangelica, si è soffermato soprattutto sulla storia dei rapporti tra fatto religioso ed ordine giuridico, ovvero tra Chiesa e Stato, ed alla luce di questi (ma anche alla luce di una serie di pronunciamenti della stessa Corte Costituzionale, dai quali si deve evincere tanto il carattere non confessionale dello Stato italiano quanto il fatto che nella scuola, in fatto di insegnamento della religione, debba sussistere la più ampia libertà di coscienza e di scelta) ha illustrato lo stato del dibattito in corso sull'argomento, sia rispetto alle possibili soluzioni future, sia rispetto al fatto che comunque le tutele e le garanzie che già oggi prevede non possano e non debbano essere disattese.

Nel dibattito che è seguito, tra i vari interventi, è da segnalare quello del sen. Giovanni Urbani, che ha letto un documento di solidarietà con i docenti dell'Università di Roma “La Sapienza”.

Roma, 11 marzo 2008