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Università di Genova, sindacati e studenti sollecitano una presa di posizione sul DDL Gelmini

Una delegazione è stata ricevuta dal Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo.

18/12/2010
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Il 15 dicembre nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Genova una delegazione composta da studenti e Organizzazioni Sindacali ha presentato due documenti per sensibilizzare una presa di posizione sul DDL Gelmini, come già aveva deliberato il Senato Accademico il giorno precedente.

Pubblichiamo di seguito il documento delle Organizzazioni sindacali, mentre la mozione del Senato Accademico del 14 dicembre è scaricabile a questo link. Il documento degli studenti, invece, è pubblicato a lato nei contenuti correlati.

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Documento delle Organizzazioni Sindacali

Ai componenti del Consiglio di Amministrazione

Siamo nuovamente in questa sede a chiedervi di unirvi a noi per dire NO alla distruzione del sistema pubblico di alta formazione e per ribadire che l'Università italiana è una ricchezza ed un'opportunità per l'intero Paese.

Il DDL sull’Università è stato approvato alla Camera nonostante la grande mobilitazione degli Atenei e delle Scuole dell’intero Paese, con la partecipazione di tutte le componenti: studenti, professori, ricercatori, precari, dottorandi, lettori-CEL, tecnico-amministrativi.

Il DDL è stato approvato in un contesto politico di estrema incertezza, con una Maggioranza divisa e un Governo debole, che ha scelto di impedire che si potesse liberamente manifestare davanti alla Camera, nonostante l’autorizzazione già concessa alle Organizzazioni Sindacali, e di creare, ingiustificatamente, un’ampia zona interdetta ai manifestanti.

Il Disegno di Legge approvato alla Camera, e che deve ora tornare al Senato, farraginoso e sostanzialmente inapplicabile, non risolve in alcun modo nessuno dei gravi problemi che affliggono l’Università italiana. Infatti esso aumenta ulteriormente di fatto il potere del Rettore e del Consiglio di Amministrazione, aumenta a dismisura e istituzionalizza il precariato, peggiora ulteriormente i meccanismi di reclutamento e di avanzamento di carriera accentuando il localismo. In particolare, introduce un sistema di governo degli Atenei e del Sistema universitario che riduce ulteriormente l’autonomia e la democrazia nell’Università.

Il DDL:

  • riduce l’accesso all’Università degli studenti e dei docenti-ricercatori necessari alle esigenze di crescita culturale, sociale ed economica del Paese;
  • vanifica di fatto il diritto allo studio;
  • espelle dall’Università intere generazioni di studiosi precari che hanno dedicato, spesso senza alcun riconoscimento dei risultati raggiunti, tanti anni alla ricerca e all’insegnamento;
  • non assicura gli strumenti necessari all’indispensabile ricambio generazionale.

Per tutti questi motivi, nell’interesse dell’Università e del Paese, chiediamo al Senato della Repubblica di non approvare un DDL rifiutato dal mondo universitario e al Governo di aprire, come più volte e da tempo richiesto, una discussione pubblica sull’Università italiana e sulle sue reali necessità.

Le Organizzazioni Sindacali dell’Università, se i Capigruppo del Senato dovessero decidere il proseguimento dell'iter del DDL, promuoveranno un presidio davanti al Senato per il giorno dell'inizio della discussione e indiranno uno sciopero in tutti gli Atenei.

E’ oramai più che evidente che si vuole demolire definitivamente l’Università pubblica, autonoma, democratica, di qualità e aperta a tutti.