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Università Tor Vergata: contratto integrativo: missione impossibile?

Venerdì 3 luglio dovremo esprimere la nostra posizione sull’ipotesi di contratto integrativo. Siamo aperti a una soluzione condivisa senza cadere ostaggi di ricatti.

03/07/2015
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A cura della FLC CGIL Tor Vergata

Venerdì 3 luglio saremo chiamati a prendere una posizione sull’ipotesi di contratto integrativo che l’Amministrazione ci ha proposto che, in base all’impegno assunto nell’ultimo incontro di trattativa, ci sarà certamente presentata prevedendo un assegno perequativo per garantire comunque a tutti un incremento di €100 rispetto a quanto percepito come salario accessorio nel 2014.

Le richieste di modifica emerse durante gli incontri avuti con le altre Organizzazioni Sindacali sono tante e vanno da un nuovo bando per le progressioni orizzontali per tutti (circa un milione di euro) al mantenimento dei cosiddetti “progetti”, all’IMA non soggetta a “valutazione” ecc.

Quasi tutte le modifiche di cui abbiamo discusso porterebbero miglioramenti, naturalmente a partire da quelle che prevedono ulteriori risorse aggiuntive al fondo del salario accessorio ( naturalmente un milione di euro in più sarebbero meglio di 500 mila euro, che a loro volta sono meglio di 250 mila, ecc….), però, arrivati a luglio, sarebbe più serio, corretto e trasparente nei confronti del Personale , prendere atto di ciò che siamo riusciti ad ottenere fino adesso e confrontarci quindi con la proposta di Contratto Integrativo presentata dall'Amministrazione, la cui validità, ricordiamo, prende in considerazione il periodo gennaio-dicembre 2015.

Nell’ultimo incontro di trattativa abbiamo preso per primi la parola e abbiamo posto il problema di quella parte di personale che, per effetto del diverso valore della progressione orizzontale, avrebbe avuto un saldo negativo rispetto al 2014: si tratta di una minoranza di dipendenti, ma abbiamo affermato che ciò comunque ci avrebbe impedito di prendere in considerazione la firma del C. I.

L’Amministrazione ha proposto la soluzione dell’assegno perequativo (da attribuire essenzialmente per il personale che ha effettuato o effettuerà il passaggio C1- C2 ) che risolve il problema posto, ma che a nostro avviso non è la soluzione ideale, soprattutto in prospettiva futura. Crediamo sia meglio agire sull’IMA, fissando un valore unico per tutte le categorie, così da diminuire le disparità economiche che si vengono a determinare in relazione al diverso valore dei passaggi orizzontali previsti dal CCNL , che auspichiamo nel prossimo rinnovo veda una soluzione migliore e più equilibrata nella tabella delle posizioni economiche all’interno della categoria (alleghiamo la tabella completa del valore dei passaggi economici comprensivi dei ratei di tredicesima elaborati dalla FLC CGIL in base all’ultimo CCNL che abbiamo sottoscritto - leggi pag. n. 5).

Altra modifica relativa all’IMA che riteniamo necessaria, è quella di togliere il più possibile riferimenti a finalità e obiettivi che non sono previsti dal CCNL: anche su questo punto però è bene precisare che se dovessimo subordinare la firma alla richiesta di avere esplicitamente l’IMA non valutabile, ricadremmo nella situazione degli anni precedenti e quindi niente accordo.

Cos’è cambiato rispetto agli anni scorsi? Sicuramente non è cambiata la nostra posizione rispetto all’IMA, ma valutiamo che in questi anni in concreto non si è verificato nessun problema nell’erogazione al personale e che inoltre siamo in vista del rinnovo del CCNL, luogo certamente più idoneo per consolidare tutti gli istituti contrattuali messi in discussione in questi anni da leggi e circolari.

Altra modifica che riteniamo necessaria è quella relativa alle risorse da destinare a partire dal 2016 al sistema di valutazione che l’Amministrazione ha proposto: queste, così come più volte è stato fatto presente unitariamente insieme alle altre Organizzazioni Sindacali durante gli incontri, vanno reperite a parte e devono essere aggiuntive al fondo.

Riteniamo che se queste modifiche troveranno un accoglimento il contratto integrativo possa essere valutato positivamente e, considerate le diverse e significative novità, proporremmo alle altre Organizzazioni Sindacali e alla RSU di effettuare nella prossima settimana un referendum dei lavoratori. 

L’alternativa, così come già esplicitato dall’Amministrazione, sarà un atto unilaterale fotocopia del 2014 ma auspichiamo che, nell’interesse del personale, si possano trovare delle convergenze che salvino il lavoro fatto in questi mesi, che ricordiamo, prevede il superamento delle criticità e disparità sorte con l’applicazione parziale dell’accordo 2010 sulle progressioni orizzontali “autofinanziate” e l’erogazione mensile della quasi totalità del salario accessorio a disposizione nel 2015.

Missione impossibile? Noi crediamo di no, e garantiamo il nostro impegno a ricercare una soluzione condivisa, senza però essere ostaggio di ricatti e facili posizioni strumentali e demagogiche di chi forse ha già deciso che conviene non fare nulla!