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Laicità e scuola, storie di ordinaria discriminazione

Il caso di una scuola primaria di Roma.

01/04/2009
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Come abbiamo ampiamente documentato con l'inchiesta su scuola e laicità, la scelta di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica è molto spesso ostacolata e dell'insegnamento alternativo conseguente sovente non se ne vede nemmeno l'ombra.
Se a questo si unisce la condizione di essere due bambine rom del campo nomadi di Castel Romano, anche in una scuola dove nel Piano dell'Offerta Formativa è stato regolarmente inserito l'insegnamento alternativo, si trova il modo di negare loro un diritto di cui fruiscono tutti gli altri alunni della scuola che non si avvalgono.

È quanto succede a due alunne della II B della scuola primaria "Leonardo da Vinci" - 49° Circolo di Roma che, nonostante le cinque interrogazioni scritte alla dirigente scolastica (rimaste senza risposta) ed il fatto che siano stati informati sia il Ministro della P.I. che il Direttore dell'U.S.R del Lazio, continuano a transitare, senza nessuna proposta educativa nei loro confronti se non la mera presenza, da una classe all'altra.
Siamo di fronte ad una doppia discriminazione incomprensibile ed inaccettabile.

Chiediamo con forza al Ministro della P.I. ed al Direttore regionale del Lazio che siano ripristinati la legalità ed il rispetto dei diritti nel 49° Circolo, assicurando alle due alunne in questione l'insegnamento alternativo/studio assistito che permetterebbe loro di progredire con sistematicità nell'acquisizione delle strumentalità di base e colmare, inoltre, il "gap" di dignità e di opportunità formative esistente tra loro e il resto della classe.

Roma, 1 aprile 2009