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Deliberata la proroga in carica del Rettore di Tor Vergata senza il coinvolgimento del Senato accademico

La FLC invia una lettera all'ateneo per chiedere il ritiro della delibera adottata.

29/01/2013
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Il 29 ottobre 2012, nella seduta del CdA dell'Ateneo di Tor Vergata, è stata deliberata la proroga in carica del Rettore, senza un coinvolgimento del Senato Accademico, organo statutariamente deputato alla designazione del nuovo Consiglio di Amministrazione.
Pubblichiamo di seguito la lettera che la FLC CGIL Tor Vergata e Roma Est ha inviato all'Ateneo per chiedere il ritiro della delibera adottata.
__________________

A tutta la Comunità Universitaria dell’Ateneo di Tor Vergata
Al Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata
Ai membri del Senato Accademico
Ai membri del Consiglio di Amministrazione 

OGGETTO: proroga della scadenza del mandato del Magnifico Rettore dell’Ateneo di Tor Vergata

Con l’approvazione della Legge 24/2011 tutti gli atenei hanno affrontato una delicata fase di transizione. Anche il nostro Ateneo, con la modifica del proprio Statuto sta affrontando una ridefinizione di tutti i propri organi.

La FLC CGIL ha espresso molte critiche al modello istituzionale definito dalla Legge Gelmini, in particolare all’accentramento di poteri che rischia di pregiudicare un governo democratico dell’autonomia universitaria. Qualunque sia il giudizio nel merito della riforma e del conseguente modello istituzionale è però  responsabilità di tutti, in ogni posizione ricoperta, evitare di alimentare un clima di confusione e conflittualità che certo non aiuta nella delicata fase di transizione che gli Atenei italiani stanno vivendo, e di esporre le decisioni assunte in questa fase a prevedibili contenziosi.

Solo il 21 gennaio scorso siamo venuti a conoscenza del fatto che nella seduta del CdA del 29 ottobre 2012, nonostante l’OdG non prevedesse questo importante argomento,  è stata deliberata la proroga in carica del Rettore fino al 31 ottobre 2014. È noto che l’attuale Consiglio di Amministrazione è scaduto e che il Rettore e il Senato Accademico hanno avviato le procedure per la designazione dei nuovi consiglieri. Va precisato che non si tratta semplicemente di avvicendamento tra vecchi e nuovi componenti ma di un Organo di cui lo Statuto, in base alla Legge, ha ridisegnato profondamente ruolo, poteri e metodi di composizione. Riteniamo che una decisione di tale rilievo non possa, per sensibilità istituzionale ma anche per  rispetto delle attribuzioni previste dallo Statuto, essere assunta da un CdA senza un coinvolgimento del Senato Accademico, organo statutariamente deputato alla designazione del nuovo CdA. Sempre rispetto al metodo adottato, riteniamo comunque incomprensibile, oltre che assolutamente inadeguato rispetto all’importanza dell’atto,  che la proroga sia stata deliberata tra le varie ed eventuali della seduta del CdA e che si sia avuta conoscenza di ciò, tramite la pubblicazione sul sito, solo tre mesi dopo, quando la delibera della proroga è stata aggiunta alle altre adottate nella stessa seduta del CdA, pubblicate regolarmente sul sito dell’ateneo pochi giorni dopo il 29 ottobre.

Oltre che nel metodo, anche nel  merito della delibera nutriamo delle perplessità, in particolare  la scadenza della proroga del mandato del rettore, fissata la 31 ottobre 2014, risulterebbe posticipata di un anno rispetto al limite massimo. Infatti il mandato originale del Rettore attualmente in carica è scaduto il 31 ottobre 2011 e la Legge 240/2010, la cosiddetta “Gelmini”, prevede anche, all’art. 2 comma 9,  la proroga dei Rettori:

1) due  anni ai Rettori che al momento dell’entrata in vigore della legge, stavano espletando il primo mandato (come nel  caso del  Rettore di Tor Vergata che quindi potrebbe arrivare al 31/10/2013);

2) fino al termine dell’anno accademico successivo  dal momento dell’adozione del nuovo statuto (lo statuto di Tor Vergata è stato “adottato” dal Senato Accademico  il 29 novembre 2011).

In un quadro dove le università del nostro Paese hanno ben altri e più gravi problemi ( per la prima volta il fondo di finanziamento ordinario risulta inferiore agli stipendi del personale di ruolo ) la disputa in atto circa il mantenimento in carica degli attuali rettori appare paradossale. Si susseguono in diversi Atenei iniziative e azioni anche legali mirate a garantire il rispetto del diritto di rappresentanza e l’avvio del processo di elezioni per il rinnovo del vertice degli atenei nelle sedi i cui Rettori hanno esaurito naturalmente il proprio mandato entro il 31 ottobre 2011 e nelle sedi in

cui il mandato del Rettore si avvia a concludersi nel 2012. Il MIUR e il Ministro, in risposta a interrogazioni parlamentari e a interpellanze delle Università, hanno offerto interpretazioni che supporterebbero una proroga (2012-13) della proroga (2011-12) concessa a Rettori non più candidabili né eleggibili (spesso in carica già dal secolo scorso). Le interpretazioni del Ministero hanno inoltre dato adito alla rivendicazione del diritto a un anno di proroga anche da parte dei Rettori di Atenei che giungeranno a naturale scadenza del proprio mandato nel 2012.

La FLC CGIL intende richiamare  la responsabilità di tutti ad evitare scelte che rischiano di paralizzare non solo il funzionamento degli Atenei, ma anche la spinta programmatica e fattiva indispensabile a rispondere alle sfide cui l’Università è chiamata a rispondere in un contesto estremamente grave della situazione economica, sociale, civile. Diversi rettori hanno annunciato che non intendono avvalersi dell’ipotetica “doppia proroga” e riteniamo che ciò sia un atto di responsabilità, considerato che si devono riscrivere le regole che cambieranno gli assetti dell’Università per il prossimo decennio. Il corpo docente, il personale tecnico amministrativo e gli studenti sono stati spesso relegati in platea sia ieri nella fase istruttoria sia oggi nella formulazione dei nuovi regolamenti e pertanto auspichiamo il diritto al rinnovo, mediante legittime elezioni, delle cariche scadute, ma più in generale avanziamo una richiesta di autentica partecipazione dal basso, per una piena condivisione dei percorsi di riforma che condizioneranno il destino dei nostri atenei. Proprio in questa ottica, nel momento di definizione del nuovo statuto dell’ateneo, avanzammo la richiesta di prevedere l’eleggibilità di parte dei componenti del CdA, ma ci fu risposto di no, non essendo esplicitamente previsto dalla legge. Allora ci fu una interpretazione estremamente rigida della norma, non dovuta,  che ha penalizzato la possibilità di partecipazione attiva del personale  dell’ateneo di Tor Vergata nella scelta del CdA, come invece non accadrà in altri atenei (infatti la legge non prevedeva l’eleggibilità ma neanche escludeva la possibilità di effettuare elezioni sui membri da designare). Al contrario oggi, per raggiungere l’obiettivo, assistiamo ad interpretazioni  delle interpretazioni delle norme. E’ la solita storia!

In conclusione, nell’interesse di tutta la comunità universitaria, per evitare contenziosi che potrebbero solo aggravare la delicata situazione dell’ateneo,  riteniamo opportuno il ritiro della delibera adottata dal CdA il 29/10/2012 e pubblicata il 21 gennaio 2013 e che  si avvii un processo trasparente, che accerti l’effettivo rispetto delle leggi e dei percorsi istituzionali,  che quindi metta al riparo l’ateneo da situazioni di possibile ingovernabilità.

Roma, 28 gennaio 2013

FLC CGIL TOR VERGATA - FLC CGIL ROMA EST