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Dimensionamento scolastico: la provincia di Frosinone taglia altre 15 scuole

Le Organizzazioni sindacali del comparto scuola esprimono la loro netta contrarietà al nuovo piano di dimensionamento.

17/10/2012
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Comunicato stampa
FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola
Snals Confsal - Gilda Unams
Frosinone

Nella riunione del 15 ottobre il dirigente dell'ufficio tecnico dell’amministrazione provinciale ha illustrato la bozza del piano di dimensionamento scolastico previsto per la nostra provincia per l’a.s. 2013/14. Tale piano prevede la soppressione di 15 scuole (10 Istituti Comprensivi e 5 Scuole Superiori).

Tale taglio si aggiunge a quello già molto consistente e dagli effetti devastanti, sotto l’aspetto funzionale ed occupazionale, voluto dall’Amministrazione provinciale per l'anno in corso: 19 scuole soppresse, creazione di abnormi istituti comprensivi, alcuni dei quali con  oltre 1.200 alunni o che insistono su 5 comuni, aggregazione di scuole secondarie superiori con diversi indirizzi di studio non rispondenti ad esigenze effettive di ampliamento dell’offerta formativa ed incoerenti con le prospettive di trasformazione e di sviluppo dell’economia della provincia di Frosinone.

Noncurante della situazione di difficoltà che stanno vivendo le scuole ed il personale docente, educativo ed ATA l’amministrazione provinciale, presente solo al primo dei 3 incontri con un assessore di tutt’altra delega, invece di soffermarsi a riparare i danni provocati dal precedente piano scolastico, ha dato mandato all’ufficio “tecnico” di procedere ad un nuovo piano con nuovi tagli. Tagli che si basano su parametri stabiliti dalla legge 111/11, voluta dall’allora Governo Berlusconi, dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

Nel confronto con gli uffici tecnici della Provincia le scriventi OO.SS. hanno più volte ribadito la necessità  di sanare le tante situazioni al limite della funzionalità, di dar seguito alle sentenze del TAR che hanno sconfessato il piano precedente, di non procedere alla chiusura di nessuna scuola, di consultare le scuole con modalità di coinvolgimento reale di tutte le componenti e non solo della dirigenza e di attivare un tavolo di confronto aperto a tutti i soggetti coinvolti (studenti, genitori, Consigli di istituto, lavoratori della scuola, rappresentanti degli EE.LL).

Ma anche quest’anno è prevalsa la logica del numero, completamente avulsa dall’analisi della particolare complessità geografica ed orografica della provincia di Frosinone. Il parametro numerico è stato tenuto in considerazione solamente per “tagliare” ancora, nonostante la nostra provincia  negli ultimi anni abbia avuto una riduzione di oltre il 30% degli istituti scolastici con la conseguente ripercussione sul personale della scuola tutto.

Nella nostra provincia, infatti, ben 25 scuole hanno più di 900 alunni e di queste 12 superano i mille alunni con picchi oltre i 1400 (3 scuole). Ha prevalso l’idea di chi continua a considerare la scuola un serbatoio da cui si può attingere per fare cassa. La “corsa” non si è fermata neanche di fronte all’ultima Intesa della Conferenza Stato-Regioni-EE.LL. della scorsa settimana che prevede un anno di transizione (il 2013/14) propedeutico alla messa a regime di criteri basati su nuovi parametri che le regioni definiranno a seconda delle diversa realtà territoriali.

Il nuovo piano che verrà varato nei prossimi giorni dall’Amministrazione provinciale approderà per la definitiva approvazione in regione. Ma può una giunta regionale dimissionaria deputata alla sola amministrazione ordinaria deliberare su una materia così complessa e importante che avrà pesanti ripercussioni sulla qualità dell’offerta formativa e sulle condizioni di lavoro di coloro che operano nella scuola?

Le scriventi OO.SS. ritengono che non sia più sopportabile subire  tagli alla scuola statale da parte di regioni che, come dimostra la cronaca di questi giorni, non hanno più la legittimità morale ad intervenire. Indigna profondamente constatare che nello stesso istante in cui la regione tagliava scuole e servizi ad alunni spesso bisognosi, la stessa regione ne approfittava per aumentarsi gli stipendi e i finanziamenti ai gruppi consiliari  per milioni di euro. Quante scuole avremmo potuto tenere aperte senza quegli sprechi?

Le OO.SS. di Frosinone ritengono necessaria un’inversione di tendenza delle amministrazioni locali, mettendo da parte logiche e interessi localistici, e impostando la programmazione della rete scolastica su criteri e principi di qualità e di funzionalità del servizio scolastico con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

Le Segreterie Provinciali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS-CONFSAL, GILDA-UNAMS, esprimono la loro netta contrarietà al nuovo piano di dimensionamento, sono impegnate a ribadire con forza in ogni sede di confronto e di decisione la loro proposta di rinvio delle operazioni di dimensionamento e sosteranno i lavoratori, le scuole e gli enti locali interessati alla attivazione di eventuali procedure di contenzioso.