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Referendum scuola: 53 mila firme raccolte in Emilia Romagna

Su quattro quesiti sono state raccolte complessivamente 212.000 firme contro la cosiddetta Buona Scuola.

08/07/2016
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“Il risultato raggiunto è ben al di sopra delle nostre aspettative e testimonia il valore e la fondatezza delle nostre ragioni a difesa della scuola della Repubblica. Migliaia di cittadini hanno capito che una scuola laica, di tutti, aperta e democratica garantisce la tenuta democratica del Paese” – dichiara Raffaella Morsia, Segretaria Generale della FLC CGIL dell'Emilia Romagna, nel giorno della consegna delle firme in Cassazione.

La FLC CGIL dell'Emilia Romagna e il Comitato Referendum scuola, manifestano grande soddisfazione per il risultato straordinario raggiunto con la raccolta delle firme per i quattro referendum abrogativi della cosiddetta Buona Scuola su: potere discrezionale del Dirigente Scolastico per l'assunzione del personale docente (chiamata diretta), sull'attribuzione unilaterale di quote di salario accessorio, sul buono scuola a favore delle scuole private ed infine, sull'obbligatorietà di 200/400 ore di alternanza scuola lavoro.

Nel più cupo silenzio generale, dal 9 aprile scorso in pochi mesi, in tutta l'Emilia Romagna sono stati attivati, con il comitato, centinaia di banchetti, sono stati coinvolti migliaia di cittadini, siamo entrati nei luoghi di lavoro e nelle scuole e abbiamo raccolto oltre 53.000 firme per ciascuno dei 4 referendum di cui 48.000 certificate, a testimonianza del consenso e dell'attenzione sui temi della scuola.
Questi dati, segnano un risultato importante sia sotto l'aspetto del rilievo politico, sia per il significato della partecipazione democratica.
L'Emilia Romagna è dunque stata determinante per il raggiungimento delle oltre 500.000 firme, che stamattina sono state depositate in Cassazione e che segnano un forte punto di collegamento con il Paese.

La segreteria regionale della FLC CGIL, ringrazia prima di tutto coloro che con la loro firma si sono resi protagonisti di questa battaglia in difesa della scuola pubblica e dei valori costituzionali.
Un grazie speciale va poi alle nostre strutture, alle delegate e ai delegati e a tutti coloro che a vario titolo si sono spesi con convinzione per la buona riuscita dell'obiettivo.

Ma il nostro impegno non finisce qui e questa è solo la prima tappa di un lungo cammino di contrasto agli aspetti più deleteri della Legge 107/2015.
L'obiettivo è rimettere al centro delle priorità del Paese la scuola pubblica come luogo di uguaglianza per tutti i cittadini, nella convinzione che nella scuola si incardina un futuro migliore per lo sviluppo democratico ed economico della società.
Restiamo in fiduciosa attesa della convalida della Cassazione.