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Modena, finanziamenti alle scuole: a rischio il diritto allo studio

"La scuola tagliata" è il titolo del documenti redatto dalla FLC Cgil di Modena insieme ad un gruppo di specialisti per denunciare la grave situazione finanziaria in cui versano le scuole della provincia modenese.

25/02/2009
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La FLC Cgil di Modena in collaborazione con un gruppo di specialisti ha redatto il documento La scuola tagliata, presentato alla stampa il 24 febbraio e che riportiamo di seguito.

La situazione finanziaria delle scuole della provincia modenese, come delle altre province, è pessima, con la conseguenza che le normali attività didattiche e i consueti servizi istituzionali non possono essere regolarmente svolti, inficiando l'applicazione del diritto allo studio garantito dalla nostra Costituzione.

Il documento è stato presentato alla stampa il 24 febbraio.

Roma, 25 febbraio 2009
___________________

Al Presidente del Consiglio On. Berlusconi
Al Ministro Gelmini Mariastella
Ai Parlamentari modenesi
Al Prefetto di Modena
All'Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna
All'Ufficio Scolastico Provinciale di Modena
Al Consiglio Provinciale di Modena
Ai Consigli Comunali della provincia
A tutte le scuole
Alla stampa

LA SCUOLA TAGLIATA
È necessario un intervento urgente

Le scuole sono in grande sofferenza: tormentate dai continui tagli, soffocate dai debiti pregressi, per la prima volta nella storia della scuola italiana non hanno in cassa neanche i soldi per il funzionamento didattico e amministrativo e ciò impedisce di svolgere le normali attività didattiche e di fornire il servizio per cui sono state istituite.
Chiediamo a tutti i Parlamentari modenesi, a tutti i Consigli Comunali di attivarsi per sbloccare questa gravissima situazione di stallo che vede la scuola modenese nell'impossibilità di garantire il diritto allo studio ad alunni e studenti.

Analisi tecnica della situazione:

  • Occorre certezza di copertura dei residui attivi dal 2006 ad oggi per garantire l'istruzione, che è un diritto sancito dalla Costituzione;

  • La insolubile contraddizione di fondo che pesa sulla testa di ogni Dirigente Scolastico è che gli viene chiesto di garantire il diritto allo studio, ma non gli vengono forniti i fondi necessari per farlo ed è ovviamente impresa impossibile erogare un servizio che non ha più costi abbattibili con circa un quarto delle risorse necessarie, come avviene per le supplenze.

  • Impossibile radiare i residui attivi, perché le scuole andrebbero in disavanzo, operazione impossibile;

  • Molte scuole non sono riuscite a pagare il Fondo della Istituzione Scolastica dell'anno 2007/08 e non riescono a garantire quello del corrente anno scolastico;

  • A che serve allora tempestare le scuole di monitoraggi se poi il Ministero non manda i fondi? La circolare del novembre 2008 che detta istruzioni per il programma annuale 2009 afferma che alle scuole verrà dato oltre al fabbisogno per le supplenze brevi, solo il massimo del 50% in più di tale somma. Moltissime scuole hanno già impegnato per intero la loro disponibilità e i più fortunati arriveranno a coprire al massimo il fabbisogno di febbraio. Nonostante si tenti di risparmiare su tutti i fronti, molti supplenti stanno già lavorando senza percepire lo stipendio;

  • I monitoraggi non fotografano correttamente la realtà delle scuole, sono troppo generici. Bisogna considerare separatamente le supplenze brevi e saltuarie da quelle lunghe che non possono pesare sui bilanci delle scuole. Non ha senso considerare supplenze brevi, ad esempio i sei mesi di congedo parentale, le assenze per gravi patologie, i distacchi per motivi di studio o per affidamento ad altro incarico

  • Va chiarito che la voce supplenza per le scuole è spesa obbligatoria e che il riferimento al limite della somma disponibile nel 2009 può essere solo indicativa, non perentoria perché prima di tutto occorre garantire la sicurezza e la regolarità del servizio;

  • Alcune scuole poi sono impropriamente utilizzate come cassa di appoggio di fondi assegnati all'Ufficio Scolastico Regionale o all'Ufficio Scolastico Provinciale, perciò indisponibili per le Istituzioni Scolastiche che si ritrovano con un bilancio drogato che evidenzia una cassa esclusivamente virtuale. Anche questa anomalia va superata se si vuole portare a totale trasparenza i bilanci scolastici.

Da tutto ciò emerge una situazione ormai insostenibile, pertanto la FLC CGIL di Modena, nella consapevolezza che i lavoratori precari devono percepire lo stipendio, che gli studenti devono aver garantito il regolare svolgimento delle lezioni anche in assenza del loro docente, che le scuole devono provvedere a tutte le funzioni amministrative e gestionali, non si accontenterà solo di denunciare tale situazione, ma si mobiliterà chiamando tutto il mondo della scuola, dirigenti,docenti, personale Ata, genitori, studenti a forti iniziative di lotta, affinché questa situazione trovi con urgenza una soluzione.

Modena, 11/02/2009