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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Iniziative e documenti delle Università di Firenze, Venezia Ca’ Foscari, Bologna, Pisa, Ferrara, Palermo, Roma I, Torino, Trieste, NIdiL Cgil Bologna

11/10/2005
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NIdiL Cgil, oltre a sostenere tutte le iniziative promosse contro il DDL Moratti nella settimana di mobilitazione indetta dalle sigle sindacali, parteciperà alla manifestazione del 12 ottobre insieme a studenti medi/universitari, ricercatori e docenti, e invita tutti gli iscritti e non a sostenere l'iniziativa e ad essere in piazza Nettuno alle 9,30 di mercoledì.

10/10/2005

NIdiL Cgil Bologna

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Occupazioni a Firenze

Comunicato stampa

Lunedì 10 ottobre 2005 è stata convocata un’Assemblea congiunta tra Studenti, Ricercatori, Precari e Docenti, per analizzare i punti cardine del Disegno di Legge Moratti, per il riordino dello Stato giuridico della docenza Universitaria. Dopo un dibattito molto partecipato, proteso ad esprimere un giudizio pesantemente negativo sul Disegno, l’assemblea ha proposto e votato, a stragrande maggioranza, un’occupazione totale degli spazi del Dipartimento di Matematica “Ulisse Dini”, sito in Viale Morgagni 67/A. L’assemblea ha proposto differenti iniziative, che vanno dalle “Lezioni in notturna” alle lezioni in Piazza, con il supporto didattico dei docenti, promuovendo un nuovo modo di fare “insegnamento”, coinvolgendo realtà esterne con lezioni frontali che possono andare anche al di là del normale assetto curriculare; la prima lezione “in notturna”, si terrà domani sera, Martedì 11 Ottobre, presso l’aula 3 del Dipartimento; l’Assemblea ha proposto inoltre un fitto calendario di incontri con gli istituti di istruzione secondaria, per far conoscere le motivazioni che hanno spinto l’Università alla protesta; in più, manifestazioni cittadine e volantinaggio presso le restanti facoltà. E poi ancora un documento contenente 10 richieste da fare al futuro Governo, in materia di ricerca, istruzione e università, un blog e un nuovo sito costantemente aggiornato, che darà continue informazioni sulle iniziative della protesta. Sentiamo la convinzione che, soltanto con proposte veramente innovative e senza condizionamenti, l’Università potrà trasformarsi profondamente ed essere pronta ad affrontare le sfide che si pongono innanzi, soprattutto nel confronto in campo internazionale. Forse abbiamo di fronte una controparte sterile al dialogo, ma è forte in tutti noi, Studenti, Ricercatori, Precari e Docenti, il desiderio di aver detto la nostra … comunque.

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Venezia, 10 ottobre 2005

Mobilitazione di Ca' Foscari contro disegno riforma Moratti

Durante l'assemblea generale dei docenti convocata oggi su invito del Rettore di Ca' Foscari, Pier Francesco Ghetti, presso l’Aula Magna di Ca' Dolfin, per discutere i temi della riforma dello stato giuridico della docenza, il disegno di legge ministeriale e i recenti emendamenti proposti dal Governo sono stati ampiamente dibattuti.

L'assemblea, alla quale hanno partecipato i Presidi, le organizzazioni sindacali e circa 120 docenti, all'unanimità ha stigmatizzato l'atteggiamento del Ministro e i contenuti della legge, in particolare sugli aspetti qui sotto elencati.

Il metodo: è stato scelto di forzare l'iter parlamentare della legge ponendo la fiducia e rifiutando qualsiasi confronto con il mondo universitario, produttivo e istituzionale;

la ricerca: nel nuovo testo non vi è alcun riferimento al ruolo dell'Università nello sviluppo di questa attività, quasi si sottintendesse che in Italia il luogo della ricerca sia esterno alle università stesse;

I ricercatori: la loro figura viene mortificata, il loro ruolo privato del riconoscimento necessario per dare una prospettiva reale ai giovani che si impegnano in questo percorso;

il reclutamento: nel disegno di legge non esiste una proposta organica che affronti la questione dell'ingresso dei giovani nella carriera accademica e il problema del ricambio generazionale. Le proposte sono tese invece a creare figure precarie e prive di adeguati finanziamenti;

le risorse: il disegno contrasta con le necessità di sviluppo del sistema universitario, perché assume una serie di impegni senza darne copertura finanziaria. Ciò risulta ancora più preoccupante perché il provvedimento non viene collegato alla programmazione economica e finanziaria in discussione in questi giorni;

i concorsi: la modifica del sistema, peraltro auspicata a livello nazionale, presenta aspetti contraddittori e meccanismi farraginosi che produrranno il blocco delle selezioni per almeno un anno; è stata invece introdotta la chiamata diretta dei docenti al di fuori di ogni programmazione e valutazione comparativa;

la valutazione: a fronte della richiesta di criteri di valutazione indipendente della qualità della didattica e della ricerca, nel disegno di legge non si fa alcun cenno a metodi meritocratici per ripartire le risorse, ma si demandano al Ministro decisioni cruciali in materia di posti e finanziamenti.

L'assemblea dei docenti di Ca' Foscari ha quindi unanimemente deciso una mobilitazione generale dell'Ateneo, da oggi fino all'eventuale discussione del testo alla Camera (per ora programmato per il 24 ottobre p.v.).

La mobilitazione si articolerà in una serie di iniziative a vari livelli.

- i docenti si sono impegnati ad informare e sensibilizzare gli studenti sul ruolo dell'Università, sulle prospettive e i rischi che essa sta affrontando in questo momento;

- le quattro Facoltà di Ca’ Foscari hanno programmato assemblee ed iniziative aperte agli studenti per discutere le questioni connesse a questa riforma;

- gli Atenei veneziani organizzeranno un confronto con i parlamentari veneti e con le figure politiche e istituzionali che hanno a cuore il futuro dell’università;

-la Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI), già convocata in assemblea straordinaria per giovedì 13 ottobre, viene invitata ad assumere decisioni incisive per bloccare l’iter parlamentare del disegno di legge.

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Comunicato stampa congiunto delle organizzazioni sindacali e delle associazioni della docenza universitaria di Bologna

Le organizzazioni sindacali e le associazioni della docenza universitaria di Bologna:

ADI, CISL-UNIVERSITA',CNU, FLC-CGIL, SUN, UIL PAUR, in adesione a quanto già deciso dalle proprie sigle nazionali, sono a promuovere, all'Università di Bologna, nell'ambito delle giornate di manifestazioni contro il DDL Moratti, indette dal 10 al 15 ottobre, le seguenti iniziative:

- la sospensione della didattica, modulata per corsi di studio;

- la partecipazione alla manifestazione promossa dagli studenti il 12 ottobre;

- l'apertura delle lezioni con introduzione sulle motivazioni delle mobilitazioni dei docenti e dei ricercatori;

- l'inizio delle sedute di laurea e di ogni altra commissione con presentazione sempre delle motivazioni di cui sopra;

- l'assemblea degli iscritti alle associazioni sindacali promotrici e firmatarie di questo comunicato, il giorno 14 ottobre.

Chiamiamo tutti i docenti ed i ricercatori universitari a queste prime iniziative di lotta

Bologna, 10/10/'05

ADI-CISL-UNIVERSITA'-CUN-FLC-CGIL-SUN-UIL-PAUR

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L'Assemblea dei docenti dell'Università di Pisa, riunita in Sapienza il 10 Ottobre 2005, nel manifestare indignazione e sconcerto circa la procedura con cui il governo ha imposto l'approvazione del disegno di legge sullo stato giuridico e reclutamento di professori e ricercatori universitari, ribadisce il proprio giudizio negativo sui contenuti del DDL.

L'Assemblea ritiene in particolare che siano deleteri:

- l'istituzionalizzazione del precariato

- la perdurante confusione tra concorsi e idoneità

- la possibilità di creare docenti che non hanno passato il vaglio della comunità scientifica

- la ridicola invenzione dell'etichetta di "professore aggregato".

Sottolinea invece la grave assenza nel provvedimento di norme che:

- valorizzino l'attività di ricerca e istituiscano una seria attività di valutazione

- separino chiaramente il processo di reclutamento dei nuovi docenti da quello di valutazione ed eventuale promozione di chi docente lo è già

- diano un riconoscimento non fittizio alla attività di docenza svolta dai ricercatori.

L'Assemblea si riconosce nelle prese di posizione delle Organizzazioni Sindacali ed Associazioni della Docenza Universitaria Nazionali, aderendo alla settimana di mobilitazione generale dal 10 al 15 Ottobre p.v.. Condivide la mozione del Senato Accademico dell'Università di Pisa del 4 u.s. e la programmazione, da parte dei Presidi delle Facoltà Pisane, di Assemblee di Facoltà e della manifestazione pubblica di Venerdì 14 p.v. alle ore 10.30 c/o le Logge di Banchi.

L'Assemblea chiede all'Intersindacale Pisana di farsi parte attiva per la buona riuscita di tali manifestazioni dando anche il proprio contributo, in quelle sedi, alla discussione dei contenuti del DDL e alla progettazione di iniziative future nella malaugurata ipotesi di una sua approvazione definitiva.

L'Assemblea invita i docenti ad astenersi dalla partecipazione agli organi di governo per tutta la corrente settimana e a sospendere le attività didattiche in occasione di tutte le manifestazioni elencate.

L'Assemblea chiede infine al Rettore di farsi parte attiva c/o la CRUI per sostenere la proposta, già avanzata da altri, delle dimissioni in massa dei Rettori. Invita inoltre le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni della Docenza Nazionali a dichiarare una giornata di sciopero in occasione della discussione del DDL alla Camera.

Pisa 10 Ottobre 2005

Programma delle manifestazioni:

Martedì ore 11 Veterinaria

Martedì ore 15 Scienze

Mercoledì ore 9 30 Lingue

Mercoledì ore 10 e 30 Farmacia

Mercoledì ore 16 e 30 Ingegneria

Mercoledì ore 14 Economia

Mercoledì ore 14 e 30 Lettere

Giovedì ore 15 Scienze Politiche

Venerdì ore 9 Agraria

Assemblea di Ateneo in Banchi Venerdì mattina ore 10 e 30

Le altre proposte sulle quali l'assemblea ha invitato l'intersindacale a promuovere iniziative sono un girotondo attorno alla torre e uno sciopero nazionale dichiarato in concomitanza ad una approvazione alla Camera del ddl Moratti.

Infine, al CdA di domani verrà presentata una proposta di autosospensione dei consiglieri medesimi.

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Coordinamento ricercatori Università di Ferrara

Coordinamento precari Università di Ferrara RUA-Associazione studenti universitari

Cari colleghi,

Come probabilmente già sapete, il famigerato DDL Moratti sta affrontando le fasi finali dell'iter che lo trasformerà in legge dello Stato. Dopo l'approvazione blindata al Senato con la richiesta della fiducia, la cosa si ripeterà molto probabilmente a giorni, alla Camera.

Pur in forma meno virulenta rispetto a diverse versioni precedenti (lasciateci l'illusione che le smussature siano il risultato delle manifestazioni di dissenso del mondo accademico) il DDL approderà alla meta dopo aver scatenato sdegno e preoccupazione, come emerso da svariate dichiarazioni e documenti diramati a tutti i livelli, dalla CRUI fino alle associazioni studentesche.

Ciononostante è pressoché invariato lo scenario che esso delinea:

- Una riforma a costo zero, cioè senza investimenti.

- L'abolizione della figura del ricercatore (che scomparirà definitivamente nel 2013).

- Lungo precariato (privo di ragionevoli prospettive) come incipit della carriera accademica.

- Sono poi presenti numerose contraddizioni e punti oscuri. Insomma, niente a che vedere con una riforma seria di un sistema che avrebbe bisogno di scelte coraggiose e moderne.

In quest'ultimo anno i ricercatori, i precari e un gruppo di studenti dell'Università di Ferrara, hanno dedicato tempo ed energie alla comprensione, allo studio e quindi all'opposizione consapevole a questo sciagurato progetto, formulando proposte per un'Università italiana diversa, spronati e sostenuti anche dal rettore, sensibile alle nostre istanze fin dalla sua elezione.

Cosa vogliamo? Vogliamo una seria Università pubblica, riformata da chi ci vive dentro ogni giorno, dove i giovani abbiano prospettive e dove il lavoro di tutti sia riconosciuto e sostenuto da risorse adeguate.

Come in altri atenei italiani, anche nel nostro si sono svolte riunioni, assemblee, manifestazioni, che hanno richiesto ancora una volta, tempo ed energia. L'indifferenza e il silenzio avrebbero rappresentato a nostro parere una forma di complicità.

In questo arco di tempo, ci ha rattristato l'assenza di partecipazione, praticamente costante, della maggior parte dei professori associati e ordinari, da cui abbiamo avuto silenzio o alla meglio, una solidarietà espressa lungo i corridoi o nelle delibere degli organi collegiali.

Non possiamo credere che i professori dell'Università di Ferrara siano tutti sostenitori di questa riforma, né tutti rassegnati a subirla come evento ineluttabile, senza la volontà di incidere e di indurre un cambiamento.

L'ipotesi sarebbe triste e significherebbe il venir meno di una funzione importante dell'Università, quella di provocare cambiamenti, di essere motore e stimolo di dibattito e di innovazione politica e sociale.

Questa settimana tutte le Università italiane si mobiliteranno per ribadire ancora una volta il loro dissenso e per mandare un segnale all'attuale governo e a quello che gli succederà.

Anche noi abbiamo deciso di aderire alla mobilitazione, tenendo dalle ore 10 alle 12 di GIOVEDI' 13 Ottobre, delle lezioni simboliche in piazza. Chiederemo anche agli studenti di aiutarci a dar voce al dissenso, mostrandolo ad una città troppo spesso ignara di ciò che succede alla sua Università.

E' L'ULTIMA POSSIBILITÀ DI DARE UN SEGNO DI DISSENSO PRIMA DELL'APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA RIFORMA IN PARLAMENTO

Vi chiediamo DI DEDICARE due ore del vostro tempo a questa manifestazione, sospendendo le lezioni e portando i vostri studenti in piazza.

Ritrovo: Giovedì 13 ottobre alle ore 10 in Rettorato. Da qui il corteo si porterà in Piazzetta Municipale.

10.30 _ 12: lezioni di: storia dell'arte, chimica, genetica, zoologia _. Sono caldamente incoraggiate anche lezioni su altre materie.

Vi invitiamo a portare gli strumenti e i simboli delle vostre discipline.

Cordiali saluti.

Coordinamento ricercatori Università di Ferrara Coordinamento precari Università di Ferrara RUA-Associazione studenti universitari

Ferrara, 10 ottobre 2005

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Mozione approvata dall’assemblea dell'universita' di Palermo

L’Assemblea dei docenti, precari e studenti dell’Università di Palermo, riunitasi il giorno 10 ottobre 2005 ribadisce il giudizio nettamente contrario al DDL sul reclutamento e sullo stato giuridico dei docenti universitari, tanto nel merito, quanto nel metodo utilizzato per l'approvazione al Senato, come ripetutamente sostenuto dalla stragrande maggioranza degli atenei.

Pertanto, ancora una volta, ne chiede l’immediato ritiro.

Inoltre, in vista della paventata approvazione alla Camera il prossimo 24 ottobre, l’Assemblea ribadisce la necessità

- di fare sentire a gran voce la propria contrarietà nei confronti di questo provvedimento con qualsiasi forma di protesta ritenuta utile;

- di continuare l’astensione da ogni attività didattica fino a giorno 15 Ottobre e sostenere tutte le iniziative che nel frattempo dovessero essere promosse;

- di partecipare alla MANIFESTAZIONE di MERCOLEDI’ 12 Ottobre ore 9,30 in p.zza POLITEAMA ;

- di organizzare una forma di protesta per il 24 Ottobre, data di inizio della discussione del provvedimento alla Camera, dandone adeguata diffusione;

- di invitare le autorità accademiche, in coerenza con le posizioni assunte in merito al DDL stesso, a considerare l'opportunità di arrivare all'autosospensione dalle cariche ricoperte, come azione di protesta e gesto di responsabilità nei confronti del mondo universitario;

Nel contempo, l’Assemblea ritiene necessario e non più rinviabile un provvedimento di riforma organica del sistema universitario, che comprenda i seguenti punti:

* un sostanziale incremento delle risorse da destinare al sistema universitario statale che deve rimanere il riferimento principale del sistema formativo superiore;

* un sostanziale investimento nella ricerca, ritenuta inscindibile dalla didattica;

* la rivisitazione dell’offerta formativa e dell’ordinamento 3+2;

* il reclutamento in ruolo di 20 mila nuovi docenti per far fronte ai prossimi pensionamenti;

* il riconoscimento del ruolo di professore universitario per i ricercatori e la differenziazione tra i meccanismi di reclutamento e avanzamento di carriera, con la previsione per questi ultimi, di un budget aggiuntivo e di giudizi di idoneità a numero aperto;

* il superamento dell’idea che la qualità è conseguenza diretta dello stato di precariato, il quale non deve superare gli 8 anni comprensivi di dottorato di ricerca e deve essere agganciato alla prospettiva di una carriera.

Palermo 10 Ottobre 2005

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Mozione approvata dall’assemblea dell'università di Roma 1

Mozione Assemblea a Roma La Sapienza del 10 ottobre 2005

L'Assemblea dei docenti e degli studenti, tenuta oggi 10 ottobre nell'Aula Magna de "La Sapienza", discusso il Disegno di Legge su reclutamento e stato giuridico dei docenti universitari all'esame della Camera, valutando che, se approvato, aggravera' ulteriormente tutti i mali dell'universita'

su cui vorrebbe intervenire, delibera di partecipare alla settimana di agitazione indetta dai sindacati e dalle organizzazioni della docenza innanzitutto promuovendo in tutte le facolta' una "Settimana della Cultura Universitaria" basata sui incontri tra i docenti, gli studenti e il personale tutto che, a partire dall'analisi critica delle prospettive deformatrici evidenti nel DdL, discutano della funzione dell'universita' pubblica e del suo futuro. Occorre infatti sia contrastare una assurda campagna mediatica tesa ad accreditare l'immagine del Ministro come impegnata a migliorare la qualita' del sistema universitario, sia avviare un ampio dibattito sulle riforme necessarie a innalzare la qualita' del sistema pubblico della ricerca, dell'universita', della scuola e della cultura. L'assemblea sollecita un pronunciamento del Senato accademico e l'organizzazione di una Conferenza d'Ateneo sulla docenza universitaria da tenere entro il 15 ottobre per stabilire ulteriori forme di protesta.

L'assemblea invita il Rettore a farsi interprete presso la CRUI della necessita' di forme di protesta collegiali, anche clamorose, che manifestino il fermo rifiuto di un disegno di legge contrario agli interessi dal Paese e basato sul rifiuto del dialogo con il mondo universitario. Invita i sindacati e le associazioni della docenza e le assemblee degli atenei a indire una manifestazione nazionale il 24 ottobre in concomitanza con il voto della Camera. Invita gli studenti, i docenti e il personale tutto a partecipare domani, martedì 11 ottobre alle 15e30, a un sit in di protesta sul piazzale della Minerva.

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Mozione approvata all’unanimità dall’assemblea del 10 ottobre 2005 indetta dal coordinamento dei ricercatori dell’università di Torino – assemblea No-moratti

L’Assemblea indetta dal Coordinamento dei ricercatori dell’Università di Torino e dal Coordinamento studentesco No-Moratti, riunitasi oggi lunedì 10 ottobre alla presenza del Rettore, prof. Pellizzetti e del Pro-Rettore, prof. Roda, preso atto della gravissima e improvvisa decisione del governo di procedere nell’approvazione del DDL Moratti saltando qualsiasi discussione nel merito e nel metodo con le associazioni di categoria, con le istituzioni accademiche e con il mondo dell’università nelle sue varie e diverse componenti, e preso atto della massiccia partecipazione all’Assemblea odierna, da questo punto di vista effettivamente rappresentativa degli umori e dei sentimenti prevalenti nel mondo universitario torinese, chiede al Rettore di farsi portatore presso il Senato Accademico delle seguente richieste approvate dall’Assemblea all’unanimità:

1) che il Rettore si faccia portavoce presso la CRUI della richiesta di dimissioni dei Rettori in segno di protesta nei confronti delle politiche finora seguite dal Governo nei confronti dell’Università;

2) che venga decisa la sospensione dell’attività didattica per l’intera giornata di mercoledì 12 ottobre, in concomitanza con il corteo cittadino contro il DDl Moratti promosso dalle associazioni sindacali, dal Coordinamento dei ricercatori e dall’Assemblea no-Moratti;

3) che venga decisa la continuazione dello stato di mobilitazione dell’Ateneo torinese fino al 28 ottobre, giorno nel quale è prevista la votazione del DDL alla Camera.

Assemblea del 10 ottobre 2005

Approvato all’unanimità

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Senato Accademico dell’università di Torino

In riferimento all’approvazione del Senato della Repubblica del nuovo testo sullo stato giuridico ed il reclutamento dei docenti, il Senato Accademico dell’università di Torino, riunitosi in data odierna, ha approvato il seguente testo:

ribadisce la propria valutazione radicalmente negativa su modalità e procedure seguite nel lungo iter parlamentare relativo al Ddl e lamenta che su una tematica di tale importanza vi sia stata ora una inaccettabile forzatura della prassi parlamentare, rileva come il testo non risponda alle esigenze di una riforma incisiva ed organica, sostenuta da imprescindibili e adeguati finanziamenti, e anzi aumenti gli oneri per gli Atenei proprio mentre la legge finanziaria riduce drasticamente il FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) per l’anno 2006;

esprime inoltre la propria totale disapprovazione sul fatto che nessun riferimento alla ricerca come primario diritto/dovere dei docenti universitari sia presente nel testo; ritiene che non siano state individuate reali possibilità, basate sul merito, per l’accesso ai ruoli universitari dei giovani meritevoli; osserva con rammarico che è scomparso ogni riferimento alla valutazione e all’istituzione di un’Agenzia di valutazione indipendente, ciò in contraddizione con la pretesa di correggere in senso meritocratico le modalità di distribuzione delle risorse; constata come il provvedimento non risolve alcuna delle problematiche relative al reclutamento, alla razionalizzazione della didattica, all’edilizia, all’internazionalizzazione che costituiscono, con la ricerca, altrettanti problemi chiave per la modernizzazione e lo sviluppo dell’Università italiana; pone nel complesso ancora una volta gravi ostacoli di ordine burocratico e finanziario all’impegno virtuoso delle autonomie universitarie, che con le loro forze sono certamente in grado di reggere e vincere le sfide che la congiuntura dei tempi pone.

Il Rettore, Prof. Ezio Pelizzetti, si farà portavoce della posizione del Senato Accademico presso la CRUI (Conferenza dei Rettori dell’Università Italiane) ove probabilmente saranno discusse anche proposte di dimissioni collettive dei Rettori.

Circa la manifestazione di mercoledì 12 ottobre (corteo cittadino contro il Ddl Moratti promosso dalle associazioni sindacali, dal Coordinamento dei ricercatori e dall’Assemblea no-Moratti), il Senato Accademico non ritiene opportuno sospendere nuovamente l’attività didattica pur considerando legittima la partecipazione alla manifestazione di tutti coloro (docenti e personale tecnico-amministrativo) che lo desiderano.

Circa la mobilitazione fino al 28 ottobre (come richiesto dalla mozione approvata dall’Assemblea odierna indetta dal Coordinamento dei ricercatori dell’Università di Torino) è evidente che le ragioni espresse nella mozione approvata dal Senato Accademico non verranno meno e saranno sostenute fino alla non auspicabile approvazione del Ddl e anche oltre.

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Università di Trieste

Mercoledì 12 ottobre alle ore 12 assemblea di Ateneo con il personale docente e non docente.