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Università di Napoli "L'Orientale", l'Ateneo apra un serio confronto con studenti e precari

Lo chiede la FLC CGIL Campania in un comunicato nel quale si ribadisce la contrarietà allo sgombero dei locali occupati condotto dalle forze dell'ordine.

02/02/2011
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A cura della FLC CGIL Campania

A rettifica di quanto riportato da alcuni organi di stampa, la FLC CGIL ribadisce la propria assoluta contrarietà verso quanto accaduto il 31 gennaio scorso, con lo sgombero da parte delle forze dell'ordine dei locali occupati da studenti e precari dell'Orientale, e auspica che attraverso un serio e pacato confronto si possa superare la contrapposizione tra l'Ateneo e gli studenti sull'utilizzazione dei locali ex mensa .

Non possiamo però non ribadire che studenti e precari chiedano da mesi una modalità diversa e più partecipata di vivere l'Università e la cultura e sono impegnati a difesa del diritto allo studio e contro la crescente precarizzazione del lavoro nei nostri atenei.

In questi mesi la FLC CGIL insieme al movimento di studenti, precari e ricercatori che si è opposto alle politiche del governo, ha più volte chiesto un intervento autorevole degli stessi Rettori a difesa della dimensione pubblica e dei livelli, oramai minimi, di tenuta della qualità del sistema universitario italiano;

  • nonostante la drammatica riduzione dei finanziamenti ordinari, il taglio del quasi 60% dei fondi per il diritto allo studio, l'azzeramento di quelli per l'edilizia universitaria, le norme devastanti per l'accesso agli studi previste dal Decreto Ministeriale 17 sull'offerta formativa;
  • nonostante l'approvazione da parte del Ministro Brunetta di norme che colpiscono pesantemente i lavoratori tecnico-amministrativi, riducono sensibilmente gli spazi contrattuali e la fruizione di alcuni tra i più elementari diritti dei lavoratori, il blocco dei salari previsto per il prossimo triennio;
  • nonostante l'approvazione di una legge – la Gelmini – che colpisce profondamente gli spazi di autonomia e autogoverno degli atenei, il diritto allo studio, il ruolo dei ricercatori universitari, le prospettive dei precari.

Nonostante tutto ciò il silenzio delle istituzioni universitarie è stato assordante.

Ancora nei giorni scorsi il segretario generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, in una lettera inviata a tutti Rettori italiani, chiedeva l'avvio di un percorso partecipato di rivisitazione degli statuti basato sul confronto tra docenti, studenti, lavoratori dell'amministrazione sul tema della qualificazione culturale e scientifica degli atenei. A questa nostra richiesta si è risposto, ancora una volta, col silenzio.

La FLC CGIL è invece convinta che solo attraverso il contributo di tutti si possano sottrarre le istituzioni universitarie dalla profonda dequalificazione in cui sono state gettate in questi anni dalle scelte di un governo che della cultura e della ricerca non sa cosa farsene. Eventi come quelli del 31 gennaio rischiano invece di esasperare gli animi e riteniamo non sia più tollerabile che alle domande di lavoratori e studenti si oppongano solo le ragioni dell'ordine pubblico e del quieto vivere.

La FLC CGIL ritiene invece che si debba aprire una stagione di confronto e dialogo aperto, democratico, nel rispetto della legalità, ma anche della natura pubblica e partecipata dell'Università e della cultura. Per quanto nelle nostre possibilità, proseguiremo nell'opera di contrasto ai provvedimenti del governo ma anche di costruzione di uno spazio comune di confronto e dialogo senza il quale la democrazia nelle nostre università non potrà vivere a lungo. Non possiamo quindi che auspicare la ripresa del confronto tra gli studenti e i precari dell'Orientale e il Rettore di questo importante ateneo e l'avvio di un percorso se non condiviso almeno dialogante.